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sabato, agosto 17, 2013
' L'amico ' dei Forestali !

Il governo Crocetta Costa cinque volte la giunta della Lombardia

Portogallo devastato dagli incendi

LISBONA - Più di 500 vigili del fuoco sono stati mobilitati in Portogallo, per far fronte ai diversi incendi che stanno infuriando nel nord e nel centro del paese e sull'isola di Madeira, dove un ospedale è stato evacuato preventivamente. Lo riferisce la protezione civile.
Incendi in calo, non in Sardegna


Tra le ragioni della diminuzione le abbondanti precipitazioni, distribuite in tutti i mesi invernali e primaverili fino ad arrivare a ridosso della stagione estiva, che hanno caratterizzato dal punto di vista meteo-climatico il 2013. Rispetto all'andamento iniziale dei mesi di giugno e luglio, le elevate temperature di inizio agosto hanno portato ad un repentino incremento di roghi negli ultimi giorni. Tuttavia salvo alcune gravi situazioni localizzate e alcuni incendi particolarmente estesi e problematici anche per la pubblica incolumità, nel complesso il fenomeno resta comunque ancora sotto le medie del periodo. Complessivamente, con riferimento alla data del 14 agosto 2013 le maggiori criticità si riscontrano in Puglia (356), Sardegna (262), Sicilia (242), Campania (183), Piemonte (106) e Calabria (98).
A difesa dei boschi italiani e per le altre emergenze ambientali, anche nel giorno di Ferragosto, il Corpo forestale dello Stato ha predisposto 16 mezzi aerei, distribuiti in Basilicata, Emilia Romagna, Lazio, Marche e Umbria e 637 pattuglie pronte a intervenire, dirigere e coordinare le azioni di spegnimento degli incendi boschivi. Oltre 1.583 unità saranno schierate in tutta Italia per vigilare sul territorio e contrastare gli illeciti a danno dell'ambiente, avvalendosi di 638 mezzi su strada.
I Forestali vigileranno anche sul mare con 2 mezzi navali per tutelare i tesori marini più importanti del nostro Paese.
Meno incendi grazie a prevenzione e pioggia

Ad Enna lunedì tornano al lavoro i stagionali
Crocetta, sono belle parole: 'Ma non si quaglia !'
Caporalato, Giannatempo: non diamo colpa solo a romeni


In Europa secondi solo alla Spagna

Deninciato Bracconiere aveva disseminato il bosco di lacci e tagliole
Bracconiere aveva disseminato il bosco di lacci e tagliole: denunciato
Accese un fuoco, causò un incendio: individuato il responsabile del rogo

località Salita Ronchetti, nell’immediato entroterra di Genova. Erano le 13.30 quando si sviluppò un vasto incendio boschivo: per domare le fiamme dovettero intervenire Forestali, Vigili del Fuoco, Volontari AIB e l’elicottero regionale.
FORESTALI VIGILANO SU RISCHIO SICCITA’

ERRORE DELL’INPS: I GESIP SI TROVANO 20 MILA EURO NELLA BUSTA PAGA

“Si tratta delle somme dovute per conguagli Irpef a tutti i lavoratori che pero’ – prosegue la nota – , per un errore materiale, sono state accreditate, accorpandole, ad un lavoratore ogni 40. Ci sono quindi circa 45 lavoratori che hanno percepito rimborsi per parecchie migliaia di euro (che dovranno restituire) e tutti gli altri lavoratori che non hanno ancora ricevuto i rimborsi”.
venerdì, agosto 16, 2013
Lavoro svolto a Polizzi Generosa (PA) in cantiere forestale !

Tutti i dati del 2013. Roghi in Calo ma Sicilia e Sardegna con maggiori criticità

Il confronto dei dati statistici relativamente al periodo 1 gennaio –
Si perde nelle zone impervie delle montagne di Catanzaro, ritrovato dai forestali
I prodotti agricoli sono sicuri? E qual è la situazione in Sicilia?

Sulla rete la notizia sta suscitando un dibattito. Di scena il sequestro di 5 pozzi irrigui, in provincia di Napoli. Le acque con le quali venivano irrigati gli appezzamenti agricoli, a quanto sembra, contengono alte concentrazioni di sostanze cancerogene.
Il sequestro, stando a quello che si legge sui giornali e sulla rete, riguarda i pozzi e i terreni che si trovano a Sanganiello a Caivano. In totale, sono coinvolti 6 ettari coltivati, prevalentemente, a pomodori e asparagi.
Le analisi sulle acque sono state effettuate dall’Arpac, l’Agenzia di protezione regionale dell’ambiente. Gli esami effettuati hanno rilevato nelle acque percentuali oltre i limiti di legge di fluoruri, ferro, manganese, arsenico, solfati e tetracloroetilene. Da qui il sequestro disposto d’urgenza dalla Procura della Repubblica di Napoli Sezione Ambiente.
In questa fase si sta cercando di capire qual è il livello d’inquinamento delle acque. E che effetti esplicano queste sostanza inquinanti sugli ortaggi, in questo caso su pomodori e asparagi.
Sulla rete ci si interroga chiedendosi fino a che punto, oggi gli ortaggi che arrivano sulle nostre tavole sono sicuri. La domanda non è oziosa, anche perché, proprio a Palermo e in altre parti della Sicilia – per esempio a Gela, a Milazzo e in alcuni centri dell’area industriale di Siracusa – gli interrogativi senza risposta sono tanti.
A Palermo, ad esempio, l’anno scorso, di questi tempi, l’incendio della discarica di Bellolampo ha inondato Palermo e i centro vicini di diossina e di altri veleni. Il decreto regionale che vietava la commercializzazione di prodotti agricoli coltivati nell’area colpita è arrivato circa 90 giorni dopo (idem per i prodotti zootecnici).
A Gela l’inquinamento è la normalità. Per meno di mille posti di lavoro, di fatto, questa città e il suo circondario sono stati ‘consegnati’ all’Eni che fa, da decenni, il bello e il cattivo tempo. Qualche settimana fa il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’Ars ha presentato un’interrogazione per cercare di capire che fine hanno fatto 40 miliardi di vecchie lire destinati al risanamento della città.
Sempre a Gela, da anni, si parla di un inquinamento che interesserebbe il Biviere, che peraltro è una Riserva naturale. Ma anche su questa storia – come del resto su tutto l’inquinamento di Gela, compreso il recente sversamento di idrocarburi in mare – vige la regola del silenzio assoluto.
Lo stesso discorso vale per l’area industriale di Siracusa e per l’area di Milazzo. Sono due zone della Sicilia massacrate dall’inquinamento.
Bisogna avere fiducia nei soggetti pubblici chiamati a verificare, in Sicilia, per esempio, la salubrità delle acque?
Teniamo conto che siamo in un Paese dove l’Istituto superiore della sanità ha detto che le onde elettromagnetiche del Muos non fanno male alla salute! Che fiducia si può avere in queste istituzioni?
Detto questo, va precisato che, da sempre, le acque nere, non inquinate da sostanze tossiche, vengono utilizzate in agricoltura. Questa tecnica si chiana “fertirrigazione”. Ma, lo ribadiamo, debbono essere acque con residui organici e con sostanze – anche inorganiche – non dannose per la salute umana.
Vero è che certe sostanze inquinanti non dovrebbero entrare nel ciclo delle piante. Ma, in ogni caso, lasciano un inquinamento di contatto – nel caso di Napoli, sui pomodori e sugli asparagi – che ne sconsiglia la commercializzazione e ne consiglia, invece, la distruzione.
Concludendo, a Napoli gli inquirenti hanno scoperto che l’acqua per irrigare le coltura agricole è inquinata da sostanze dannose per la salute umana.
Mentre qui da noi in Sicilia – almeno fino ad oggi – le Asp (Aziende sanitarie provinciali), l’Arpa (Azienda regionale per la protezione ambientale), le Province regionali (dove operano uffici specializzati in materia di inquinamento ambientale) non hanno mai riscontrato problemi nelle acque d’irrigazione.
Forse a Gela, nella piana di Siracusa e a Milazzo non c’è agricoltura? A noi risulta che l’agricoltura c’è anche in queste aree. Ma i controlli, fino ad oggi, non hanno mai riscontrato nulla di strano.
p.s.
Ah, dimenticavamo: qualche anno fa si è scoperto – sempre a proposito di Bellolampo – che il percolato, attraverso la falda acquifera, era arrivato in mare, dalle parti dell’Acquasanta. La notizia non ha suscitato particolare scalpore. Eppure, se il percolato è arrivato in mare attraverso la falda, significa, a rigor di logica, che anche la falda acquifera di Palermo deve essere inquinata.
Quando all’assessorato regionale all’Energia si è insediato Nicolò Marino, la notizia che una falda acquifera di Palermo è inquinata ha guadagnato, per qualche giorno, gli onori delle cronache. Ma adesso non se ne parla più. Così come non si parla più della diossina.
MENO INCENDI, MENO LAVORO PER I FORESTALI. MA IN SICILIA…

corso guardie giurate , guardie venatorie, addetti alla circolazione: Tutti falsi !

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«Schiavi del pomodoro» 10 ore per 20€, anche minore e donne incinte

giovedì, agosto 15, 2013
Per Ferragosto intensificati i controlli antincendio dalla Forestale

Caltanissetta, operatori forestali «agitati». Non ancora liquidate le spettanze maturate a giugno e luglio

Emergenza forestali verso la conclusione
Benevento – L’anno scorso è stato un anno caldo per i forestali: senza stipendio per un lungo periodo
(e ancora adesso la situazione non è cambiata) e un’emergenza incendi nel Sannio e in Campania dovuta alla carenza di personale. Per fare il punto, a Ferragosto, giorno in cui a causa dell’inciviltà i roghi di boschi e foreste sono una costante, è Alfonso Iannace, segretario provinciale di Fai Cisl. «Allo stato

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Incendi: nel 2013 Puglia, Sardegna e Sicilia le più colpite. 81 Denunciati, 2 arrestati

Buon Ferragosto !
mercoledì, agosto 14, 2013
Mancano 80 milioni !
