Nessuna certezza per tutelare gli altri
«Non perdo mai occasione di ricordare agli operatori forestali che quello che svolgono è un lavoro precario. I lavoratori non devono mai demordere, ma anzi combattere ogni giorno, assieme al sindacato, per realizzare un sogno che inseguono da 30 anni, cioè la stabilizzazione»: lo afferma Arcangelo Ferrara, giovane di San Cataldo divenuto quest'anno segretario regionale per la categoria agricoli e forestali del sindacato Ugl. In questo percorso di conoscenza dell'attività della sezione antincendio della forestale della nostra provincia, Ferrara ci ha guidato dai lavoratori, al fine di metterne in risalto capacità, necessità, disagi: «Ogni giorno - afferma il sindacalista - questi uomini ci difendono dal pericolo, mettendo la loro vita a disposizione degli altri. Il lavoro di gruppo, elemento essenziale per dare il meglio, rafforza l'attività degli operatori. Sottolineo, tuttavia, una paura che questo lavoro riserva da sempre, cioè la perdita di vite umane, fenomeno che è cresciuto negli ultimi anni. Per questo, ci si batte al fine di tendere alla sicurezza, ma il lavoro del sindacato presso gli ispettorati delle province ha anche l'obiettivo di garantire una volta per tutte la stabilizzazione di questi operai, che ormai non ci credono più».
Il segretario Ugl continua: «Al contrario di quanto, spesso inconsapevolmente, riporta l'opinione pubblica sul settore della forestale, io ho potuto constatare come gli operai rispettino le norme di comportamento previste dai regolamenti, senza fare villeggiatura. Piuttosto, sono sempre all'erta, pronti a salvare la natura. Di certo, inoltre, non si può dimenticare l'opera dei braccianti, che assicurano la pulizia dei boschi e curano la prevenzione dagli incendi: tutto sarebbe stato più semplice se questi lavoratori fossero stati avviati alle loro attività nel mese di febbraio, invece che a maggio. Non si sarebbero trovate, ad esempio, erbacce alte, che favoriscono il propagarsi degli incendi. Così come i lavoratori dell'antincendio, anche i braccianti attendono di essere stabilizzati: se tutto ciò avvenisse, la quantità di incendi sarebbe pari a zero e con dei costi di interventi boschivi di molto inferiori a quelli che sosteniamo oggi».
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