Bellolampo, l'incendio è "quasi domato" Fiamme, rifiuti e un'estate di veleni
6 agosto 2012 - Sono ancora all’opera i vigili del fuoco per spegnere gli ultimi focolai a Bellolampo. Insieme a Corpo forestale, Protezione civile e Amia, si occuperanno oggi di ricoprire il terreno andato a fuoco. L’incendio è “quasi domato”, fanno sapere dalla centrale operativa dei vigili del fuoco. Ingente il dispiegamento di uomini e mezzi impegnati per nove giorni a fronteggiare il rogo doloso che ha reso ancora più infuocata l’estate palermitana.
Sono stati sospesi i lanci d’acqua dei canadair. Mal’aria è ancora irrespirabile ed i palermitani si chiedono quanti e quali veleni stiano inalando in questi giorni. In alcune zone, come a Bonagia, numerosi cassonetti colmi di rifiuti sono stati dati alle fiamme la scorsa notte. Tra colonne di fumo ed effluvi nauseabondi, cresce l’allarme per la salute.
Mentre si attende che l’Arpa renda noti i dati definitivi riguardo al monitoraggio del livello di diossina nell’aria e nelle falde acquifere (arriveranno tra domani e mercoledì), stamattina il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, effettuerà insieme a Gaetano Vallefuoco, comandante dei vigili del fuoco di Palermo, un sopralluogo nella grande discarica.
C’è paura. Per quanto accaduto e per quanto potrebbe ancora accadere. Brucia Bellolampo ma non solo. Decine i roghi spenti nel fine settimana in ogni provincia dell’Isola. E c’è anche chi ci ha rimesso la vita. E’ Francesco Pizzuto, l’operaio stagionale della Forestale morto sabato pomeriggio a Castronovo di Sicilia mentre era impegnato nello spegnimento di un incendio già considerato doloso. Centinaia le persone costrette ieri ad evacuare le proprie abitazioni a Belmonte Mezzagno, Carini, Borgetto e Montagna Longa.
Numerosi incendi nel Trapanese, evacuato un residence nei pressi di San Vito Lo Capo. Minacciata anche la Riserva dello Zingaro. Fiamme e rifiuti, un’estate di veleni per la Sicilia, abituata – almeno nell’indole – a fare i conti con situazioni di emergenza, e a porsi domande alle quali non sempre è facile rispondere. “Chi controlla Bellolampo? - ci si chiede a Palermo - Come è potuto accadere? Verranno identificati e puniti i colpevoli?”
In città, tra mezze verità e timide ammissioni, le istituzioni fanno a gara per rassicurare la gente.Orlando invita ad evitare “inutili allarmismi”. Lucia Borsellino, dirigente generale del dipartimento Attività sanitarie, parla di “situazione sotto controllo”, precisando: “non intendiamo lasciare nulla al caso. I cittadini, in particolar modo quelli che abitano nelle zone limitrofe, devono ricevere le necessarie garanzie per la loro salute”.
Smorza l’allarme anche l’Assessorato alla Salute. Oggi pomeriggio, nella sede di Piazza Ziino, si riunirà un tavolo tecnico con la partecipazione di tutte le componenti coinvolte nella gestione dell’emergenza provocata dal rogo.
Alla riunione, tra gli altri, prenderanno parte Arpa, l’Azienda sanitaria provinciale e il Comune.
Alla riunione, tra gli altri, prenderanno parte Arpa, l’Azienda sanitaria provinciale e il Comune.
Questa sera, a Borgo Nuovo, un incontro pubblico tra il sindaco e la cittadinanza che chiede di capire. Il quartiere della periferia di Palermo, insieme a Bellolampo, Cep e Cruillas, è una delle 4 zone di ricaduta delle polveri tossiche causate dal rogo.
Mercoledì prossimo, su iniziativa di un gruppo di cittadini, a Palazzo delle Aquile, si terrà un altro incontro pubblico al quale parteciperanno esperti ambientali, amministratori e associazioni.
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