La tutela delle foreste ivoriane mette a rischio i raccolti di cacao

Il cacao rappresenta circa il 10% della produzione economica dell'ex colonia francese, ma i costi ambientali della crescita nel
Il programma fa parte degli sforzi per riaffermare l'autorità dello Stato dopo un decennio di guerre e instabilità politica, ma è anche diffusa l'idea che sia opportuno favorire una maggiore diversificazione dell'economia, oggi troppo dipendente dal cacao.
Dal 2002 a oggi, nonostante la scarsità di terreni agricoli, lunghe guerre e l'intenso contrabbando verso il vicino Ghana, la prodizione ivoriana di cacao è cresciuta da 1,2 a 1,5 milioni di tonnellate: un record. Adesso tuttavia c'è il timore che i raccolti possano tornare a calare. Fonti del ministero della Finanza hanno confermato alla Reuters che – in parte proprio a causa dello sgombero degli insediamenti illegali nelle foreste, dove si trovano le piantagioni più giovani e produttive – nel 2013-14 la produzione dovrebbe calare a 1,4 milioni di tonnellate.
La diminuzione dell'offerta rischia in prospettiva di provocare tensioni sul mercato del cacao, dove le quotazioni già nei giorni scorsi sono tornate a rafforzarsi. Dopo il dato inferiore alle attese sulle macinazioni europee, quelle nordamericane hanno stupito in positivo: nel secondo trimestre c'è stato un aumento dell'11,8%, il più forte degli ultimi tre anni, a 117.657 tonnellate. Al rimbalzo ha contribuito la necessità di ristoccaggio dell'industria dolciaria, ma anche – secondo alcuni analisti – il basso costo dello zucchero negli Usa, che ha incoraggiato la produzione.
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