ieri l'attivo unitario regionale sui forestali delle segreterie provinciali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil
Cinquemila forestali solo a Catania, 25.000 in tutta l'Isola, attendono che il governo regionale riordini il sistema legislativo e applichi l'accordo firmato tre anni fa. Ma soprattutto, che rinnovi il contratto di lavoro e che reperisca nel nuovo bilancio le risorse da destinare alla salvaguardia dell'ambiente, alla tutela del territorio e all'ampliamento della superficie boschiva. Sono tante le aspettative degli operai che lavorano per boschi e foreste. E a giudicare dai contenuti e dai toni usati nell'attivo unitario regionale tenutosi ieri mattina nel Salone "Russo" della Cgil, il clima è quello della preoccupazione per l'immediato futuro.All'incontro - molto partecipato dai lavoratori - erano presenti i tre segretari regionali di categoria, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, Fabrizio Colonna, Salvatore Tripi e Gaetano Pensabene; insieme ai tre provinciali Pietro Di Paola, Alfio Mannino e Nino Marino. Il perché dell'attivo è da ricercare nello «stato di incertezza che attraversa il settore, soprattutto a seguito dell'adozione delle linee di intervento adottate dalla delibera n. 117 dalla giunta regionale. In essa vengono fatte proposte penalizzanti per i lavoratori». I sindacati temono «in primo luogo il disimpegno da parte della Regione nella gestione diretta delle risorse umane». In parole povere: persistono i ritardi nei pagamenti, la mancanza di progetti, l'incertezza dei finanziamenti, il vuoto contrattuale, la messa in discussione di accordi esistenti. Fai, Flai e Uila rimproverano alla Presidenza della Regione di seguire una sorta di doppio binario: «A parole, da un lato sui tavoli interlocutori propone percorsi innovativi sul fronte delle relazioni, mentre dall'altro sui temi da discutere ha già assunto posizioni deliberate». Senza contare il rifiuto del confronto con il sindacato su temi come ambiente, difesa del suolo, sviluppo del sistema agro forestale. I lavoratori? Sono "esasperati", questa sembra la definizione più azzeccata in questo momento, a Catania, in Sicilia. Entro quando aspettarsi delle risposte concrete dal governo Crocetta? «La scadenza è naturalmente fissata - spiega Colonna - è la data del 30 aprile, la data della Finanziaria che mette un punto finale a tutta la questione. Purtroppo siamo passati dalla confusione del precedente governo alla gestione incomprensibile della democrazia da parte del nuovo governo siciliano». Eppure, «i forestali non sono lavoratori assistiti come si vuole far credere. Al contrario, sono utili per il territorio, per il bosco e l'Isola in tutte le sue sfaccettature più difficili. Per questo diciamo che vanno salvaguardati, ma - tiene a precisare Salvatore Tripi - a questo aggiungiamo che va concordato un progetto di difesa del sottosuolo, lotta al dissesto idrogeologico. E alla centralizzazione stessa del ruolo del forestale, rispettando gli accordi che sono stati firmati con le altre presidenze della Regione».
Anche la Uil non è tenera nella valutazioni. Per Pensabene, «questo governo regionale ritiene di poter operare senza confrontarsi con il sindacato. Invece noi riteniamo urgente il confronto, soprattutto per creare una strategia che salvaguardi lavoro ed ambiente. C'è un degrado ed una desertificazione che fanno paura. O non crediamo più che la prevenzione sia preferibile all'intervento d'urgenza? ». Le richieste alla Regione sono chiare: «E' doveroso evidenziare che il livello di esasperazione raggiunto dai lavoratori, a causa della sistematica violazione dei loro diritti e la carenza di interlocuzione politica, rischia di essere sottovalutato - si legge nel documento dell'esecutivo - c'è l'esigenza che senza ulteriori remore si proceda al confronto con il presidente della Regione».
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