
L'analisi della spesa comunale: dalle aziende al personale, il bilancio 2012 dell'amministrazione si rivela un campo minato. Servono i soldi per la Gesip, Amia e Amat hanno 24 milioni di buco, il personale costa quasi 280 milioni all'anno. E per il futuro si prospetta l'aumento delle tariffe dei servizi individuali
di SARA SCARAFIA Il bilancio di previsione 2012 - il primo della nuova stagione orlandiana - è un campo minato. Dal conto economico dell'amministrazione, che spende il 61,57 per cento delle spese correnti per pagare gli stipendi, mancano le somme per ex municipalizzate e teatri, ma anche per servizi e spese di funzionamento. La prima mina che sta per esplodere è la Gesip: dal primo settembre non c'è più un euro per pagare le retribuzioni dei 1.800 lavoratori. La seconda grana è l'Amia: il 12 ottobre il tribunale fallimentare dovrà decidere se dire di sì all'ipotesi di concordato preventivo proposto dal Comune ai creditori. Ma ammesso che venga approvato, restano i buchi nei conti: la società è in rosso e chiede 16 milioni in più. Per i teatri che chiedono 3 milionici sono appena 30 mila euro: il cartellone autunnale del Teatro Biondo è in bilico. L'approvazione del bilancio è slittata al 31 ottobre: in questi mesi il Comune dovrà capire anche l'entità dei tagli effetto della spending review. L'ipotesi è di 7 milioni in meno per il 2012, tanti per un documento finanziario che pesa circa 800 milioni. L'ipotesi messa in campo dall'ex assessore Ugo Marchetti era l'aumento delle tasse, a cominciare dall'Imu. Ma il sindaco Orlando si è opposto. Come far quadrare i conti? A pesare sono soprattutto gli stipendi. Per le retribuzioni dei 9 mila dipendenti e per i contratti di servizio delle società ex municipalizzate l'amministrazione spende 500 milioni all'anno: 770 euro a cittadino, neonati compresi.
IL PERSONALE
Nel 2011 uscite per 278 milioni, servono anche i soldi dello Stato
Il personale del Comune inghiotte il 61,57 per cento delle spese correnti: per pagare i circa 9 mila dipendenti diretti, l'amministrazione ha speso nel 2011 278 milioni di euro. L'ultima grana sui dipendenti arriva da Roma: alcune risorse per il personale arrivano dal governo nazionale. Per esempio i 27 milioni per pagare gli stipendi agli oltre 1.300 dipendenti del comparto edile, gli operai ex Dl 24 oggi inseriti nel Coime. Per il 2013, però, lo stanziamento delle somme è a rischio; nel bilancio dello Stato non ce n'è traccia.
LA GESIP
Piano di risanamento in bilico, i fondi restano bloccati a Roma
L'ultima proroga scadrà tra due settimane. dal primo settembre per la Gesip - che nel 2011 è costata 64 milioni - non c'è più un euro. Ed è giallo sui 5 milioni che il governo nazionale avrebbe dovuto versare al Comune per gli stipendi dei 1.800 come contributo straordinario per giugno: i primi 5 milioni, che hanno coperto maggio, sono arrivati. Ma la seconda tranche di finanziamento no: era legata alla presentazione del piano di risanamento che evidentemente non ha convinto il governo. Per arrivare alle fine dell'anno, al Comune servono 20 milioni.
LE EX MUNICIPALIZZATE
Amia e Amat in piena crisi: 24 milioni per coprire i buchi
Non solo Gesip. Il Comune dovrà occuparsi anche di Amia e Amat. L'azienda dei rifiuti è in rosso e chiede 16 milioni: nel 2011 è costata 109 milioni. In attesa del verdetto dei giudici sul fallimento, atteso per ottobre, è a rischio il futuro della collegata Essemme che dà lavoro a 800 persone: il tribunale l'ha messa in liquidazione. In crisi pure l'Amat: l'azienda dei bus, che nel 2011 è costata quasi 87 milioni, ha un buco di 8 milioni nei conti e un indebitamento con le banche per 40 milioni. L'Amat nel 2011 ha ottenuto 6 milioni per acquisto di nuovi mezzi.
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LE TASSE
Dall'Imu sono arrivati 30,8 milioni, è scontro sulla proposta di nuovi aumenti
Tra i motivi di scontro tra il sindaco e il suo vice l'ipotesi di un nuovo aumento delle tasse, a cominciare dall'Imu introdotta ad aprile. Secondo le previsioni sulla base delle aliquote attuali, il Comune nel 2012 incasserà 166 milioni, 50 dei quali andranno allo Stato. Per fronteggiare la crisi, il municipio ha raddoppiato pure l'Irpef per un incasso stimato di 26 milioni. La stangata di primavera costa ai cittadini 300 euro a testa. Dalla prima rata Imu, ad aliquote base, il Comune a giugno ha incassato 30,8 milioni (altri 23,5 sono andati a Roma).
LE TARIFFE
Piscina, mense, asili, musei costano più di quanto rendono
Per fare cassa, il Comune è pronto ad aumentare la tariffe dei servizi a domanda individuale. A cominciare dall'ingresso in piscina che da 1,50 potrebbe salire a 3 euro. Ma quanto incassa il Comune dai servizi che offre ai cittadini? Appena il 21 per cento di quello che spende: gli impianti sportivi costano 43 milioni ma il Comune riesce a coprire solo il 10,69 per cento. Del costo dei musei (2,4 milioni) copre appena il 4 per cento. Complessivamente (compresi asili, città dei ragazzi, mense e cimiteri) la spesa annua per servizi è di 18 milioni 675 mila euro.
GLI INCARICHI
Un direttore generale "esterno" con stipendio da 180 mila euro
La nomina che più ha fatto discutere è stata quella del nuovo direttore generale: il top manager di Palazzo delle Aquile sarà un esterno, l'ex direttore generale del Comune di Caltanissetta Luciano Abbonato. Per il suo stipendio servono 180 mila di euro, 20 in meno di quanto guadagnava l'ex capo della burocrazia Gaetano Lo Cicero. Il sindaco fa i conti con il blocco delle assunzioni ma deve ancora giocarsi la carta degli "esperti": quattro posti (stipendio 64 mila euro annui) che Leoluca Orlando non ha ancora assegnato. E che fanno gola a molti.
I TRASFERIMENTI
Con la spending review cadono 34 milioni in due anni
La spending review rischia di mettere in ginocchio il Comune: secondo le prime stime degli uffici la manovra Monti porterà a un taglio nei trasferimenti dallo Stato a Palazzo delle Aquile di circa 7 milioni per il 2012 e di 27 milioni per il 2013. Il Comune nel 2011 ha ricevuto come trasferimenti dallo Stato circa 290 milioni. Una cifra che si è assottigliata progressivamente negli anni: il taglio nei trasferimenti statali e regionali, a partire dal 2010 e compresa l'ultima manovra Monti, sfiora secondo le prime stime i 160 milioni di euro.
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