Visualizzazioni totali

L’ultima cena del governo Al voto prima del 28 ottobre

L'ultima cena
di Elena Di Dio – L’unico a non avvicinarsi al tavolo del governo, al ristorante Charme di Isola delle Femmine, è stato Giuseppe Lupo (leggi la scheda biografica su il Sud di luglio),il segretario regionale del Pd che si è intestato il “grande rifiuto” dell’alleanza che ha legato i democratici al governatore Raffaele Lombardo. L’ultima cena che ieri sera ha riunito 11 assessori (meno il vittoriese Ciccio Aiello impegnato a Santo Stefano di Camastra con i forestali, ndr), il presidente della Regione a poche ore dalle sue dimissioni e il suo segretario particolare Pippo Greco – sfatando il mito dei 13 a tavola che fin qui Lombardo avrebbe evitato come la peste – ha vissuto anche questo momento di “singolare convergenza” di festeggiamenti. Ad un tavolo il governo, ad un altro, prenotato dal deputato regionale Bernardo Mattarella, lo stato maggiore del Partito democratico. Un Giuda certamente Lombardo lo ha trovato a quel tavolo.

Antonello CracoliciCalogero SpezialeBruno MarzianoGiovanni Panepinto e anche Davide Faraone oltre che Lupo. Si racconta che non sia mancato nessuno al tavolo di Lombardo per un saluto e un “babbìo” che se non ci fosse stato avrebbe rasentato il ridicolo. E alla fine c’è scappata la battuta. “Abbiamo fatto la conta – dice un commensale al tavolo del governo – alla fine al tavolo del Pd, e hanno dovuto concordare anche loro, c’erano più esponenti di matrice democristiana che al nostro tavolo, dove siamo cinque al massimo”.
In tempi di spending review anche la scelta del vino ha risentito: ”Un vino siciliano con un ottimo rapporto qualità prezzo come sanno essere i vini siciliani. Un vino da spending review visti i tempi”. Ma sull’etichetta nessuno si sbilancia. Infine il menù: Raffaele Lombardo ha pasteggiato con due assaggi di antipasto, una tartarre di tonno e una insalata di mare per poi concedersi una fetta di pescespada arrosto.
Si è parlato di spending review “prima, durante e dopo”. Ma anche di elezioni e sulle modalità di organizzazione. Un’incessante discussione sulle date. La volontà dichiarata è quella di anticipare il voto rispetto alla data del 28 e 29.”Soprattutto – insistono dal governo – se si andrà ad elezioni anticipate anche al nazionale”. La verità è che anticiparle anche solo di una settimana, ma il range parte addirittura dalla data del 30 settembre -1 ottobre fino al 21-22 di ottobre,creerebbe “danno” a tutti gli schieramenti in campo, avvantaggiando solo Rosario Crocetta, l’europarlamentare con la tessera del Pd già candidato che preme per una posizione netta del suo partito, ancora perso nelle ipotesi di alleanza con l’Udc.
Il governatore poi, ha concesso ai suoi assessori una settimana di ferie: ”In vacanza dal 12 al 19 e non un giorno di più”. C’è l’ordinaria amministrazione che incombe.Quindi il “rompete le righe” e cena pagata dall’ex presidente della Regione.
A Catania, negli stessi momenti, il Pdl festeggiava le dimissione del governatore. Una vera e propria festa in piazza Trento con tanto di banda e rinfresco.“Si chiude una pagina fallimentare della storia della nostra regione” è stato il commento del co-coordinatore regionale del Popolo delle Libertà, Giuseppe Castiglione, che guarda già al futuro: “Ora bisogna solo pensare al più presto a come rimettere in piedi la Sicilia. È questo che i siciliani si aspettano dalla politica”. Alla “festa della Liberazione” presenti i vertici provinciali del partito di Berlusconi.

0 commenti:

Blogger Template by Clairvo