Sarà con noi ?
I buoni propositi del neo presidente meritano i nostri applausi. Almeno fin quando non inciampa sugli scogli Gesip e forestali
Domenica 11 novembre, piazza Castelnuovo. Sul palco pieno di luci sale finalmente, dopo ore di estenuante attesa, il neo presidente Rosario Crocetta. Con voce tonante e piglio impetuoso arringa la folla. Snocciola uno dopo l’altro i buoni propositi del governo che si andrà a formare di lì a breve. Lotta alla mafia, lotta Un miliardo e mezzo di risparmio possibile sulle somme mal gestite e sprecate in mille rivoli clientelari.
Un serio impegno per risollevare la dignità del popolo siciliano di fronte all’opinione pubblica italiana ed europea, per gridare al mondo che i siciliani sono gente perbene, non sono mafiosi, non sono parassiti che vivono di assistenzialismo.
La folla eccitata dalle belle parole e galvanizzata dai buoni propositi applaude entusiasta. È un fiume in piena Crocetta e, specificando i generici buoni propositi, fa un esempio dei primi impegni in agenda: finanziamento della Gesip e dei lavoratori forestali. E qui l’ossimoro “naturalistico” esplode e gli applausi in effetti sembrano un po’ meno convinti. Le affermazioni di genere dicono ciò che le affermazioni di specie negano. Il contrasto è stridente e, anche se non percepito espressamente, irrita comunque un qualche lobo del cervello e il filo logico si spezza. Difficile incasellare la perpetuazione di 29 mila operai forestali stagionali della Regione siciliana nel quadro della lotta agli sprechi.
Insomma, Canis Caballus; Linneo avrebbe qualcosa da obbiettare.
Un serio impegno per risollevare la dignità del popolo siciliano di fronte all’opinione pubblica italiana ed europea, per gridare al mondo che i siciliani sono gente perbene, non sono mafiosi, non sono parassiti che vivono di assistenzialismo.
La folla eccitata dalle belle parole e galvanizzata dai buoni propositi applaude entusiasta. È un fiume in piena Crocetta e, specificando i generici buoni propositi, fa un esempio dei primi impegni in agenda: finanziamento della Gesip e dei lavoratori forestali. E qui l’ossimoro “naturalistico” esplode e gli applausi in effetti sembrano un po’ meno convinti. Le affermazioni di genere dicono ciò che le affermazioni di specie negano. Il contrasto è stridente e, anche se non percepito espressamente, irrita comunque un qualche lobo del cervello e il filo logico si spezza. Difficile incasellare la perpetuazione di 29 mila operai forestali stagionali della Regione siciliana nel quadro della lotta agli sprechi.
Insomma, Canis Caballus; Linneo avrebbe qualcosa da obbiettare.
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