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Una balena al largo della Scogliera L'avvistamento.

La Sicilia
Vedere emergere una grande pinna dall'acqua e capire di assistere ad un miracolo della natura. Vedere una balena anche per pochi attimi, è un'emozione grande, che può capitare anche nel nostro mare, come è avvenuto ad un gruppo di bagnanti, un paio di giorni addietro a circa 300 metri dalla costa, all'altezza del lido Esagono alla Scogliera. La presenza dei grandi cetacei, cosi come dei più piccoli delfini, lungo la costa ionica e catanese non è una novità. I ricercatori della Ketos di Catania e del Centro Studi Cetacei ormai da molti anni seguono la migrazione e monitorano la presenza dei
cetacei all'interno del golfo etneo, studiando in particolar modo l'interazione tra la pesca e i cetacei.
L'avvistamento non è dunque un caso eccezionale, in questo periodo lungo le coste ioniche della Sicilia è in corso la migrazione delle "Balenottere comuni", un misticete di grandi dimensioni, la cui lunghezza del corpo può arrivare a 27 metri nelle femmine e a 25 metri nei maschi. Un adulto può pesare fino ad 80 t e può raggiungere i 90 anni di età. Un esemplare affascinante in grado di raggiungere profondità fino a 400 metri.
«Le ragioni del passaggio di questi grandi mammiferi del mare - spiega Mario Tringali, presidente dell'associazione Ketos e membro direttivo del Centro Studi Cetacei - in questo periodo è dovuta a ragioni trofiche, cioè alimentari. Negli anni si sta registrando un numero maggiore di avvistamenti e i nostri monitoraggi ci hanno fatto tracciare una rotta tra lo Stretto di Sicilia e lo stretto di Messina, grazie all'alta concentrazione di nutrienti lungo la colonna d'acqua che dal fondo risalgono verso la superficie. Da ieri - continua Tringali - abbiamo intensificato l'attività di osservazione».
«Nel tempo - aggiunge Sebastiano Mazzarino guida subacquea e ambientale di Ketos e del Centro Studi Cetacei - siamo arrivati a dare anche dei nomi ai balenotteri attraverso un sistema di foto - indentificazione: la pinna dorsale dei cetacei ha delle tacche particolari e uniche che variano da esemplare a esemplare, come le nostre impronte digitali. Con la comparazione abbiamo creato delle carte di identità dei cetacei che vivono nel nostro mare. Nonostante la sua forma possente la balenottera comune può raggiungere i 3 km orari di velocità, significa che può tranquillamente nuotare nello Jonio e magari essere avvistata a Lampedusa e poi a Catania in un breve lasso tempo».
Alla luce dei recenti avvenimenti, anche sotto costa gli esperti raccomandano, in caso di avvistamento, oltre ad evitare contatti che potrebbero impaurire la balena, di volere prendere nota dell'orario, della posizione con distanza dalla costa, delle dimensioni approssimative, della direzione di navigazione del cetaceo e del comportamento dello stesso. L'invito è quello di contattare immediatamente la Guardia Costiera per segnalare l'avvistamento e, per chi lo desiderasse, c'è la possibilità di compilare un apposito modulo sugli avvistamenti presente sul sito www. ketos. sicily. it.

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