Rimini, 15 Marzo 2013 - La Forestale ha posto sotto sequestro le carcasse di 6 cavalli, rivenute in seguito alle operazioni di scavo effettuate nei pressi di un maneggio a Santarcangelo di Romagna in provincia di Rimini.Le indagini condotte dal personale del Comando Stazione di Rimini sono partite in seguito ad alcune segnalazioni relative ad un maneggio, i cui gestori erano gi noti ai Forestali, dove erano stati sotterrati i resti di 6 cavalli. Il materiale rinvenuto stato posto sotto sequestro dal personale intervenuto e sar sottoposto ad ulteriori indagini per accertare la data del sotterramento.I proprietari erano gi stati denunciati dalla Forestale alla Procura della Repubblica di Rimini per maltrattamento e uccisione di animali in seguito al sequestro effettuato presso un altro maneggio da loro gestito e situato nello stesso comune. Li la Forestale aveva rinvenuto 11 cavalli e 3 capre lasciati senza cibo ne acqua, fino a provocarne il decesso.Gli animali, in seguito al sequestro, erano stati affidati all'Associazione Nazionale Protezione Animali Natura Ambiente (ANPANA) di Rimini che aveva provveduto alle cure necessarie e al loro sostentamento.
Comunità Montana del Fortore, Spina scrive all’Inps e al Prefetto, chiesto incontro alla Nugnes
“Vista la grave situazione di crisi economica determinatasi per gli operai idraulici forestali dipendenti di questo Ente, - recita la nota del presidente Spina - che non percepiscono lo stipendio da oltre 15 mesi, per mancato accredito di risorse della Regione Campania, al fine di evitare problemi di carattere sociali alle maestranze tutte e alle rispettive famiglie che vivono in situazioni di estremo disagio, più volte già segnalato, anche in concomitanza delle festività Pasquali, confidando nella Vostra sensibilità, si richiede, un Vostro intervento per velocizzare le operazioni di pagamento della CIG approvata nel mese di Febbraio 2013 e relativa ai mesi di Ottobre-Novembre e Dicembre 2012 e Gennaio 2013”.
Sempre questa mattina il presidente Zaccaria Spina ha inviato anche una nota A Danile aNugnes, delegata della forestazione della Regione Campania.
Nella missiva il presidente della Comunità Montana del Fortore chiede un incontro urgente per “approfondire alcune problematiche forestali che riguardano in modo specifico questa Comunità Montana”.
Tre i punti da sottoporre alla Nugnes: Importi dei finanziamenti anni 2012 e 2013; Riconoscimento risorse per turn-over, già richieste con precedenti note; Pignoramenti ed atti ingiuntivi prodotti da alcuni operai forestali dell’Ente fortorino.
L’iniziativa del presidente Zaccaria Spina arriva all’indomani della conferenza dei sindaci tenutasi presso la sala consiliare di Molinara, nella quale sindaci e delegati dei comuni fortorini hanno condiviso le azioni da intraprendere per uscire dall’empasse in cui versa il settore della forestazione.
Messina: sui Peloritani un paradiso ambientale

Finanziato un centro di educazione ambientale in un vivaio mediterraneo, la casa delle farfalle e delle libellule una guida multimediale e tante altre soprese per conoscere l’Habitat naturale dei Monti Peloritani.
L’azienda Foreste Demaniale con il suo Dirigente “vulcanico” arch. Giuseppe Aveni è riuscito ancora una volta a portare in porto un altro importante progetto, frutto di lungo lavoro innovativo all’interno dell’Ente Regionale.
L’azienda UPA di Messina infatti è stata ammessa a finanziamento in via definitiva, per l’importo di 500 mila euro per realizzare la sede didattica ideale per la conoscenza del grande patrimonio naturalistico messinese. Il progetto è stato pensato e redatto dall’Arch. Giuseppe Aveni nell’ambito del PSR Sicilia 2007/2013, ai sensi della Misura 313 – Incentivazione di attività turistiche Azione A “Infrastrutture su piccola scala per lo sviluppo degli itinerari rurali”, Azione B “Servizi per la fruizione degli itinerari rurali”.
Questo progetto, innovativo, si inserisce nell’ambito di una più vasta operazione di valorizzazione e riqualificazione ambientale di alcune zone caratteristiche del Demanio Regionale dell’Azienda Foreste di Messina , di indiscussa bellezza e di inestimabile valore rurale-culturale-paesaggistico, aggiungendosi ai percorsi naturalistici già in essere.
Velocizzare la CIG ai forestali, Spina scrive ad Inps e Prefetto
“Vista la grave situazione di crisi economica determinatasi per gli operai idraulici forestali dipendenti di questo Ente, – recita la nota del presidente Spina – che non percepiscono lo stipendio da oltre 15 mesi, per mancato accredito di risorse della Regione Campania, al fine di evitare problemi di carattere sociali alle maestranze tutte e alle rispettive famiglie che vivono in situazioni di estremo disagio, più volte già segnalato, anche in concomitanza delle festività Pasquali, confidando nella Vostra sensibilità, si richiede, un Vostro intervento per velocizzare le operazioni di pagamento della CIG approvata nel mese di Febbraio 2013 e relativa ai mesi di Ottobre-Novembre e Dicembre 2012 e Gennaio 2013”.
Sempre questa mattina il presidente Zaccaria Spina ha inviato anche una nota anche a Daniela Nugnes, delegata della forestazione della Regione Campania.
Nella missiva il presidente della Comunità Montana del Fortore chiede un incontro urgente per “approfondire alcune problematiche forestali che riguardano in modo specifico questa Comunità Montana” (importi dei finanziamenti anni 2012 e 2013; Riconoscimento risorse per turn-over, già richieste con precedenti note; Pignoramenti ed atti ingiuntivi prodotti da alcuni operai forestali dell’Ente fortorino).
L’iniziativa di Spina arriva all’indomani della conferenza dei sindaci tenutasi presso la sala consiliare di Molinara, nella quale sindaci e delegati dei comuni fortorini hanno condiviso le azioni da intraprendere per uscire dall’empasse in cui versa il settore della forestazione.
Cavalli morti di fame e gettati nella fossa comune. L’allevatore: 'Non ho più soldi per mantenerli'

ARRIVA IL NUOVO PATENTINO PER GLI OPERATORI DI TRATTORI AGRICOLI E FORESTALI

Manco per dirlo mancano i fondi per lavoratori forestali e precari
Lo schema di bilancio di previsione 2013 e relativa legge finanziaria vanno riscritti. Tutto a causa del buco da un miliardo spuntato pochi giorni fa'.
Fra un mese e mezzo (fine aprile) scade l'esercizio provvisorio e Rosario Crocetta a quella data vorrebbe avere, a Roma, un governo nazionale come interlocutore, a cui sottoporre il quadro socio-economico dell'isola.
Come fare a rimpinguare il disavanzo di un miliardo ?
Fra un mese e mezzo (fine aprile) scade l'esercizio provvisorio e Rosario Crocetta a quella data vorrebbe avere, a Roma, un governo nazionale come interlocutore, a cui sottoporre il quadro socio-economico dell'isola.
Come fare a rimpinguare il disavanzo di un miliardo ?
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Contrada Castello Calatamauro in primo piano, di seguito Costa del Conte |

In particolare i capitoli di spesa piu' significativi che necessiterebbero almeno di €. 800 milioni sono:- il comparto per i lavori forestali
- i fondi per i trasferimenti agli enti locali
- la proroga per i 20 precari degli enti locali
- il trasporto pubblico locale.
L'assessore al Bilancio vorrebbe tentare di usare le forbici su tutti i restanti capitoli di bilancio, ma la coperta da qualsiasi punto la si tiri appare, e', purtroppo corta.
Ecco perche' Crocetta vorrebbe un interlocutore a Roma con cui poter discutere le serie difficolta', la grave situazione sociale che si intravede all'orizonte.
Il Sifus attacca Crocetta per l’operato sui forestali
Catania - “Ritardi nel pagamento degli stipendi e niente programmazione degli interventi nei boschi”. Il Sifus, il Sindacato dei forestali uniti per la stabilizzazione, per bocca del segretario generale Maurizio Grosso, torna ad attaccare l’operato del presidente della Regione Crocetta definito “in perfetta continuità con i governi precedenti”.
“Ad oggi - spiega il sindacalista – buona parte dei lavoratori sia della manutenzione che dell’antincendio, deve percepire una o due mensilità dell’anno passato ed inoltre non è stata avviata nessuna seria programmazione degli interventi nei boschi capace di tenere conto delle necessità del ciclo biologico delle piante.
Come se non bastasse - prosegue il Sifus – apprendiamo dal presidente della commissione bilancio all’Ars, l’On. Dina, della volontà di tagliare per restrizioni varie, almeno il 22% dei fondi rispetto a quelli spesi per il settore nel 2012”.
Un modello di gestione respinto dal sindacato che rivendica alcuni obiettivi più volte ribaditi in passato: la garanzia dei livelli occupazionali del 2011 dentro una seria politica di programmazione degli interventi nei boschi, l’accelerazione dell’iter per approvare la proposta di legge sulla stabilizzazione promossa dal Sifus che permetterebbe di recuperare ingenti risorse economiche dai fondi europei che altrimenti si rischiano di perdere e l’immediato pagamento degli stipendi arretrati.
Agricoltura, Giunta Crocetta delibera proposte di legge
Proposte di legge nel settore dell’Agricoltura: Fondo unico per il credito in agricoltura e pesca, osservatorio per equità e giustizia per le filiere agroalimentari, aggregazione e ricomposizione fondiaria per gli agricoltori, agricoltura sociale.
E ancora tutela delle risorse genetiche per l’agricoltura e la zootecnia e la valorizzazione dell’ agricoltura Born in Sicily. Riorganizzazione assessorato Risorse Agricole e alimentari con diminuzione dei dipartimenti e più efficiente distribuzione delle competenze e degli enti collegati all’agricoltura, valorizzazione turistica delle aree protette siciliane.
Proposta del nuovo piano faunistico in un’ottica di gestione faunistica del territorio come approvato dall’Assessorato delle Risorse Agricole con il parere di valutazione del piano strategico dell’assessorato Territorio e
Ambiente. Inoltre è stata eliminata la possibilità di cacciare nel demanio forestale.
Ambiente. Inoltre è stata eliminata la possibilità di cacciare nel demanio forestale.
No Muos, giornata ad alta tensione:
Da qualche mese, tutti i mezzi in entrata al Muos vengono scortati dalle forze dell’ordine. Stamane davanti i cancelli è arrivata un’autobotte di gasolio che avrebbe dovuto rifornire la base militare americana. I manifestanti hanno cercato di impedirne l’avvicinamento ed in pochi secondi i poliziotti sono intervenuti con metodi che gli attivisti del presidio definiscono “brutali”.
Racconta l’episodio Desirée: “Hanno iniziato ad urlarci che stavamo compiendo un reato e ci hanno accerchiato sia da dietro che davanti. Hanno strattonato diversi manifestanti, comprese le mamme del presidio. Non avevamo possibilità di movimento”.
Un ragazzo è stato colpito con calci e pugni allo stomaco.Dopo una crisi di vomito, ha dovuto ricorrere alle cure dei sanitari che hanno eseguito gli accertamenti medici scongiurando la presenza di lesioni interne.
“Non è la prima volta che accade. Loro (i poliziotti, ndr) usano sempre la stessa tecnica – riferisce l’attivista Andrea D’Alessandro -. La nostra è resistenza pacifica e passiva. Che c’entrano le botte? Devono capire che non molleremo, non ce ne andremo da qui, anche a costo di venire picchiati”.
Intanto i numerosi comitati No Muos si preparano alla grande manifestazione nazionale che si terrà il 30 marzo. Il numero telefonico del presidio permanente di contrada Ulmo squilla continuamente: migliaia le persone e le associazioni, dal Veneto alla Sardegna, passando per il centro-Italia e il nord-est, che contattano gli attivisti per manifestare la propria solidarietà e confermare che giorno 30 ci saranno.
“L’Italia si sta svegliando – conclude Andrea D’Alessandro -, sempre più gente sta capendo che il Muos è una mostruosità”
Anche in Sicilia il redito di sostegno per chi non ce la fa

i chiameremo solo con delle lettere maiuscole. Le loro sono storie straordinarie e drammatiche. Uomini e donne che combattono ogni giorno, ragazzi e ragazze che navigano nel mare ostile dei sogni infranti.
Si era alzato come sempre, si era rasato, aveva salutato i vicini, accompagnato la moglie e poi, come ogni mattina, il tempo era divenuto un deserto troppo vasto da attraversare. Si è lasciato penzolare dal balcone di casa sua. Come un grido, l’ultimo. Come monito, uno dei troppi che nessuno ascolta. (a sinistra, foto tratta da wakeupnews.eu)
M ha perso il lavoro. Ha due figli, un affitto da pagare, il suo datore di lavoro lo aveva assunto in nero e non percepisce l’assegno di disoccupazione. Da mesi consuma biglietti d’auto e suole delle scarpe battendo i marciapiedi della città alla ricerca di una porta che finalmente si apra.
R ed S sono una coppia. Sono andati via da Palermo in cerca di meglio. La nostalgia ha avuto il sopravvento e sono tornati indietro. L’affitto da pagare li insegue come una fiera nella foresta. La professione di lui è moneta fuori corso ai tempi della crisi. Avrebbero bisogno di sostegno, di reti di salvataggio. Invece camminano su un’asse stesa su un precipizio.
V ha 30 anni vive ancora con i suoi, è fidanzato da cinque. Progetta un matrimonio impossibile, una casa che non c’è. Consuma le giornate tra l’invio di curriculum, visite a negozi e studi professionali e fantasie infrante. Forse potrebbe anche sposarsi e vivere con i suoceri per i figli, meglio non pensarci.
A e M stanno per separarsi. Il lavoro che non c’è acutizza le incomprensioni. Per fortuna non hanno figli. Possono tornare dai rispettivi genitori. Il lavorio saltuario li fa vivere di continue rinunce e hanno detto basta. (a destra, foto trata da prcbergamo.it)
Chissà perché i Paesi più corporativi, ostili e distanti verso la propria gente sono accomunati dal debito più alto e dall’assenza della minima misura di intervento equo e solidale nei confronti di chi non ha reddito.
P ed E sono una coppia con un figlio. La crisi li ha sorpresi senza lavoro. Ma l’assegno del reddito di sostegno permette loro di non disperarsi. Stringono la cinghia, ma continuano una vita normale
In una regione del Sud Europa, ricca di sole e ingegno, ma matrigna con il suo popolo, 600 milioni di euro potrebbero fornire un reddito di sostegno a 100.000 cittadini.
Si preferisce invece sprecarli per pagare strutture elefantiache, inefficienti ed elargire mance irrisorie ad alcune migliaia di giovani. 600 milioni che si riverserebbero nel corpo dell’economia come consumi rivitalizzando un sistema al collasso invece di finire per buona parte come profitto per un circuito ristretto e privilegiato. 600 milioni che potrebbero accendere la speranza, far sapere a chi si trova nelle retrovie che non sarà abbandonato, a chi è indietro che non sarà lasciato solo.
Viviamo un tempo di rotture, si profilano scelte che saranno il segno del coraggio o della viltà, della lungimiranza o della cecità. Le tre Sicilie non di rado hanno avuto guide illuminate e coraggiose. Ma il corpo politico burocratico, professionale e parassitario li ha prima acclamati, poi blanditi infine ostacolati ed espulsi. Le tracce del loro passaggio sono in alcuni casi appena visibili, in altri cancellate e cosparse di sale come immonda eresia da non ricordare.
Se nel tempo che la storia e la speranza ha loro regalato per cambiare, ricordassero di incidere sui meccanismi profondi che compromettono lo spirito di una comunità invece di graffiare sulla superficie, forse la speranza vincerebbe, finalmente, sulla disperazione.
GESIP, PARLA IL PRESIDENTE CROCETTA
Il presidente della Regione chiarisce: "Nessun problema da parte nostra per la Cig in deroga, ma serve il consenso delle parti sociali. Si potrebbero percorrere altre strade, ma il comune di Palermo non vuole saperne".
Quante spese inutili !
Il Consiglio di presidenza ha ridotto lo stanziamento per gli abbonamenti alle agenzie di stampa: saranno quattro (Ansa, Agi, Italpress e Adnkronos). Protestano i grillini ("Spreco incomprensibile nell'era di internet") e le escluse come l'Asca: ("Nessuno ci ha spiegato i motivi").
Ma in seno al Consiglio, le posizioni erano molto diverse. I deputati si sono divisi tra chi voleva tenere in piedi i contratti “vigenti”, chi voleva sostituire qualche agenzia di stampa con un'altra, e chi, addirittura, ha chiesto di rinunciare a tutti gli abbonamenti. È il caso del vicepresidente Antonio Venturino, del Movimento cinque stelle: “Siamo nell'era di internet. E' impensabile – ha detto Venturino - che l'Assemblea regionale siciliana per essere informata su quanto succede abbia bisogno di spendere cifre assolutamente spropositate per foraggiare le agenzie di stampa. In Consiglio di Presidenza – ha aggiunto - sono stato l'unico a chiedere che questa voce di spese venisse completamente azzerata. Non serve spendere tutti questi soldi. La nostra è una posizione coerente, così come siamo contrari al finanziamento pubblico ai giornali, siamo – ha concluso - contro i soldi alle agenzie di stampa".
Ma la posizione di Venturino, per sua stessa ammissione, era in netta minoranza. Alla fine del Consiglio, ecco il nuovo identikit delle agenzie che “informano” Palazzo dei Normanni. Un gruppetto nel quale spicca la “novità” (non assoluta, visto che la testata aveva già sottoscritto in passato un abbonamento simile) dell'Adnkronos. E l'uscita dalla rosa delle agenzie dell'Asca.
Inoltre, rispetto allo stanziamento giunto sul tavolo del Consiglio di presidenza, il questore Paolo Ruggirello ha proposto una riduzione ulteriore del 10%. Proposta che è “passata”. Così, ecco i nuovi costi per gli abbonamenti alle agenzie: Ansa e Agi scendono da 130 mila a 117 mila euro l'anno; la “new entry” Adnkronos da 80 mila a 72 mila euro annui; Italpress da 60 mila a 54 mila euro l'anno. Un tariffario che non va giù ai grillini: “Assurdo, oggi, pagare quelle cifre”. E nemmeno alle agenzie escluse: "Le scelte per l'attribuzione di queste somme - dice Gaetano Mineo, responsabile agenzia Asca per la Sicilia - sono state prese senza rsipettare i principi di trasparenza e democrazia. Se la nostra agenzia era presente l'anno scorso, e quest'anno invece è stata esclusa, andrebbe infatti spiegato il perché dell'esclusione. Anche alla luce - prosegue - delle cifre stanziate, che tutelano solo le agenzie 'grosse'. A ciascuna di loro, infatti, poteva essere 'ridotto' un po' il corposo budget, destinando una parte di quello anche alle agenzie più piccole. L'amministrazione pubblica - conclude - ha il diritto-dovere di assicurare anche il pluralismo dell'informazione".
Regione : Quante spese !
Oltre settecentomila euro al Cerisdi, quasi seicentomila alla Fondazione Federico II, più di trecentomila euro al Centro “Padre Nostro” di Brancaccio. Pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana l'elenco delle spese sostenute dall'amministrazione regionale durante il 2012. E non mancano le curiosità.PALERMO - Oltre settecentomila euro al Cerisdi, quasi seicentomila alla Fondazione Federico II, più di trecentomila euro al Centro “Padre Nostro” di Brancaccio. È stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana l'elenco delle spese sostenute dall'amministrazione regionale durante il 2012. E non mancano le curiosità.
A cominciare, come detto, dalle spese per Centri, fondazioni e associazioni. A cominciare dal Cerisdi, Centro di ricerca e di alta formazione che il presidente della Regione Rosario Crocetta ha già annunciato di voler “definanziare”. Insomma, quelle che leggiamo sulla Gazzetta, dovrebbero essere le ultime somme erogate all'Istituto presieduto da Adelfio Elio Cardinale. Nel dettaglio, la Regione per il 2012 ha sborsato 490 mila euro per le “spese di gestione” e 245 mila euro sotto forma di Borse di Studio.
Non perderà quasi certamente il suo finanziamento, invece, la Fondazione Federico II,nonostante la “minaccia” del governatore di intervenire su tutte le fondazioni siciliane. Alla “Federico II”, ospitata dall'Assemblea regionale, ecco per il 2012, 588 mila euro. Si tratta, in questi casi, dei finanziamenti della cosiddetta “ex Tabella H”. Tra gli enti interessati anche il Centro Padre Nostro (326 mila euro) e l'Isel - Istituto documentazione, ricerche e formazione per gli enti locali (88 mila euro).
Nel lungo elenco, poi, ecco una serie di interventi di manutenzione nei confronti di strade,monumenti, e soprattutto chiese siciliane. In particolare, una pioggia di finanziamenti piove sul prestigioso barocco del Ragusano. Ecco 217 mila euro per la chiesa madre San Guglielmo di Scicli, 240 mila euro per la chiesa di San Giorgio a Modica, nella stessa cittadina ecco anche la bellezza di un milione e mezzo per il recupero e la conservazione dell'ex convento Carmine, nella stessa provincia, poi, ecco 167 mila euro per la chiesa di “Santa Maria Maggiore a Ispica, 150 mila euro per l'Istituto del Sacro Cuore delle Fanciulle di Comiso. A pochi chilometri, ecco 438 mila euro per la chiesa di San Giuseppe nel capoluogo a Siracusa. Poco prima di lasciare ufficialmente le consegne a Rosario Crocetta, poi, il governatore Raffaele Lombardo ha fatto in tempo a far deliberare un finanziamento per la “sua” Grammichele: 200 mila euro per il ripristino della palestra della scuola elementare in “Contrada piano Immacolata”, mentre a una scuola situtata nell'ex convento dei Crociferi a Catania sono giunti la bellezza di 810 mila euro. Spicca, tra i finanziamenti, quello elargito due giorni dopo le elezioni al comune di Termini Imerese: 800 mila euro per il rifacimento della strada comunale Figurella.
Un'auto, poi, alla Regione può costare anche cinquecento euro al giorno. Tanto ha pagato la nostra pubblica amministrazione, a metà settembre scorso, per la “locazione” di un'autovettura: una spesa di quasi 1.400 euro per tre giorni. Ma che le auto costino parecchio a Palazzo d'Orleans non è una novità. Il leasing delle tre auto blindate del presidente della Regione Lombardo è costato nel 2012 quasi 47 mila euro, mentre 180 mila euro sono serviti per pagare gli stipendi da luglio a ottobre agli autisti dei componenti degli uffici di gabinetto, altri 50 mila euro solo per pagare le indennità di guida e di straordinario agli autisti da marzo a settembre.
Briciole, a dire il vero, se confrontati con i soldi spesi, ad esempio, nel settore della Sanità siciliana. La Gazzetta, per esempio, riporta alcune delle voci di spesa per le “convenzioni” sottoscritte dall'assessorato diretto da Massimo Russo. Così, ecco i 27 milioni di euro per la fondazione San Raffaele Giglio, e 1,7 milioni di euro al Rizzoli di Bologna solo per i mesi di agosto e settembre.
Ma dall'elenco saltano fuori le spese più “curiose”. Dai 94 mila euro “scuciti” a fine ottobre per l'acquisto di ben 156 (!) computer portatili, agli appena 306 euro per l'acquisto di... corone di fiori. Gli scongiuri, invece, non costano nulla.
SIFUS: DA CROCETTA SOLO RITARDI E NESSUNA PROGRAMMAZIONE

Il SiFUS respinge questo modello di gestione del comparto e rivendica nei confronti del Governo Crocetta:
1) la garanzia dei livelli occupazionali del 2011 dentro una seria politica di programmazione degli interventi nei boschi;
2) l'accelerazione dell'iter procedurale dell'approvazione della proposta di legge sulla stabilizzazione promossa dal Sifus, in quanto, attraverso questa, si potrebbero recuperare ingenti risorse economiche dai fondi europei che altrimenti rischiano di perdersi;
3) l'immediato pagamento degli stipendi di novembre o dicembre o tutte e due, ai forestali che non li hanno percepiti.
Il Sifus, oggi, sentirà i gruppi dirigenti, per attivare iniziative di lotta eclatanti che verranno attivate con il coinvolgimento di migliaia di lavoratori forestali, qualora, nei prossimi giorni, non dovessero pervenire risposte concrete dal Governo.
C.S. del Segretario Generale SiFUS
MAURIZIO GROSSO
Perso nel bosco è salvato dai Forestali

Gesip, Crocetta: 'Accordo entro lunedì'

Ma il presidente Crocetta assicura che si troverà una soluzione, nell'incontro che si svolgerà lunedì prossimo con il Comune e le sigle sindacali.
Per il governatore siciliano bisognerà trovare un percorso per garantire lavoro e produttività della municipalità.
Intanto le undici associazioni regionali, sindacali e delle imprese, rilevano che secondo l'accordo quadro per la cassa integrazione in deroga di febbraio restano escluse le partecipate ed una rivisitazione dell'accordo dovrebbe tener conto anche delle altre società partecipate.
Per i forestali i soldi si devono reperire da........
La situazione è piuttosto complicata. Oltre, il miliardo di euro impegnato nel 2012, senza la dovuta copertura finanziaria, bisogna fare i conti con i circa 900 milioni di minori trasferimenti dello Stato decisi dal governo Monti, mentre ad 800 milioni ammonterebbe la spesa per il 2013.
Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e l'assessore Luca Bianchi sono contrari ai cosiddetti tagli lineari e per questo motivo è stata adottata dalla giunta una delibera inviata ai dirigenti generali, chiedendo di giustificare ogni singola spesa che chiedono di finanziare. Ma finora nessuno ha dato risposta. «C'è un ritardo - ha ammesso Bianchi - il presidente Crocetta ha sollecitato i dirigenti generali affinché si assumano le loro responsabilità. Non si parli solo della riduzione degli stipendi.
E' il tempo della responsabilità, anche perché le risorse sono sempre più contenute. Vogliamo fare i necessari tagli, ma senza incidere sulla qualità dei servizi».
Un proposito lodevole che, però, richiede la collaborazione sia della burocrazia e sia degli assessori e della stessa Assemblea regionale. «Necessariamente - ha aggiunto Bianchi - sarà un bilancio all'osso e blindato, con la copertura dei capitoli obbligatori e non comprimibili». La copertura, circa 800 milioni di euro, per i precari degli enti locali, i forestali e i trattoristi dell'Esa, saranno reperiti con la manovra prevista nel disegno di legge di stabilità, così come l'aumento del fondo destinato alle Autonomie locali dotato attualmente di circa 300 milioni di euro.
Bisogna anche fare i conti con le minori entrate tributarie, a causa della crisi si sono ridotti i consumi e molti lavoratori hanno perso l'impiego.
«Il governo - ha continuato Bianchi - sta adottando un nuovo metodo, a "budget zero". Può sembrare una mera tecnica di bilancio, ma si tratta di un meccanismo che può consentire un vero e proprio contenimento della spesa. Tocca ai dirigenti giustificare la spesa. Non è più la politica che compie le scelte rivelatesi spesso sbagliate nel passato. E sia chiaro che il governo non accetterà emendamenti se varieranno la spesa. I saldi devono rimanere invariati».
In ogni caso, è garantito il cofinanziamento dei fondi europei, gli unici disponibili per gli investimenti.
L'assessore Bianchi ha svelato che c'è in corso un serrato confronto con il ministro della Coesione territoriale Fabrizio Barca, il quale ha assunto l'impegno di non calcolare questi investimenti nel Patto di stabilità.
«Tutti i rappresentanti delle regioni meridionali - ha detto Bianchi - abbiamo detto al ministro che non parteciperemo più alla Conferenza Stato-Regioni se non sarà applicato questo criterio».
Per quanto riguarda il miliardo di deficit del 2012, gli uffici dell'assessorato all'Economia stanno verificando quante delle somme impegnate siano state effettivamente spese o che abbiano già fatto scattare obbligazioni giuridiche. il «buco» potrebbe avere dimensioni più modeste ed avrebbe dovuto essere il vecchio governo ad attuare le opportune manovre di bilancio. In teoria, il deficit del 2012 potrebbe essere ignorato durante la redazione del Bilancio 2013 ed effettuare le «variazioni» a luglio. Invece, è stato scelto di spalmare il deficit su diverse annualità, anche per avere credibilità a Roma.
Il vice capogruppo del Pdl, Marco Falcone, ha chiesto che «enti locali e precariato storico siano la priorità della Finanziaria». Pippo Gianni (CD), si schiera con Crocetta: «La Sicilia rischia il tracollo finanziario a causa della politica di Lombardo. Serve una vera spending review».
Intanto la commissione Sanità dell'Ars ha bocciato all'unanimità il ticket sui ricoveri ospedalieri e l'aumento di un euro su quello delle ricette mediche. «In commissione Sanità - ha dichiarato Salvatore Cascio (Cp) che ha presentato l'emendamento - abbiamo bocciato una stortura sui ticket sanitari proposta dal governo di Rosario Crocetta. In pratica il governo voleva introdurre il pagamento di un euro in aggiunta al ticket già previsto per le prescrizioni mediche e introdurre altri due distinti ticket per la degenza ospedaliera, fissati in 10 euro al giorno per i redditi fino a 50 mila euro, e in 25 euro al giorno per i redditi superiori ai 50 mila euro. Ho potuto contrastare tali previsioni - ha aggiunto - trovando la convergenza unanime dei deputati della VI commissione. Inoltre, con un ulteriore emendamento, abbiamo ripristinato fondi per 3 milioni di euro destinati alle borse di studio degli specializzandi di medicina. Tale intervento, utile per il sostegno ai giovani medici, era stato soppresso con un colpo di penna dal presidente Crocetta». Non è stato invece approvato l'emendamento sui «comandati della sanità» che costano annualmente circa 2,8 milioni di euro.
«Prendo atto che la commissione Sanità - ha commentato l'assessore Bianchi - ha bocciato i ticket previsti nel disegno di legge di stabilità, ma non mi preoccupo, l'operazione valeva 10 milioni di euro. Troveremo altre soluzioni».
Gesip, appello di Crocetta ai manifestanti: Fermatevi
“I lavoratori della Gesip devono stare tranquilli, la Regione siciliana intende sostenere, come sempre, il loro bisogno di salario e di lavoro, coniugando insieme le due voci”.
Tenta di calmare gli animi esasperati il Presidente della Regione Rosario Crocetta. La rabbia degli operai è ormai esplosa quando arriva l’appello. “Per questo lunedì abbiamo convocato un incontro con tutte le parti sociali, compreso il Comune di Palermo, poichè dobbiamo assolutamente risolvere in modo definitivo e produttivo la questione Gesip. La Regione è disponibile ad ogni ipotesi poichè più che essere interessati alle modalità dell’accordo, siamo interessati ad un accordo urgente”.
“La politica, è il regno del possibile – dice un Presidente preoccupato se non disperato – se qualcuno si irrigidisce nelle proprie posizioni sicuramente non favorisce il dialogo, noi siamo qui disponibili al confronto coi lavoratori e alla necessità di trovare una soluzione. I lavoratori evitino che nelle manifestazioni che fanno, ci sia la presenza di qualche infiltrato che tende a esasperare la situazione di scontri con forze dell’ordine, qualcuno che non c’entra nulla con la loro vertenza”.
“I lavoratori della Gesip sanno di avere delle istituzioni a loro vicine – dice Crocetta lasciando intendere che solo alcune istituzioni li difenderanno – che non permetteranno la perdita dei posti di lavoro.Entro lunedì ritengo che debba concludersi l’accordo con il Comune di Palermo senza ulteriori deroghe senza se e senza ma”.
Forestali, la Regione ha approvato la delibera di riparto

A seguito di tale notizia i sindacati hanno chiesto un incontro urgente ai Presidenti delle 3 Comunità Montane Irpine in sofferenza : C.M. TERMINIO, C.M. UFITA, C.M. IRNO-SOLOFRANA, per una valutazione sulla erogazione delle retribuzioni arretrate ai lavoratori idraulici Forestali. "Si prevedono tempi brevi per l’accredito dei fondi spettanti ad ogni singolo Ente, la nostra speranza è che questi lavoratori possano trascorrere, almeno, la festività Pasquale in un clima più sereno” - ha affermato il segretario provinciale della Fai Cisl Avellino, Raffaele Tangredi -.
Gli uccelli della forestale !!

Ma qualcosa è successo oggi: Nicola Lauricella ha incontrato questa mattina la segretaria regionale, Patrizia Monterosso e Stefano Polizzotto, capo della segreteria tecnica della presidenza della Regione. “Polizzotto in particolare – dice Lauricella – mi ha ribadito che devo subito abbandonare il parco ma soprattutto sostiene che gli uccelli custoditi a Villa d’Orleans siano di proprietà della Regione. Su questo ho sicuramente da ridire: sono solo 141 gli uccelli di proprietà della Regione, peraltro uccelli di tipo comune. Gli altri circa 900 sono miei con tanto di certificazione. E visto che in molti casi si tratta di specie rare e protette, basterebbe che la Monterosso e Polizzotto andassero a controllare le certificazioni che l’ufficio Cites della Forestale della Regione mi ha rilasciato che dimostrano come siano di mia proprietà”.
Fino ad oggi, dal 22 febbraio quando la presidenza ha “diffidato” il curatore del Parco, Lauricella non ha avuto problemi ad entrare nelle strutture e continuare l’assistenza alle specie dello zoo di villa d’Orleans. Per il futuro la situazione rischia di complicarsi tanto che Lauricella ha deciso di rivolgersi agli avvocati: “Decideremo se presentare un esposto alla Procura della Repubblica”.
Fino ad oggi, dal 22 febbraio quando la presidenza ha “diffidato” il curatore del Parco, Lauricella non ha avuto problemi ad entrare nelle strutture e continuare l’assistenza alle specie dello zoo di villa d’Orleans. Per il futuro la situazione rischia di complicarsi tanto che Lauricella ha deciso di rivolgersi agli avvocati: “Decideremo se presentare un esposto alla Procura della Repubblica”.
Non riusciva a trovare lavoro: muratore si uccide nel Trapanese
Un muratore di 33 anni che lavorava saltuariamente si è ucciso impiccandosi nella sua abitazione a Castelvetrano. La vittima era sposata e padre di un bambino. A trovare il corpo senza vita è stata la moglie.
L'Inps le addebita il conguaglio Irpef due euro di pensione a un'ex maestra
Trattenute per 977 euro su una pensione di 979. La donna, 67 anni, vive con due figli disoccupati: "Non so come faremo a sopravvivere questo mese". L'Inps: "Ha sbagliato la signora, doveva chiedere la rateazione"
Una pensione totalmente prosciugata, sulla quale pesa più di ogni cosa un conguaglio fiscale da 977 euro, un ricalcolo delle imposte e dei contributi dovuti sulla base del reddito percepito che ogni anno l'Inps addebita nel cedolino e che quest'anno ha dovuto fare i conti con l'aumento dell'Irpef regionale, tra le più alte d'Italia. "Non potevo credere ai miei occhi, mi sono sentita morire - racconta l'ex maestra - ho sperato si trattasse di un errore, ma chiamando l'ente previdenziale mi è stato confermato il calcolo. Nei Caf in cui sono stata hanno allargato le braccia: "Sta capitando a molte persone, deve adattarsi", mi hanno detto. Ma come si faa farsi bastare due euro fino ad aprile, dovendo mangiare, pagare le bollette e spese mediche e mantenere due figli senza lavoro?" Negli anni la pensione di Licia Leonardi è stata lentamente prosciugata dalle tasse, così come quella di reversibilità del marito defunto, che percepisce ancora e con la quale non riesce più nemmeno a pagare le rate del mutuo.
Quello che Licia Leonardi adesso lamenta è l'assoluta mancanza di comunicazione da parte dell'Inps e dall'Inpdap, l'ente previdenziale dei dipendenti pubblici assorbito l'anno scorso dallo stesso Inps. "Nessuno mi ha mai avvertita che a marzo sarebbe arrivato un conguaglio di questa portata - attacca la pensionata - ti mettono di fronte al fatto compiuto quando ormai non c'è nulla da fare. Come possono addebitare 977 euro su una pensione che non arriva a mille euro?" Ma l'Inps scarica la responsabilità sull'ex maestra. "La signora avrebbe potuto chiedere la rateizzazione del conguaglio - afferma il presidente del comitato provinciale dell'Inps Franco Gioia - e dilazionare il pagamento in cinque rate. È stato commesso un errore nella dichiarazione dei redditi e adesso è troppo tardi per rimediare perché la ritenuta è già stata fatta".
"Devono capire che dietro ai fogli di carta ci sono persone vere con problemi veri - conclude Licia Leonardi - la mia è anche una battaglia di giustizia sociale, perché quello che sta succedendo a me può capitare a chiunque".
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Si procede al momento fino ai 101 giorni !
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