Visualizzazioni totali

Rosario Crocetta, il presidente che non t’aspetti




Crocetta




















 – A urne chiuse da una manciata di secondi, palermoreport.it spara la bordata. E guadagna accessi e citazioni sui quotidiani nazionali. Il sito, ideato da Ugo Piazza, responsabile della comunicazione di Gianfranco Miccichè, uno dei concorrenti nella gara per le presidenziali regionali, ha pubblicato un exit poll elaborato sulle intenzioni di voto di circa 1300 elettori usciti dalle urne di Palermo città.
E con i dati raccolti condiziona le lettura di un voto che per dodici ore circa consegna “virtualmente” la presidenza della Regione a Giancarlo Cancelleri, il candidato del Movimento 5 Stelle che ha raccolto poco meno del 18% dei voti.
Un risultato comunque record per il movimento di Beppe Grillo che ha passato gli ultimi quindici giorni di campagna elettorale in Sicilia facendo il pienone di piazze e convincendo gli elettori siciliani a preferire il suo candidato a quello del Pdl, Nello Musumeci.
E’ a lui che sono mancati i voti di preferenza nonostante la faccia rassicurante e la storia personale dell’ex missino, candidato de La Destra di Claudio Storace, del Pdl di Angelino Alfano (praticamente messo subito alla porta da Berlusconi e dal clan dei candidati alle primarie del Nord Italia), che avrebbe dovuto guadagnare – sostenevano tutti i sondaggi prima del voto e soprattutto prima della calata di Grillo nell’Isola – molti più voti della sua coalizione. E invece, l’ex europarlamentare del Pdl ed ex sottosegretario di uno dei governi Berlusconi, ha praticamente pareggiato rispetto ai voti della coalizione assestandosi a circa il 25% dei voti. E regalandone almeno 5 al candidato che poi ha superato la sfida con gli elettori siciliani. Rosario Crocetta è il presidente della Regione che in tanti hanno considerato favorito senza poi volerlo ammettere fino in fondo: praticamente autocandidato, l’europarlamentare del Pd, ha guadagnato la candidatura grazie alla strategia elettorale dell’Udc del segretario regionale, Gianpiero D’Alia che ne ha “battezzato” l’imprimatur.
La corsa di Crocetta alla presidenza è stata densa di dubbi e di tradimenti minacciati più ancora che realizzati: ad Enna, provincia in cui il “ras” Wladimiro Crisafulli sembrava pervicacemente intenzionato a farla pagare all’europarlamentareper aver inserito nella lista del presidente due candidati dell’area ennese che il senatore era riuscito a tenere fuori dalla lista provinciale del Pd, il risultato finale delle urne lo ha premiato con un distacco di almeno 10 punti percentuali dal secondo in corsa, proprio Nello Musumeci. Ma l’analisi più approfondita consegna un altro dato significativo: il Pd di Enna raccoglie circa il 15% dei voti a fronte dell’11% della Lista Crocetta a dimostrazione, probabilmente, che l’era Crisafulli sta cominciado a tramontare definitivamente. In provincia di Messina, invece, la vittoria del candidato di Pd e Udc è stata a dir poco “schiacciante”.
Dodici i punti percentuali di distacco che Crocetta ha fatto segnare a suo favore su Musumeci in una provincia dove a farla da “padrone” sono evidentemente i “comandanti in capo” di Udc e Pd a livello regionale, guidati rispettivamente dal segretario regionale D’Alia e dall’ex segretario democratico, Francantonio Genovese. Verticale il crollo del Pdl che ha raggranellato a malapena il 12% dei voti con appena 12 seggi.

0 commenti:

Blogger Template by Clairvo