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PROTESTA DEI FORESTALI


Sul piede di guerra i forestali siciliani da giugno senza stipendio. Due le manifestazioni di lotta indette e organizzate ieri dalle organizzazioni sindacali Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil: una a Palermo, davanti all'assessorato al Bilancio, presenti le delegazioni di Palermo, Agrigento, Trapani e Caltanissetta; l'altra a Catania, davanti all'ex palazzo Esa, sede di rappresentanza della Presidenza della Regione Siciliana con la partecipazione delle delegazioni di Catania, Messina, Siracusa, Ragusa ed Enna. La tensione è palpabile. A Catania ieri mattina erano presenti oltre 250 delegati sia del comparto antincendio che della manutenzione ordinaria dei boschi.

«I forestali - accusano le organizzazioni sindacali - vanno ormai a lavorare dal mese di giugno senza percepire lo stipendio. Si tratta di lavoratori che fanno anche quaranta-cinquanta chilometri al giorno per raggiungere il posto di lavoro e che pagano la benzina di tasca propria».
«Qui si parla di stipendi, della sopravvivenza di migliaia di famiglie. Con senso di responsabilità non abbiamo proclamato lo sciopero, per non interrompere il servizio, ma la situazione è diventata intollerabile», accusa il segretario provinciale Flai-Cgil Alfio Mannino.
Il pagamento delle spettanze, ricodiamo, già sollecitato all'assessore all'Economia Gaetano Armao e al presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo, è stato bloccato dalla mancanza di autorizzazione da parte della Giunta di Governo.
Ieri comunque qualche spiraglio sembra essersi aperto dopo l'incontro dei rappresentanti sindacali per la Sicilia Orientale nella sede catanese di rappresentanza della Regione con Mario Bonanno, dirigente provinciale Azienda Foreste, il quale ha anticipato ai manifestanti che mercoledì 22 agosto la giunta di governo si riunirà per dare via libera ai pagamenti delle spettanze di giugno, luglio e pure agosto.
Va considerato che solo nella provincia di Catania sono quattromila i forestali del servizio antincendio e della manutenzione attualmente impegnati nella cura e tutela dei boschi della Regione in attesa di stipendio.
«Proclameremo lo sciopero generale - minacciano i sindacati - se entro mercoledì la promessa non sarà mantenuta». E ribadiscono «grande preoccupazione per la forte esasperazione fra i lavoratori che potrebbe sfociare in gesti inconsulti e rischi per l'ordine pubblico in parecchi comuni a vocazione forestale».
I tre sindacati dell'agroindustria e della forestazione, infine, ritengono che gli insulti ai lavoratori precari forestali siciliani, espressi nelle scorse settimane da autorevoli assessori del governo regionale, erano finalizzati a nascondere le inefficienze della macchina amministrativa regionale e palesavano l'intenzione di non adottare alcuna misura a beneficio della categoria.
CARMELO DI MAURO

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