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venerdì, marzo 29, 2013

Un comitato per difendere i diritti dei precari

Nasce il comitato dei diritti per i precari per rivendicare la stabilizzazione dei precari e far riconoscere lo status giuridico ai lavoratori dei cantieri di servizio (ex Rmi). Ne fanno parte consiglieri provinciali, comunali, sindaci, professionisti, personalità del volontariato e del sindacato che hanno sottoscritto un atto costitutivo. Tra essi Salvatore Cacciato, Antonino Messina di Calascibetta, Carmelo Donatello e Sebastiano Lo Monaco di Aidone, Giuseppe Regalbuto e Filippo Crapanzano di Barrafranca, Salvatore Trovato di Troina, Angelo Giunta e Calogero Falcone di Enna. Ad aderire a questo comitato c'è anche Salvatore Calì di Pietraperzia e Armando Glorioso, sindaco di Nissoria. Il comitato nasce dopo vari incontri in diversi Comuni della provincia dove è emersa l'esigenza di mettere assieme le forze e l'esperienza per «tutelare e dare dignità a chi da un servizio senza essere tutelati e passare come lavoratori di serie B».
Il consiglio del comitato ha eletto presidente Giuseppe Regalbuto, vicepresidente Salvatore Trovato, segretario Salvatore Cacciato, mentre nel ruolo di consiglieri i vari Sebastiano Nicastro, Antonino Messina e Carmelo Donatello. Dopo aver costituito il comitato dei precari sono state date le linee programmatiche che si possono sintetizzare in tre punti: 1) i cantieri di servizio (ex reddito minimo di inserimento) per far riconoscere i contributi figurativi che valgono dal 1° giorno di servizio fino all'inserimento in pianta organica dell'ente ricevente, e quindi equiparati a tutti i lavoratori dipendenti; 2) riconoscimento dello status giuridico del lavoratore (contributi, malattia, professionale e pensione); 3) Stabilizzazione di tutti i precari mediante legge ad hoc (Lsu, articolisti, co. co. co, forestali). Naturalmente l'interlocutore dovrà essere il governo regionale. «Il comitato per i diritti dei precari - afferma Regalbuto - riguarda anche gli ex lavoratori del reddito minimo che ad oggi sono gli unici a lavorare senza diritti grazie all'azione scellerata dei governi precedenti e dai quali sono stati trattati come lavoratori di categoria inferiore». In provincia di Enna sono 1.093 lavoratori dei cantieri di servizio che vengono impiegati nei 20 Comuni ennesi.
La Sicilia

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