Crocetta prepara altri trasferimenti, la Cisl: "Deportazioni da dittatore"
Nel mirino del governatore i dipartimenti Turismo, Infrastrutture, Energia e Beni culturali. In bilico anche la poltrona del dirigente generale Vincenzo Falgares. Durissimo il segretario regionale della Cisl Maurizio Bernava: "Si comporta come un dittatore della repubblica delle banane. Non c'è un piano di riorganizzazione, solo show per la stampa"
Adesso toccherà ai dipartimenti Turismo, Infrastrutture, Energia e Beni culturali. Sono questi gli uffici nel mirino del governatore Rosario Crocetta, intenzionato ad andare avanti nella maxi rotazione dei dipendenti regionali dopo aver già trasferito oltre 150 persone tra Formazione e Territorio e ambiente. I sindacati però alzano il tiro: "Queste sono solo deportazioni, tipiche di un dittatore della "repubblica delle banane", Crocetta ci mostri il piano di riorganizzazione complessivo e come intende evitare l'interruzione dei servizi in questi uffici, invece di fare show per la stampa", attacca il segretario generale della Cisl, Maurizio Bernava, che punta il dito anche su chi "prima consigliava Lombardo e adesso Crocetta": "Sono sempre gli stessi, e cioè il senatore Beppe Lumia e la dirigente esterna Patrizia Monterosso".
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Incurante però degli strali che gli arrivano addosso dai sindacati Crocetta difende le sue scelte, ultima quella di aver trasferito 90 dipendenti dell'assessorato al Territorio e ambiente, dopo i 60 già ruotati alla Formazione: "Per sbloccare le pratiche al Territorio bisognava pagare - dice da Gela in occasione della presentazione della sua lista al Senato - e ce ne volevano di soldi. La corruzione alla Regione l'ha fatta da padrona in questi anni e lo sanno tutti che la macchina non funziona. I sindacati da che parte stanno? Dalla parte dei cittadini o vogliono rappresentare la difesa del privilegio? La rotazione rientra nelle norme sulla trasparenza e non nell'ambito della trattativa sindacale. I provvedimenti che abbiamo assunto in poco più di due mesi non sono stati adottati dai miei predecessori neanche in intere legislature ".
Il piano di Crocetta prevede altre rotazioni. Nel mirino c'è in primis il dipartimento Infrastrutture, dove sembra in bilico anche la poltrona del dirigente generale Vincenzo Falgares. A questa struttura il governo addebita i mancati controlli sul Consorzio autostrade, al centro d'indagini e polemiche per appalti dati a ditte in odor di mafia o per progettazioni affidate senza gara a una società che da trent'anni lavora per il Cas. Di certo sarà trasferito il personale del Turismo, dove lo stesso assessore Franco Battiato ha annunciato di rendere pubblico un dossier sugli sprechi avallati nel passato, a partire dai soldi spesi non solo per grandi eventi, sui quali indaga la magistratura, ma anche per sagre, presepi e concerti, con l'Unione europea che chiede chiarimenti sui costi esorbitanti: "Tre milioni una mostra, manco fosse la Gioconda", ha detto Crocetta.
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Al Turismo non cambierà però il dirigente generale: Alessandro Rais è stato voluto fortemente dal governatore, che non vorrebbe cambiare nemmeno i dirigenti generali di Formazione e Ambiente, Anna Rosa Corsello e Giovanni Arnone. Un assessorato che sicuramente "sarà rivoltato come un calzino" è quello all'Energia: qui da tempo indaga la magistratura per pratiche di autorizzazioni a impianti di fotovoltaico che viaggiavano veloci grazie alle mazzette pagate probabilmente ad alcuni deputati, come Gaspare Vitrano, adesso a giudizio.
"La verità è che all'interno della Regione - dice Crocetta - ho trovato un sistema mafioso ben radicato. Noi andiamo avanti, non temiamo lo scontro duro con la mafia anche se ogni tanto c'è qualche "rascapignati" (raschia pentole, ndr) che tira fuori qualche falso dossier. Quello che sta avvenendo alla Regione è lo sblocco di ogni immobilismo su tutte le questioni: dai fondi europei che abbiamo sbloccato in tre settimane all'avvio del patto dei sindaci, dalla rotazione del personale alla finanziaria. La mafia deve avere paura. Le minacce non mi fermano".
Il governatore torna poi anche sul Muos, il mega sistema di comunicazione satellitare che gli Usa stanno realizzando a Niscemi, tra le proteste dei cittadini e dei comitati locali. Palazzo d'Orleans aveva avviato la revoca delle autorizzazioni, ma i lavori proseguono: "Bloccarlo è una battaglia di libertà", dice, annunciando per domani un vertice con i legali della Regione "per capire perché è stata disattesa l'ordinanza di sospensione dei lavori nel cantiere del Muos".
In sindacati però sono sul piede di guerra per i provvedimenti sul personale. I segretari del Cobas Codir, Marcello Minio e Dario Matranga, parlano di "liste di proscrizione senza alcun rispetto delle regole sindacali".
Ma è Bernava della Cisl che alza il tono dello scontro: "La rotazione è giusta e necessaria - dice - ma accanto a questo mega show che ha fatto Crocetta non c'è alcun un modello organizzativo. Se non ci mostrerà il piano della Regione, se per caso ne ha uno, allora saremo costretti a inondarlo di denunce per condotta antisindacale. C'è il sospetto che si tratti soltanto di iniziative elettorali".
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Incurante però degli strali che gli arrivano addosso dai sindacati Crocetta difende le sue scelte, ultima quella di aver trasferito 90 dipendenti dell'assessorato al Territorio e ambiente, dopo i 60 già ruotati alla Formazione: "Per sbloccare le pratiche al Territorio bisognava pagare - dice da Gela in occasione della presentazione della sua lista al Senato - e ce ne volevano di soldi. La corruzione alla Regione l'ha fatta da padrona in questi anni e lo sanno tutti che la macchina non funziona. I sindacati da che parte stanno? Dalla parte dei cittadini o vogliono rappresentare la difesa del privilegio? La rotazione rientra nelle norme sulla trasparenza e non nell'ambito della trattativa sindacale. I provvedimenti che abbiamo assunto in poco più di due mesi non sono stati adottati dai miei predecessori neanche in intere legislature ".
Il piano di Crocetta prevede altre rotazioni. Nel mirino c'è in primis il dipartimento Infrastrutture, dove sembra in bilico anche la poltrona del dirigente generale Vincenzo Falgares. A questa struttura il governo addebita i mancati controlli sul Consorzio autostrade, al centro d'indagini e polemiche per appalti dati a ditte in odor di mafia o per progettazioni affidate senza gara a una società che da trent'anni lavora per il Cas. Di certo sarà trasferito il personale del Turismo, dove lo stesso assessore Franco Battiato ha annunciato di rendere pubblico un dossier sugli sprechi avallati nel passato, a partire dai soldi spesi non solo per grandi eventi, sui quali indaga la magistratura, ma anche per sagre, presepi e concerti, con l'Unione europea che chiede chiarimenti sui costi esorbitanti: "Tre milioni una mostra, manco fosse la Gioconda", ha detto Crocetta.
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Al Turismo non cambierà però il dirigente generale: Alessandro Rais è stato voluto fortemente dal governatore, che non vorrebbe cambiare nemmeno i dirigenti generali di Formazione e Ambiente, Anna Rosa Corsello e Giovanni Arnone. Un assessorato che sicuramente "sarà rivoltato come un calzino" è quello all'Energia: qui da tempo indaga la magistratura per pratiche di autorizzazioni a impianti di fotovoltaico che viaggiavano veloci grazie alle mazzette pagate probabilmente ad alcuni deputati, come Gaspare Vitrano, adesso a giudizio.
"La verità è che all'interno della Regione - dice Crocetta - ho trovato un sistema mafioso ben radicato. Noi andiamo avanti, non temiamo lo scontro duro con la mafia anche se ogni tanto c'è qualche "rascapignati" (raschia pentole, ndr) che tira fuori qualche falso dossier. Quello che sta avvenendo alla Regione è lo sblocco di ogni immobilismo su tutte le questioni: dai fondi europei che abbiamo sbloccato in tre settimane all'avvio del patto dei sindaci, dalla rotazione del personale alla finanziaria. La mafia deve avere paura. Le minacce non mi fermano".
Il governatore torna poi anche sul Muos, il mega sistema di comunicazione satellitare che gli Usa stanno realizzando a Niscemi, tra le proteste dei cittadini e dei comitati locali. Palazzo d'Orleans aveva avviato la revoca delle autorizzazioni, ma i lavori proseguono: "Bloccarlo è una battaglia di libertà", dice, annunciando per domani un vertice con i legali della Regione "per capire perché è stata disattesa l'ordinanza di sospensione dei lavori nel cantiere del Muos".
In sindacati però sono sul piede di guerra per i provvedimenti sul personale. I segretari del Cobas Codir, Marcello Minio e Dario Matranga, parlano di "liste di proscrizione senza alcun rispetto delle regole sindacali".
Ma è Bernava della Cisl che alza il tono dello scontro: "La rotazione è giusta e necessaria - dice - ma accanto a questo mega show che ha fatto Crocetta non c'è alcun un modello organizzativo. Se non ci mostrerà il piano della Regione, se per caso ne ha uno, allora saremo costretti a inondarlo di denunce per condotta antisindacale. C'è il sospetto che si tratti soltanto di iniziative elettorali".
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