(stef) Ancora nessuna luce alla fine del tunnel per le famiglie siciliane. Secondo il Codacons, tra tasse e aumento del costo della vita, ciascun nucleo familiare spenderà 3.500 euro in più rispetto all’anno scorso. Una cifra enorme se si considerano il livello dei salari e il tasso di disoccupazione nell’Isola. E il crollo dei consumi è dietro l’angolo.
In più, non si intravedono misure capaci di invertire la rotta, denuncia il segretario nazionale del Codacons Francesco Tanasi: “Nessun intervento sulle bollette o sul blocco dalle tariffe pubbliche. Niente liberalizzazione dei farmaci nei  supermercati, – niente eliminazione dei privilegi dei notai  e delle professioni, niente concorrenza per l’Rc Auto, abortita prima  di nascere, e nessun intervento di controllo sui bilanci dei  petrolieri e dei benzinai per verificare quanto hanno pagato realmente la benzina che ora vendono a 2 euro al litro”.

Le iniziative di protesta non tardano ad arrivare. Il 19 settembre nell’Isola, il Codacons, insieme ad altre 33 associazioni, lancia lo sciopero della spesa invitando agricoltori e commercianti ad abbassare le saracinesche e tutti i siciliani a boicottare le pompe di benzina che chiedono per un litro di verde più di 1,8 euro. L’indicazione dell’associazione dei consumatori  è di fare il pieno venerdì, sabato o domenica presso i distributori che praticano promozioni e sconti. “Dopo aver tagliato i consumi alimentari oggi i  siciliani sono costretti a tagliare anche i consumi di acqua, gas e  luce”, conclude Tanasi.
Intanto sul fronte produttivo c’è attesa per l’incontro del prossimo 15 settembre al Mise (ministero dello Sviluppo Economico) sul futuro dell’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese. Dopo anni di tira e molla, promesse e vicoli ciechi, sul tavolo della trattativa c’è l’ipotesi del colosso cinese Cheryche potrebbe dare nuova linfa al tessuto economico siciliano.
I sindacati, scettici quanto basta, vogliono mettersi il ferro dietro la porta e propongono un vincolo a restare in loco per almeno 10-15 anni per le aziende che ottengono risorse pubbliche ed acquisiscono professionalità già formate.