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Piacenza ospita 'Forestalia', il salone dedicato a boschi e filiera dell'agroforestale

Piacenza, 11 feb. (Adnkronos) - Sviluppo del territorio, gestione forestale sostenibile, tutela ambientale, gestione dei patrimoni forestali e corrette prassi operative. Sono solo alcuni dei temi al centro di 'Forestalia', il salone dedicato al mondo dei boschi e alla filiera dell'agroforestale che si terrà dal 15 al 17 febbraio prossimo all'expo di Piacenza. A confronto ci saranno le tecniche e i tecnici che si occupano di un mondo fatto di riserve verdi preziose per tutto il globo. Al salone, giunto alla sua seconda edizione, saranno in mostra anche i mezzi e le tecnologie per i lavori nel bosco: carri, spaccalegna, rimorchi, tecnologie di movimentazione, sistemi di esbosco, utensili, ricambistica e tecnologie per la sicurezza. Non mancheranno dimostrazioni dal vivo dal tree-climbing ai seminari sulle tecniche di lavorazione. In particolare il 15 febbraio alle 14,30 si terrà il convegno intolato 'Certificazione forestale Pefc e promozione della filiera foresta-legno-carta' durante il quale saranno approfonditi esempi dal territorio organizzato dall'Associazione Pefc Italia. Sabato alle 10 sarà la volta del seminario dedicato al legno, dalla diagnosi del degradamento fino ai trattamenti preventivi e curativi. La foresta rappresenta un bene prezioso per l'economia montana, da tutelare e valorizzare. Questo l'assunto di fondo della fiera che vuole fornire, da un lato uno strumento di aggiornamento per gli addetti ai lavori, e dall'altro un contatto commerciale agli operatori del settore di tutta Italia che sono alla ricerca di nuovi partners professionali. 'Forestalia' è organizzato da Piacenza Expo con il patrocinio di Federforeste, Regione Emilia Romagna, il Conaf e l'Unione nazionale delle Comunità Montane. Tutelare i boschi trasformandoli in risorsa per l'industria, il turismo e l'energia. Questa, insomma, la missione del Pefc Italia che sarà protagonista dell'evento. Fabbriche di mobili, segherie, imprese edili, produttori di pannelli in legno, case editrici, ditte boschive, aziende specializzate in imballaggi, tipografie, produttori di cancelleria. Sono ad esempio i tanti anelli della sola catena bosco-legno-carta che va dall'albero al prodotto finale. A garatire la qualità e la sostenibilità del comparto, dunque, c'è la Pefc, il sistema di certificazione più diffuso al mondo per individuare le foreste gestite in modo responsabile e le aziende che producono con materie prime tracciabili perché provenienti da tali fonti. Realtà che in Italia sono al momento 737. Un record che posiziona il Paese al quarto posto nel mondo per numero di aziende certificate Pefc, dopo Francia, Germania e Inghilterra. Si tratta di "un traguardo storico, soprattutto in un momento in cui molti imprenditori a causa della crisi economica decidono di tagliare gli investimenti in innovazione e di risparmiare proprio sugli interventi che potrebbero ridurre l'impatto ambientale delle attività umane e innalzare il valore etico della propria produzione", spiega l'associazione senza fini di lucro Pefc Italia, che costituisce l'organo di governo nazionale del sistema di certificazione del settore. Non a caso, partecipano allo sviluppo del Pefc i rappresentanti dei proprietari forestali e dei pioppeti, dei consumatori finali, degli utilizzatori, dei liberi professionisti, del mondo dell'industria del legno e dell'artigianato. Tra i suoi obiettivi, l'associazione mira anche a migliorare l'immagine della selvicoltura e della filiera foresta-legno, fornendo di fatto uno strumento di mercato che consenta di commercializzare legno e prodotti della foresta derivanti da boschi e impianti gestiti in modo sostenibile. Trasparenza, tracciabilità e sostenibiltà sociale, economica e ambientale. Questi, in definitiva, i criteri che devono essere rispettati nelle varie fasi di filiera perché un prodotto ottenga la certificazione Pefc o Coc e possa esporre il marchio al consumatore. Un mission che vale anche per le pubbliche amministrazioni proprietarie di boschi. Per gli enti pubblici, rimarca infatti l'associazione "subentrano anche valenze di carattere etico". La certificazione, insomma è anche prezioso strumento di marketing, un'opportunità per ufficializzare l'impegno imprenditoriale verso l'ambiente e per la promozione di una gestione oculata e corretta dei polmoni verdi d'Italia.

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