Minaccia suicidio operaio forestale, la nota della CM Ufita

Il tentativo di suicidio, fortunatamente sventato, fa tornare alla ribalta la situazione degli operai del comparto e del futuro delle Comunità montane, su cui pesa il disinteresse e la pessima gestione della Giunta regionale in carica, lontana e completamente assente rispetto ai problemi ed alle esigenze delle zone interne. La Comunità montana dell’Ufita ha utilizzato tutti i fondi disponibili per garantire il pagamento delle maestranze, anticipando tutte le somme possibili e mettendo in discussione anche la gestione dell’ente. L’ente vanta crediti nei confronti della Regione Campania relativi addirittura all’anno 2009. Nelle ultime due annualità – 2011 e 2012 – la Comunità montana ha ricevuto neanche il venti per cento delle somme previste ed assegnate per la gestione del comparto forestazione. Il disinteresse della Giunta regionale si tramuta nel mancato trasferimento delle somme previste dalla legge 11/96 che disciplina le attività delegate di forestazione.
Pure i ritardi relativi all’utilizzo dei fondi Fas sono esclusiva responsabilità dell’Esecutivo di Stefano Caldoro che non è riuscito a mettere in campo la necessaria programmazione di carattere generale necessaria per accedere ai fondi. Tra l’altro, i diciotto milioni di euro che il Governatore Caldoro e il consigliere delegato Nugnes propagandano come un grande risultato, sono ben poca cosa se rapportate ai venti enti montani ed alle cinque amministrazioni provinciali – che pure svolgono attività delegate di forestazione - presenti sul territorio.
Potrebbero riuscire ad assicurare il pagamento di due o tre stipendi, una goccia rispetto al mare di crediti vantati dall’Ente e, di riflesso, dai lavoratori. Per questo, la Giunta ha ritenuto doveroso e non più rinviabile l’avvio di un’azione giudiziaria nei confronti della Regione Campania per rivendicare il pagamento delle somme dovute per legge per il comparto della forestazione e quello degli enti locali".
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