Rubano un'auto per fare una bravata ma precipitano in mare: morti 2 minorenni
Le vittime avevano 13 e 14 anni. Il veicolo è caduto
in acqua mentre viaggiava sulla banchina del porto
Il luogo della tragedia
USTICA - Volevano fare una bravata, hanno preso un'auto per fare «un giro» e invece sono caduti in mare dalla banchina del porto e sono morti. È accaduto ieri sera verso le 22: i due ragazzi, entrambi minorenni di 13 e 14 anni, sono isolani. L.B. e S.F. hanno preso la Panda di un pensionato e hanno perso il controllo del veicolo mentre viaggiavano lungo la banchina. Intervenuti i sommozzatori della società «Diving Barracuda», hanno estratto i corpi senza vita dei minorenni dall'auto. I due erano già morti per annegamento. I carabinieri e la capitaneria di porto hanno avviato le indagini per ricostruire la dinamica dell'incidente.
Non si danno pace i genitori dei due ragazzini che avevano finito le scuole medie. «Un dramma inimmaginabile. Non c'è una spiegazione», dicono le persone del posto che hanno assistito tutta la notte i genitori dei
«Erano nel portabagagli posizionato verso l'alto rispetto al fondale, forse in cerca di una bolla d'aria». Questo il racconto del soccorritore che ha estratto i corpi dei due ragazzini. È stato Fabrizio Catalano, 27 anni di Palermo, istruttore subacqueo, uno dei titolari del Barracuda Diving Ustica, a immergersi sul luogo della tragedia e a tirare fuori i due ragazzini incastrati nella Panda parcheggiata sul molo con le chiavi inserite. «Stavamo tornando da una immersione notturna quando, al rientro nel porticciolo, quello più interno, per le piccole imbarcazioni, abbiamo visto lampeggianti e abbiamo sentito richieste di aiuto. Abbiamo girato il gommone verso il molo più esterno dove attracca l'aliscafo, mi sono rimesso l'attrezzatura e mi sono precipitato sott'acqua - racconta Catalano - saranno passati al massimo otto minuti dal momento dell'incidente. Ho visto l'auto sottosopra con il cofano verso il basso e il portabagagli verso l'alto, il lato del passeggero a ridosso della banchina». In un minuto i corpi erano sulla banchina ma gli esperti istruttori, abilitati anche al soccorso, hanno capito da subito che i polmoni erano pieni d'acqua. Dalla posizione dell'auto si ipotizza che la caduta sia avvenuta in retromarcia. Il possessore dell'auto viene sentito in queste ore dai Carabinieri.
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