Sono duecento dipendenti che in questo momento stanno presidiando piazza Giovanni Verga a Catania (nella foto) in attesa del pronunciamento del tribunale.  Una giornata decisiva, dunque, non soltanto per il proseguimento delle trattative sul processo di acquisizione dei punti vendita ma anche  per lo sblocco delle somme per il pagamento degli stipendi dei lavoratori. 
In pratica ad oggi, le somme versate dai creditori di Aligrup sono vincolate a favore del concordato preventivo: “Se il tribunale dovesse dare parere positivo – ha dichiarato a BlogSicilia Paolo Magrì della Cisal Terziario –  per tutti i dipendenti sarebbe una boccata d’ossigeno, perchè le somme vincolate a favore del concordato preventivo verrebbero sbloccate grazie alla nomina di un curatore giudiziario.”
Le spettanze dei dipendenti tutti in cassa integrazione e mai percepita, sono ferme alla prima tranche di novembre. I lavoratori che hanno assicurato il posto di lavoro sono solo 350. Si parla di tutti coloro che rientrano nel bacino dei punti vendita acquisiti da Re Leone, cinque acquisiti da Conad, che si aggiungono ai precedenti cinque acquisiti dal Gruppo ArenaSpm Carrefour per un totale di 350 lavoratori già ricollocati. Resta oscuro il futuro soprattutto per gli ex impiegati degli uffici, circa 200 lavoratori, mai coinvolti in nessuna trattativa.
Facendo una panoramica generale sul territorio siciliano, dalla provincia di Palermo a Catania, sono più di 1200 i lavoratori non inclusi in nessuna trattativa. Ventitrè i punti vendita che hanno chiuso ufficialmente i battenti il 3 febbraio scorso.
Intanto, si attendono risposte dalle istituzioni. Senza stipendio da cinque mesi, senza cassa integrazione promessa e mai arrivata: “Cosa fa il Ministero – dichiara un lavoratore – dorme? Siamo anche abbandonati dalla politica”.