Meno incendi grazie a prevenzione e pioggia

«I numeri, ancora parziali, sono positivi - osserva il vicecomandante regionale del Corpo Forestale, Giorgio Morelli - Noi abbiamo fatto la nostra parte, ma non possiamo arrogarci i meriti». Morelli considera determinante il fattore meteorologico: «Gli incendi sono alimentati dal caldo e dall'afa, mentre le piogge continue, che hanno caratterizzato larga parte dell'estate, sono l'arma più efficace contro le fiamme».
Una chiave di lettura avvalorata dal dato nazionale, che mostra una diminuzione degli incendi del 58% e conferma che le regioni più esposte sono quelle più calde: Sardegna (262 incendi), Sicilia (242 incendi) e Campania (183 incendi). La provincia abruzzese maggiormente colpita è quella di Chieti. «È un comprensorio ad alto rischio, per ragioni morfologiche e geografiche, essendo contraddistinto da ampie estensioni collinari e campagne spesso abbandonate - nota il vicecomandante - Negli ultimi anni, inoltre, la vegetazione sta riconquistando il territorio, che in tal modo diventa più vulnerabile». Situazione diametralmente opposta nell'Aquilano: «Un'area montagnosa, che dunque può beneficiare a pieno degli effetti delle precipitazioni». Il Corpo Forestale, attraverso gli accordi di programma con Regione e Comuni, è alla guida della macchina anti-incendi. «Ci siamo attivati come negli anni scorsi, anche se con grandi sacrifici, a causa della drastica diminuzione delle risorse - spiega Morelli - Ci occupiamo delle prevenzione, dello spegnimento dei roghi, della ricerca dei responsabili e delle cause e poi delle perimetrazioni delle aree incendiate».
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