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Fondi Ue: Investimenti in autostrade e linee ferroviarie

Fondi Unione Europea. Investimenti in autostrade e linee ferroviarie
Un tratto della Agrigento-Caltanissetta, il raddoppio del collegamento ferroviario fra Palermo e Punta Raisi, varie opere di prevenzione del rischio idrogeologico e l'acquisto di materiale ospedaliero: ecco cosa ha pagato la Regione con i 635 milioni di fondi europei che Bruxelles ha sbloccato mercoledì dopo una trattativa durata quasi un anno e condotta dal team della Programmazione composto da Felice Bonanno, Maurizio Agnese e Ludovico Benfante. In estate la Commissione europea ha bloccato tutti i rimborsi chiesti dalla Regione per qualsiasi opera realizzata fra la fine del 2011 e l'intero 2012. In pratica qualsiasi finanziamento legato al piano di investimento dei fondi di Agenda 2007 è stato anticipato da Palazzo d'Orleans. Le imprese hanno quindi già ricevuto i soldi per i lavori compiuti ma se Bruxelles non avesse sbloccato i rimborsi, le anticipazioni si sarebbero trasformate per la Regione in un buco.

Scampato il pericolo, ecco cosa è stato pagato. In un lungo elenco di quasi duemila voci, spicca un pagamento da 178 milioni per un tratto della Agrigento-Caltanissetta, strada che si sta tentando di allargare fino a 4 corsie. L'opera non è finita e il pagamento corrisponde ai lotti realizzati l'anno scorso. In ordine di grandezza l'altro grande investimento è stato quello da 47 milioni per un tratto del raddoppio della linea ferroviaria Palermo-Punta Raisi: in particolare si è lavorato nel tratto fra il centro della città e Brancaccio. Mentre altri 8 milioni è costato l'avanzamento dei lavori per il potenziamento della linea ferroviaria Palermo-Agrigento. La Regione ha speso altri sette milioni, su un progetto che ne vale 47, per la metropolitana di Catania nel tratto denominato Borgo Nesima. E quattro milioni sono stati investiti nell'appalto, non ancora concluso, per la Circumetnea.

Fin qui le grandi opere infrastrutturali, che costituiranno anche nel 2013 la quota più rilevante dell'investimento dei fondi europei. Ma fra i soldi che Bruxelles ha rimborsato ci sono anche i 2 milioni e 200 mila euro con cui la Regione ha finanziato un impianto di compostaggio nel Gelese: serve a realizzare una sorta di fertilizzante da quel che resta della separazione dei rifiuti solidi da quelli umidi. Per vari progetti progetti di recupero delle acque reflue sono stati investiti 2 milioni e 100 mila euro. Per il consolidamento del centro abitato di Marineo sono stati spesi un milione e 700 mila euro. La bonifica dell'area industriale di Enna è costata un milione e 400 mila euro. A Polizzi Generosa è stato finanziato con 631 mila euro il recupero di un'area a rischio idrogeologico e per lavori analoghi ad Altofonte sono stati spesi 393 mila euro.

Ma se queste sono le spese rimborsate da Bruxelles, ci sono anche anticipazioni che la Regione rischia di non riavere. È il caso dei 19 milioni spesi dall'assessorato al Turismo, al centro di una violenta polemica attivata proprio dall'assessore Franco Battiato che ne ha contestato la destinazione. Qui c'è l'ormai famoso presepe vivente di Agira, costato 38 mila euro, ma non approvato da Bruxelles che lo ha ritenuto inutile ai fini turistici. Mentre sul «Cous cous Fest» di San Vito, costato un milione e 227 mila euro, l'obiezione riguarda solo l'entità del finanziamento comunitario (600 mila euro). Ci sono poi vari concerti e mostre del cosiddetto Circuito del Mito, costato 9 milioni. E tantissimi eventi sportivi, dalle maratone ai raid automobilistici. Si tratta di finanziamenti che nella maggior parte dei casi i beneficiari privati hanno già ricevuto, solo che ora la Regione fatica a farseli rimborsare da Bruxelles.

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