Disoccupati, dal 1 gennaio c'è l'ASPI
La legge n. 92/2012 "Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita" nota anche come riforma Fornero, è entrata in vigore il 18 luglio 2012, ma le singole disposizioni hanno termini diversi di applicazione. Alcune novità scattano in occasione del nuovo anno.
In particolare, dal 1 gennaio 2013:
- è abrogato il contratto di inserimento: non si possono fare contratti nuovi, mentre quelli stipulati fino al 31 dicembre 2012 proseguono fino alla naturale scadenza;
- entrano in vigore i nuovi incentivi alle assunzioni, previsti per lavoratori di età non inferiore a 50, anni disoccupati da oltre 12 mesi, e per donne di qualsiasi età, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi: le imprese godono della riduzione del 50% dei contributi per un periodo di 12 mesi (in caso di contratto a termine) o 18 mesi (per rapporti a tempo indeterminato).
L'innovazione più importante riguarda il sistema degli ammortizzatori sociali: viene istituita l'Assicurazione Sociale per l'Impiego (ASPI) che subentra, anche se gradualmente, alle indennità di disoccupazione e di mobilità.
Da subito, l'ASPI sostituisce l'indennità di disoccupazione, ad esclusione di quella agricola. Ne hanno diritto i lavoratori dipendenti, compresi apprendisti e soci lavoratori di cooperativa con rapporto di lavoro subordinato, con due anni di assicurazione e almeno un anno di contribuzione nel biennio precedente l'inizio del periodo di disoccupazione.
Rispetto al passato, varia l'importo che sale dal 60% al 75% della retribuzione mensile fino a un tetto di 1180 euro, più il 25% dell'eventuale quota eccedente questo importo; viene ridotta del 15% dopo i primi sei mesi e di un ulteriore 15% dopo dodici mesi. E' previsto in via sperimentale fino al 2015 il pagamento anticipato dell'ASPI in unica soluzione, se richiesto per intraprendere lavoro autonomo o avviare un'impresa.
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