MAZZETTE IN CAMBIO DI FAVORI: ARRESTATI IMPRENDITORE E 4 FORESTALI
La polizia ha fatto luce su un sistema di corruzione gestito da pubblici ufficiali infedeli che non si sottraevano a compiere atti contrari ai propri doveri d’ufficio. Agli arresti sono finiti quattro appartenenti al Corpo forestale della Regione siciliana, in servizio presso il distaccamento di Bagheria, ed un imprenditore edile.
Gli arrestati sono Pietro Rammacca, 50 anni, di Ficarazzi;Rosario Spataro, 51 anni, di Palermo; Domenico Bruno, 51 anni di Bagheria; Giovanni Fontana, 52 anni di Villabate eRosario Azzarello, 45 anni di Ventimiglia di Sicilia. Gli ultimi tre indagati sono stati posti agli arresti domiciliari.
Le ipotesi di reato contestate a vario titolo sono di corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilita’, omessa denuncia ed abuso d’ufficio. Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal gip di Palermo, Angela Gerardi, su richiesta dei procuratori Alessandro Picchi e Caterina Malagoli, coordinati dal procuratore aggiunto, Leonardo Agueci. Nel corso di una indagine, svolta tra il 2011 ed il 2012 dalla Squadra mobile di Palermo e da quella di Agrigento, in merito agli assetti mafiosi dell’area orientale del palermitano con particolare riguardo all’entroterra termitano, e’ emerso il coinvolgimento, in una vicenda che presentava le caratteristiche classiche delle pratiche estorsive, di un rappresentante del Corpo forestale. E’ stata cosi’ scoperta l’esistenza di un gruppo di appartenenti al distaccamento di Bagheria dedito ad estorsioni e sono stati accertati frequenti episodi di corruzione tendenti a favorire imprenditori compiacenti. Gli investigatori nel loro operato hanno riscontrato modalita’ tipiche delle organizzazioni criminali, anche nella richiesta estorsiva con notevoli pressioni di carattere psicologico.
Le indagini hanno fatto, altresi’, registrare come gli imprenditori considerassero particolarmente avidi gli operatori della forestale con i quali intrattenevano tali illeciti rapporti, tanto da definirli come soggetti privi di dignita’ e di limite, perche’ superavano sistematicamente nelle loro pretese, la tollerata classica dazione una tantum in corrispondenza delle principali festivita’ di Pasqua e Natale.
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