Cinghiali, nuove regole Pronti i fucili: si spara
Gravedona ed Uniti -
Il fenomeno, in questa fase, interessa in modo particolare la Valle Albano: l’allarme era stato lanciato nelle scorse settimane da Stazzona, dove si sono registrati casi di attacco a persone.
Il presidente della Comunità montana Mauro Robba, ha convocato un incontro con i sindaci, i funzionari del servizio caccia provinciale e i cacciatori. Ne è scaturito un tavolo di confronto permanente con monitoraggio costante della situazione.
«In quest’ultimo periodo c’è stato un assembramento di branchi fra Germasino e Stazzona - riferisce Robba - con tutte le conseguenze del caso. È indispensabile correre ai ripari e per questo abbiamo voluto convocare le parti. A livello regionale, sembra possa essere modificata la normativa, con maggiore elasticità e libertà negli interventi di prelievo. Da parte nostra abbiamo chiesto all’ente Provincia la massima attenzione e anche il comitato caccia Alpi Comasche ha assicurato che la caccia al cinghiale verrà concentrata soprattutto in Valle Albano. Al di là dei danni immediati causati ad agricoltori e allevatori - prosegue Robba - occorre ragionare anche in termini di salvaguardia della montagna: i cinghiali sventrano i terreni e, di questo passo, chi ancora cura la terra sarà sempre meno stimolato a farlo».
A Stazzona,intanto, un gruppo di cittadini si è riunito in assemblea ponendo le basi per la nascita di un comitato anti-cinghiali, con propositi di agire anche per vie legali: «Mi pare che il progetto stia prendendo forma - annuncia il sindaco, Sandro Calzoni - . L’emergenza c’è ed è comprensibile che la gente cominci a muoversi».
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