Forestali Calabria: Luigi Pelazza de Le Iene accende il caso e le polemiche
A pochi giorni dall’accordo tra il Governatore Scopelliti e l’Assessore Trematerra, al fine di dare certezze all’Afor (Azienda Forestale della Regione Calabria) e a tutti i suoi addetti (circa 6.000 in Calabria), è andato in onda su “Italia 1″ un servizio del noto programma tv “Le Iene“, che denuncia il lavoro/non lavoro svolto da un gruppo di forestali calabresi.
In seguito a diverse segnalazioni, la “iena” Luigi Pelazza, rinomata per i suoi servizi scottanti, ha deciso di monitorare ciò che avveniva sui posti di lavoro dei dipendenti Afor. La zona in questione è il Parco Nazionale dell’Aspromonte, si tratta di un’area naturale protetta che sorge all’interno della provincia di Reggio Calabria.
Nella sola Calabria, sono presenti 6000 forestali. Ognuno di loro avrebbe il compito di salvaguardare il patrimonio boschivo nazionale, di proseguire l’opera di sistemazione dei versanti e di vigilare sulle buone pratiche selvicolturali. Inoltre, durante i periodi estivi, i forestali dovrebbero monitorare e spegnere gli incendi assieme alla protezione civile.
Nella sola Calabria, sono presenti 6000 forestali. Ognuno di loro avrebbe il compito di salvaguardare il patrimonio boschivo nazionale, di proseguire l’opera di sistemazione dei versanti e di vigilare sulle buone pratiche selvicolturali. Inoltre, durante i periodi estivi, i forestali dovrebbero monitorare e spegnere gli incendi assieme alla protezione civile.
Come raccontato nel servizio di Pelazza, nulla di tutto ciò è avvenuto. Grazie a riprese nascoste emerge una verità inquietante. E’ possibile vedere un gruppo di forestali, pagati dallo Stato, che sta per iniziare il suo turno di lavoro. Sono le 7 del mattino, l’appuntamento è presso uno dei vari punti di ritrovo del Parco Nazionale dell’Aspromonte. Tuttavia, com’è possibile notare dalle immagini andate in onda su Italia 1, nessuno di loro si sospesterà da quel punto per svolgere la sua mansione. Dalle 7 del mattino sino alle ore 13, il gruppo di Forestali ripreso da Pelazza ha trascorso gran parte del tempo di “lavoro” a banchettare, dormire, giocare a carte e leggere il giornale.
Per dovere di cronaca ed onore di verità, che teniamo a sottolineare che in Calabria esiste una folta schiera di forestali onesti e dediti al lavoro. Ed è proprio per coloro i quali onestamente si guadagnano lo stipendio, che Pelazza si è recato presso la sede Afor di Catanzaro. Va oltretutto ricordato che nel 2012, la Giunta Regionale, sotto la presidenza del Presidente Giuseppe Scopelliti, aveva nominato commissario Afor l’ingegnere Alfredo Allevato. La “iena”, come spesso accade in queste vicissitudini, non è riuscito a parlare con alcun dirigente Afor, riscontrando una certa acquiescenza da parte dei dipendenti della sede provinciale di Reggio Calabria: la segretaria e il centralinista si sono rifiutati di contattare il direttore, negando anche il numero di telefono ad un esterrefatto Pelazza.
La “iena” non si arrende e contatta direttamente il commisario Afor Alfredo Allevato, momentaneamente in ferie, che indirizza Pellazza nuovamente a Reggio Calabria. Come pronosticato, all’appuntamento non si presenta nessuno. Ecco che il viaggio delle “Iene” prosegue verso Samo, comune della provincia di Reggio Calabria, che conta 100 dipendenti pubblici dell’Afor su un totale di 800 abitanti. Secondo alcune indagini dei carabinieri, parte di questi dipendenti sono amici delle famiglie ‘ndranghetiste della zona. Pelazza si inbatte subito in un forestale, momentaneamente in cassa integrazione per allerta meteo (ma com’è possibile notare dalle immagini, il cielo è completamente sereno), che rivela che le “truppe” Afor sono state richiamate a Reggio Calabria.
A questo punto, a Pelazza non resta che recarsi a Catanzaro. Ad accoglierlo non c’è il commissario Allevato, ma la “iena” riuscirà comunque a conferire con un suo vice. Pelazza racconta quanto scoperto in precedenza, ma il dirigente Afor in questione si dimostra consapevole di ciò che avviene nella zona relativa al Parco Nazionale dell’Aspromonte.
“Avete monitorato la zona pessima, una zona molto particolare. Quella è la zona che all’azienda ha creato grossissimi problemi“. Sono le prime confessioni del dirigente Afor a colloquio con Pelazza. Uno dei problemi di cui parla il dirigente è quello legato alla benzina. L’Afor rimborsa i soldi della benzina che gli operai spendono per andare da casa a lavoro. Parecchi forestali, falsificando alcuni documenti, ottenevano molto di più del dovuto. L’azienda, per risparmiare, ha messo a disposizione alcuni pulmini: “questi non hanno mai voluto prendere il pulmino“, sottolinea il dirigente Afor. Oggi, i rimborsi per il carburante continuano ad essere erogati, anche se in misura ridotta.
Dall’intervista emerge che nel 2009 vi fu un attacco alla sede di Catanzaro. Trecento forestali, si parla di un “contingente di Africo”, ha messo sotto sopra l’ufficio. L’ex Commissario Afor fu sequestrato, e il Direttore generale fu preso a schiaffi. Una situazione che ha dell’incredibile e lascia parecchio sgomento nelle menti di chi, ogni giono, combatte affinchè ciò non accada.
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