Elezioni: boom Grillo ma non c'è una maggioranza
ROMA. E' Boom di Grillo (con il M5s primo partito), rimonta di Berlusconi, centrosinistra avanti nelle percentuali e vincitore del premio di maggioranza a Montecitorio: molti sono i vincitori di queste elezioni. Ma il dato centrale è che nessuna coalizione ha al Senato i numeri per governare da sola.
Le urne hanno un sapore amaro per Mario Monti, che non raggiunge il 10 per cento alla Camera: i suoi alleati centristi Udc e Fli escono con le ossa rotte dalla prova elettorale. Fini resterà fuori dal Parlamento mentre Casini, che ammette la sconfitta, dovrebbe invece farcela al Senato. Con questo risultato (appena migliore al Senato) il progetto centrista non può nemmeno giocare il ruolo di ago della bilancia: i voti del professore non danno la maggioranza nè al centrosinistra nè al centrodestra. Fallimentare l'esperimento di Rivoluzione Civile: la lista messa insieme da Antonio Ingroia non raggiunge il quorum, e l'insuccesso trascina fuori dal Parlamento anche Antonio Di Pietro. Con questi risultati l'incertezza sul nuovo governo è totale.
CROCETTA: IL PD NON HA CAPITO LA SICILIA. «Il Pd non ha capito la lezione siciliana, c'è stata una valutazione errata a livello nazionale: bisognava allearsi con l'Udc e a Casini dico che anche lui sarebbe stato eletto». Così il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, commenta il risultato elettorale arrivando nel comitato del Megafono, a Palermo. Riguardo proprio alla lista del Megafono per il Senato, Crocetta afferma: «Abbiamo confermato il risultato delle regionali (circa 6%) e siamo l'unica forza autonomista in Sicilia».
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