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Frane: la presidente Masini predica bene ma poi taglia i soldi per la prevenzione del dissesto idrogeologico

Giusto che la presidente della Provincia di Reggio Emilia Sonia Masini abbia chiesto lo stato d’emergenza a causa delle frane e degli smottamenti che hanno martoriato il nostro territorio nei giorni scorsi, ma deve spiegarci perché ha tagliato nell’anno 2012 i soldi che sarebbero dovuti andare a prevenire il dissesto idrogeologico. La presidente della Provincia predica bene ma razzola male, anzi malissimo.


Dal bilancio consuntivo 2012 sono scomparsi all’ultimo momento denari che avrebbero dovuto servire per la tutela del delicato equilibrio idrogeologico del nostro territorio. Lo reputiamo un errore molto grave: i tagli avrebbero dovuto essere effettuati su altri capitoli di spesa. In primis sulla spesa corrente, che bisogna analizzare “sterilizzata”, al netto dei 4 milioni e 200mila euro di interessi passivi abbuonati dalla Cassa depositi e prestiti e degli oltre 6 milioni di soldi provenienti dalla Regione, che la Provincia si limita solo a veder transitare.

Tali importi vanno solo apparentemente a ridurre le spese correnti, che in realtà sono cresciute di quasi un milione di euro. Esattamente la cifra che sarebbe servita per gli interventi di ripristino e consolidamento delle strade danneggiate da movimenti franosi. Si sarebbero dovuti trovare anche soldi per altri interventi. Ad esempio sono necessari interventi di riqualificazione del territorio: 600mila gli euro stanziati, 0 quelli impegnati. Per opere forestali, rimboschimenti e miglioramento degli ecosistemi sono poi stati stanziati 100mila euro, ma ne sono stati impegnati 0. Insomma, scelte di bilancio incoerenti. Giusto dunque chiedere alla Regione aiuti per il territorio colpito dalle frane, ma innanzitutto non si dovevano tagliare le risorse esistenti che servono a garantire la messa in sicurezza nelle aree a rischio. 


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