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Forestali, esplode l’indignazione in Irpinia

MONTELLA - Tempo scaduto: è questo il monito, o la parola d’ordine, che attraversa tutti quanti. Tempo scaduto, perché non ce n’è più, perché non si può alzarsi e andare al lavoro, e sapere che alla fine del mese, e per diciotto mesi, non ci sarà niente accreditato in busta paga. Basta questo - o che cosa bisogna fare ancora - per dire che non si può più sopportare un sopruso di tale portata? E allora, non resta che far esplodere la propria rabbia. Altre armi non ce ne sono. La cosa più grave, è che ai soggetti-vittime di questa vertenza mancano gli interlocutori. 

La prima accusa la lanciano alla loro amministrazione, al presidente, agli assessori, accusati tutti di scarso interesse, di impegno che si vede solo periodicamente e sotto pressione. Eppure sulla carta sono stati nominati, eletti, fanno parte di un esecutivo: questi sono i prodotti di una politica che non c’è, una politica che, balbettante, è incapace di rispondere ai problemi che sono in piedi, in questo caso, da fin troppo tempo. Una trentina di impiegati del settore forestazione e amministrativo ieri hanno incrociato le braccia, alla Comunità Montana Terminio Cervialto, tra le più penalizzate di tutti gli enti campani. Hanno presidiato la loro sede dove si recano a lavorare da ben diciotto mesi, senza ricevere un euro. Si sono riuniti in assemblea, hanno dichiarato guerra intanto a chi dovrebbe rappresentarli, a chi dovrebbe essere al loro fianco per riuscire a sbloccare una situazione allucinante. Con una guerra sempre aperta contro la Regione.
Hanno garantito i servizi essenziali, ma non faranno altro. Non possono, perché sono stanchi, indignati, delusi, sfiduciati, nauseati. 

C’è poi tutto il fronte degli operai forestali, anch’essi al limite delle forze, sfiancati da una situazione paradossale. Una tensione sociale che sta covando da troppo tempo. E lungaggini, promesse, annunci, ritardi, non sono più accettabili. Ieri mattina gli indignati della Comunità montana si sono incontrati con il presidente Gerardo Iandolo. Hanno dichiarato lo stato di mobilitazione, sono partiti senza sindacato, che dopo qualche ora ha diramato un comunicato agli organi di stampa. 

Ecco che cosa si legge: «Nelle varie riunioni tra i Segretari generali di FAI-FLAI-UILA con il Consigliere delegato on. Nugnes e in quella con i capigruppo consiliari della regione Campania del 5/4/13 alla presenza anche dei segretari territoriali, il sindacato ha chiesto con fermezza il ritiro di tutti gli emendamenti (6) alla L-11/96, presentati nella Finanziaria 2013 che destrutturano non solo il rapporto di lavoro del settore forestazione, abolendo di fatto la stabilizzazione dei lavoratori avviata nel 2001, ma anche la possibilità di individuare strumenti d’investimento per restituire efficienza a un settore strategico della Regione, e la possibilità di riformare il settore per rilanciarlo verso le grandi sfide legate allo sviluppo, alla prevenzione e difesa del territorio. 
Le organizzazioni sindacali di categoria ribadiscono a tutte le forze politiche che la forestazione per poter concretamente rispondere al proprio ruolo ha bisogno della necessaria e indispensabile copertura economica nel bilancio regionale, senza la quale significherebbe solo “fumo”, oltre ad altre risorse aggiuntive da ricercare congiuntamente alla Regione Campania e agli Enti delegati per poter fronteggiare eventuali sofferenze economiche. 
In sintesi - si continua a leggere nel documento- i sindacati FAI-CISL, FLAI-CGIL,UILA-UIL ribadiscono che: 1) La L.11/96 oramai superata e decaduta va riformata integralmente, e non a spizzichi e bocconi (emendamenti) per renderla idonea e più rispondente alle nuove e reali esigenze di una forestazione moderna; 2) La riforma dovrà mirare all’efficienza del sistema forestazione, garantendo il mantenimento dei livelli occupazionali e contrattuali; 3) Reperimento di ulteriori risorse economiche, da aggiungere a quelle regionali per poter garantire piena funzionalità al sistema, così come avviene in altre regioni che hanno avuto gli stessi problemi gestionali. 
Nell’incontro del 5 Aprile il Presidente del Consiglio e i Capo gruppi , si sono impegnati ad accettare le proposte avanzate dalle OO.SS. Pertanto si chiede a tutti i lavoratori forestali, affinché si dia maggiore impulso e sostegno alla vertenza, Pertanto si chiede a tutti i lavoratori forestali, affinché si dia maggiore impulso e sostegno alla vertenza, di partecipare al concentramento/presidio che si terrà presso il Consiglio Regionale il 15/04/2013 alle ore 15:30. Stessa cosa faremo se verrà disatteso l’impegno assunto nell’incontro di ieri con l’on. Nugnes, in merito alle anticipazioni dei 18,5 Ml di euro». 

Dagli stessi sindacati è arrivata la nota relativa alla mobilitazione dei lavoratori idraulici forestali dipendenti della C.M. “Terminio Cervialto” di Montella, che, dicono, «senza retribuzione da 18 mesi, in grosse difficoltà economiche, pieni di debiti, ridotti allo stremo, stanno attuando una dura forma di protesta presso la sede della Comunità Montana, contro i continui ritardi della Regione Campania nell’accredito dei fondi. La loro protesta continuerà fin quando non saranno accreditati all’Ente Montano i fondi spettanti relativi alle anticipazioni dei 18,5 Ml. di euro». 



Vetrina Ricami

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230 milioni per i forestali !


Regione, trovati i fondi per 3 mila ex Pip
Previsti tagli per teatri e cultura


I tecnici dell’assessorato all’Economia hanno inserito ieri una voce di spesa che porta il budget totale a 36 milioni. Il governo non ha ancora definito la formula con cui continuerà a garantire i finanziamenti. Ancora da decidere quali associazioni culturali salvare del vecchio elenco, la “Tabella H”


PALERMO. Anche gli ex Pip della Trinacria Onlus hanno ottenuto il finanziamento per arrivare fino alla fine dell’anno. I tecnici dell’assessorato all’Economia hanno inserito ieri una voce di spesa che porta il budget totale a 36 milioni. Il tutto viaggia nella bozza di bilancio che verrà depositata all’Ars probabilmente lunedì, appena in tempo per l’inizio del dibattito in commissione previsto per il giorno dopo.
Il governo non ha ancora definito la formula con cui continuerà a garantire i finanziamenti ai 3 mila ex pip: se cioè verrà tenuta in vita la Trinacria Onlus, contestatissima da Crocetta, o se questo personale verrà spostato in un nuovo contenitore con un nuovo contratto anche per evitare il previsto aggravio dei costi fono a 50 milioni. È una delle ultime incognite che verranno svelate solo con il deposito della Finanziaria. Ieri l’assessore Luca Bianchi e i tecnici della Ragioneria generale hanno inserito norme che danno forza di legge ai tagli decisi da Crocetta per dirigenti regionali e capi di gabinetto: il relativo taglio del 20% alle indennità accessorie verrà «calato» nel bilancio con una corrispondente riduzione del capitolo di riferimento. Fra le categorie che dovrebbero soffrire di più ci sarà quella dei teatri e delle istituzioni culturali in genere: ancora da decidere quali associazioni culturali salvare del vecchio elenco chiamato Tabella H. Mentre Salvino Caputo denuncia che «sono stati riservati appena 400 mila euro alle vittime di usura e racket e alla donne vittime di violenza».

Oltre cento milioni dovrebbero perdere gli assessorati alla voce spese di funzionamento.
I forestali avranno 230 milioni che basteranno a garantire i livelli occupazionali in vigore fino al 2009: i 26 mila operai perderanno in pratica l’aumento delle giornate decise dal governo Lombardo e mai del tutto applicato.
I tagli veri e propri rispetto a corrispondenti voci dell’anno scorso ammontano a 400 milioni, anche se il resto della manovra è assicurato da un mutuo che si pensava dovesse essere di poco superiore ai 300 milioni e ieri invece veniva indicato in 360 milioni. Altri 500 milioni circa per finanziare il trasporto pubblico su gomma e marittimo verranno garantiti dai fondi Fas nazionali, evitando così al governo di recuperare all’interno del bilancio siciliano queste somme. 
Per i precari degli enti locali e le altre categorie che gravitano nella galassia regionale - per cui ieri è arrivato un appello da Nino Sala di Fratelli d’Italia - è stato assicurato il fondo da 290 milioni anche se, come ha ricordato Crocetta, i contratti saranno prorogati solo fino a fine luglio. Le somme che avanzeranno - corrispondenti al periodo agosto-dicembre - verranno accantonate nella speranza che il prossimo governo nazionale accolga la richiesta della Regione di poter prorogare ancora l’impiego degli articolisti. E a questo scopo Crocetta ha dato mandato ai tecnici di iniziare a scrivere un disegno di legge organico che verrà chiamato «pacchetto occupazione» e che prevederà soluzioni da proporre al governo nazionale per uscire dall’impasse: sarà il tema dell’estate. 
Finanziaria e bilancio invece andranno in aula a partire dal 22 aprile per essere approvati entro il 30.


Vetrina Ricami

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FAVIGNANA VUOLE I FORESTALI


FAVIGNANA VUOLE I FORESTALI
Il consigliere comunale Nino Maiorana ha inviato una nota al Presidente della Regione, Rosario crocetta, per segnalare, l’importanza e l’indispensabile presenza della Forestale nelle isole Egadi.



“Grazie all’opera dei forestali che lavorano nelle nostre isole – scrive Maiorana - oggi possiamo dire che nella bassa stagione arriva nel nostro territorio un flusso di turismo volto esclusivamente alla montagna, appassionati del trekking, della botanica, dell’ornitologia, e che sistematicamente vengono organizzate, tramite le associazioni CAI, Trekking Italia e Associazione Ambientalisti, le escursioni e la permanenza degli associati nelle nostre isole, dando cosi un pò di respiro alle attività isolane che vivono giornalmente la precarietà, specialmente in questo periodo di crisi che attanaglia la nostra Italia. La produttività della Forestale, intesa come ritorno di flussi turistici sul territorio delle Egadi, è indispensabile, così come lo sono la cura dei sentieri, il rifacimento dei muri a secco, il consolidamento delle aree in dissesto, il rimboschimento, le sfalcature: tutte cose che permettono al visitatore di camminare in sicurezza e contestualmente ammirare la straordinaria bellezza dei luoghi e la vegetazione che fa da cornice all’ecosistema naturalistico che è la simbiosi tra uomo e natura”.

      Maiorana rivolge un appello al Presidente della Regione Siciliana affinchè il territorio non venga espropriato di questa importante e sensibile manodopera che permette l’accesso alle nostre montagne, e chiede, qualora ci fossero i presupposti, di riservare alla Forestale un distretto a parte, quello delle ”Isole minori della Sicilia”, dando cosi la possibilità a chi vi lavora, una garanzia occupazionale grazie ai fondi destinati alle opere in progetto per i territori isolani, e al contempo, assicurare l’accessibilità ai turisti che visitano e ammirano le nostre bellezze naturalistiche.




Vetrina Ricami

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IL COMMISSARIO STRAORDINARIO RICEVE IL SINDACATO DEI FORESTALI UNITI

margherita-rizzaUn appello rivolto al Comune affinché sostenga le rivendicazioni che il Sindacato Forestali Uniti per la Stabilizzazione indirizza nei confronti della Regione Siciliana per il rilancio e lo sviluppo del Comparto forestale. Questo è quanto ha chiesto al Commissario Straordinario del comune di Ragusa Margherita Rizza nel corso di un incontro svoltosi nel pomeriggio di oggi al Comune, una rappresentanza del S.I.F.U.S. guidata dal Segretario Provinciale e da quello Comunale della stessa organizzazione, rispettivamente Gianni Paino e Giorgio Antoci.
L’organizzazione sindacale in buona sostanza ha invitato il Commissario Straordinario ad inviare una nota al Presidente della Regione Rosario Crocetta e per conoscenza al Prefetto di Ragusa Annunziato Vardè per chiedere di definire una politica di programmazione per il 2013 che preveda l’avvio al lavoro di quanti operano nel comparto forestale, la concertazione relativa alla proposta di modifica alla legge 14/2006 presentata dal SIFUS su iniziativa popolare, lo sblocco delle spettanze arretrate e non percepite ed infine l’aggiornamento del contratto collettivo scaduto.
La Rizza condividendo le preoccupazioni espresse del sindacato ha assicurato che invierà al Presidente della Regione Siciliana una nota per rappresentare le diverse problematiche del comparto forestale e chiedere un interessamento teso a dare una risposta ai rappresentanti dei lavoratori.


Vetrina Ricami

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Forestali sull’orlo del collasso


Cinquemila forestali solo a Catania, venticinquemila in tutta l’Isola, attendono che il governo regionale riordini il sistema legislativo e  applichi l’accordo firmato tre anni fa. Ma soprattutto, che rinnovi il contratto di lavoro e che reperisca nel nuovo bilancio le risorse da destinare alla salvaguardia dell’ambiente, alla tutela del territorio e all’ampliamento della superficie boschiva. Sono tante le aspettative degli operai che lavorano per boschi e foreste. E a giudicare dai contenuti e dai toni usati nell’attivo unitario regionale tenutosi stamattina nel Salone “Russo” della Cgil, il clima è quello della preoccupazione per l’immediato futuro.
All’incontro – molto partecipato dai lavoratori – di stamattina erano presenti i tre segretari regionali di categoria, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, Fabrizio Colonna, Salvatore Tripi e Gaetano Pensabene; insieme ai tre provinciali  Pietro Di Paola, Alfio Mannino e Nino Marino.
Il perché dell’attivo, è da ricercare nello “stato di incertezza che attraversa il settore, soprattutto a seguito dell’adozione delle  linee di intervento adottate dalla delibera n.117 dalla giunta regionale. In essa vengono fatte proposte penalizzanti per i lavoratori”.
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I sindacati temono “in primo luogo il disimpegno da parte della Regione nella gestione diretta delle risorse umane”.In parole povere: persistono i  ritardi nei pagamenti, la mancanza di progetti, l’incertezza dei finanziamenti, il vuoto contrattuale, la messa in discussione di accordi esistenti. 
Fai, Flai e Uila rimproverano alla Presidenza della Regione  di seguire una sorta di doppio binario: “A parole, da un lato sui tavoli interlocutori propone percorsi innovativi sul fronte delle relazioni, mentre dall’altro sui temi da discutere ha già assunto posizioni deliberate”. Senza contare il rifiuto del confronto con il sindacato su temi come ambiente, difesa del suolo, sviluppo del sistema agro forestale.
I lavoratori? Sono “esasperati”, questa sembra la definizione più azzeccata in questo momento, a Catania, in Sicilia. Entro quando aspettarsi delle risposte concrete dal governo Crocetta? “La scadenza è “naturalmente fissata- spiega Colonna- è la data del 30 aprile, la data della Finanziaria che mette un punto finale a tutta la questione. Purtroppo siamo passati dalla confusione del precedente governo alla gestione incomprensibile della democrazia da parte del nuovo governo siciliano”.
Eppure, “i forestali non sono lavoratori assistiti come si vuole far credere. Al contrario, sono utili per il territorio, per il bosco e l’Isola in tutte le sue sfaccettature più difficili. Per questo diciamo che vanno salvaguardati, ma – tiene a precisare Salvatore Tripi- a questo aggiungiamo che va concordato un progetto di difesa del sottosuolo, lotta al dissesto idrogeologico. E alla centralizzazione stessa del ruolo del forestale, rispettando gli accordi che sono stati firmati con le altre presidenze della Regione”. Anche la Uil non è tenera nella valutazioni.
Per Pensabene “questo governo regionale ritiene di poter operare senza confrontarsi con il sindacato. Invece noi riteniamo urgente il confronto, soprattutto per creare una strategia che salvaguardi lavoro ed ambiente. C’è un degrado ed una desertificazione che fanno paura. O non crediamo più che la prevenzione sia preferibile all’intervento d’urgenza?”.
Le richieste alla Regione Sicilia sono chiare: “E’ doveroso evidenziare che il livello di esasperazione raggiunto dai lavoratori, a causa della sistematica violazione dei loro diritti e la carenza di interlocuzione politica, rischia di essere sottovalutato”, si legge nel documento dell’esecutivo. C’è l’esigenza che senza ulteriori remore si proceda al confronto con il presidente della Regione sul riordino del sistema legislativo forestale con particolare riferimento all’implementazione e diversificazione delle attività;  sull’attuazione dei principi che stanno alla base dell’Accordo 2009; sul reperimento nel Bilancio 2013 delle poste finanziare accorrenti, prevedendo l’istituzione di una “cabina di regia” che monitorizzi tutte le risorse disponibili da destinare alla salvaguardia dell’ambiente, alla tutela del territorio e all’ampliamento della superficie boschiva;  sul recepimento del CCNL di categoria, rinnovo del CIRL e immediato pagamento degli arretrati contrattuali e, infine, sull’ istituzione di un capitolo unico per gli operai a tempo indeterminato. 


Vetrina Ricami

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I sindacati contestano, nel metodo e nel merito, la politica portata avanti dal governo regionale.



No alla politica portata avanti dal Governo Regionale nella vertenza Forestali. Lo dicono in coro Cgil, Cisl e Uil che si sono riuniti, ieri, nella sede della Fai CISL di Ragusa. In particolare, non va giù ai sindacati l’atteggiamento del Governatore che sinora ha rifiutato un confronto con le parti sociali partorendo una delibera che, prevedendo il blocco del turn-over l’aleatorietà dei finanziamenti per il settore e pur contenendo alcuni elementi innovativi, presenta (a detta dei sindacati) indicazioni confuse e penalizzanti sullo sbocco che si vuole dare alle risorse umane e alla futura gestione che sembra finalizzata al disimpegno diretto della Regione. La galassia dei forestali è composita: settemila sono gestiti dal comando del Corpo Forestale per l’antincendio boschivo e altri 18 mila gestiti dall’aziende foreste per la manutenzione dei boschi. In provincia di Ragusa il tema è molto sentito considerato che sono 1085 gli occupati nei contingenti delle varie fasce e 390 gli operatori antincendio nel territorio ibleo laddove si sta andando avanti solo per l’esecuzione di alcuni progetti ancora da completare. Nella mancata trattativa – spiegano i sindacati - pesa l’assenza di una programmazione finanziaria, sono necessari 330 milioni di euro su base regionale, e questo ha determinato la concretizzazione dell’accordo sottoscritto nel 2009 con l’aumento delle ore e la scomparsa della fascia dell’orario minimo. La cosa che non convince il sindacato è la unificazione delle fasce di garanzia occupazionale senza incremento e la previsione delle giornate di garanzia occupazionale valide ai fini previdenziali, anche le giornate lavorative eventualmente svolte alle dipendenze di soggetti privati che nei fatti determinerà, al contrario di quanto sostiene la Regione, il fenomeno del lavoro nero. Per questo sono in programma, nei prossimi giorni, diverse manifestazioni, tra Palermo e Catania.



Vetrina Ricami

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Video : I forestali di Ragusa

http://www.e20sicilia.tv/portale_web/lib/portale.aspx?video=15262



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Furci Siculo, i forestali occupano 'pacificamente' il Municipio e il sindaco scrive a Crocetta.


Furci Siculo, i forestali occupano "pacificamente" il Municipio e il sindaco scrive a Crocetta.
Furci Siculo – Il sindaco Bruno Parisi, dopo l’occupazione pacifica del comune di Furci da parte di una nutrita rappresentanza di lavoratori del comparto forestale aderenti al Sifus (sindacato forestale uniti per la stabilizzazione) ha scritto al presidente della Regione on. Rosario Crocetta. “I lavoratori manifestanti – scrivere Parisi - hanno evidenziato le problematiche che da tempo attanagliano la categoria: Garanzia dei livelli occupazionali; programmazione degli interventi nei boschi; pagamento stipendi pregressi; approvazione proposta di legge sulla loro stabilizzazione”. In verità gli operai forestali oltre a spegnere gli incendi, nei mesi estivi, sono anche abilitati a fare le pulizie nei vari comuni, a potare gli alberi ed a sistemare il verde (lungomari, aiuole e piazzuole). Adesso lavorano un paio di mesi, dopo vengono lasciati a riposo per cui non c’è garanzia alcuna per il loro futuro. Da qui le proteste.


Vetrina Ricami

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Precari, Provincia, Comune e Forestali Scoppia l’emergenza occupazionale


Momenti di tensione a Palazzo dei Giganti per la protesta degli operai dei bagni pubblici licenziati due anni fa



AGRIGENTO. Mentre l'intera regione viene scossa da una lunga serie di manifestazioni, è dramma occupazione nell'Agrigentino, e ben tre sono i fronti aperti. Si tratta degli oltre 250 precari dipendenti di Comune e Provincia regionale, delle migliaia di lavoratori Forestali e dei cinque ex addetti ai bagni pubblici del capoluogo. Riguardo a questi ultimi, sono trascorsi più di due anni da quando hanno perso il lavoro: l'appalto scaduto a dicembre 2010 non è mai stato rinnovato. Nei giorni scorsi hanno, quindi, avviato, dei momenti di protesta in cui hanno dichiarato di avere ottenuto solo false promesse, manifestando la disperazione con la minaccia di darsi addirittura alle fiamme. Giovedì sera il sindaco Marco Zambuto ha offerto loro la possibilità di mettere qualche "toppa" alle esigenze finanziarie grazie alla concessione di 400 euro da destinare al pagamento delle bollette: ma in due anni i debiti e le bollette di luce ed acqua sono ben più alti. «Rivendichiamo l'importante ruolo svolto nel mantenere attivi e puliti i servizi igienici pubblici - ha detto Calogero Sanzo durante la protesta al Comune di Agrigento condotta assieme ai colleghi Calogero Patti, Nino Infantino, Paolo De Logu ed Alfredo Desiri -: nel marzo 2012 si sarebbe dovuta fare una gara d'appalto non appena reperite le risorse in bilancio, con la garanzia di inserire la clausola di salvaguardia che impone alla ditta appaltante l'obbligo di riassumere gli operai. Ma nulla è stato fatto. Alcuni di noi hanno anche delle situazioni problematiche, con ragazzi portatori di handicap o bisognosi di regimi alimentari particolari. Come si fa senza lavoro? Chiediamo si trovi una soluzione per noi, ce lo meritiamo dopo circa 20 anni in cui abbiamo custodito e pulito i bagni: erano sempre aperti e soprattutto decorosi. Adesso Agrigento non può più offrire nemmeno questo servizio».
Continua anche la protesta dei precari in forze alla Provincia regionale che nella mattinata di ieri, dopo la manifestazione dello scorso 10 aprile a Palermo, pareva avessero dato luogo all'occupazione della sede dell'ente. Tutto si è poi risolto, traducendosi in un'assemblea in cui si è discusso dei percorsi e degli strumenti utili all'ottenimento della stabilizzazione che giungerebbe dopo almeno 25 anni di incertezze. Sempre ieri mattina, protesta dei lavoratori forestali stagionali davanti alla Prefettura di Agrigento cui si sono affiancati Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil. La situazione che vede in atto un ritardo nell'avviamento al lavoro di queste unità (i primi lavoratori stagionali, soprattutto quelli che prestano servizio per 151 giornate, già sarebbero dovuti entrare in servizio), pare possa risolversi già dalla settimana prossima.
Al Comune di Agrigento è stato decurtato da 36 a 27 il monte ore dei circa 120 lavoratori a tempo determinato che in particolar modo si occupano di pratiche dell'Utc, della custodia e gestione del parcheggio pluripiano e in forze alla polizia municipale, mentre sono state portate a 24 le ore settimanali di quei contrattisti che ne avevano 18: il risparmio è di circa 900 mila euro per l'ente, ma bisognerà attendere per sapere come reagirà chi adesso di certezze lavorative ne ha ancora meno.



Vetrina Ricami

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I Forestali di Messina

Vetrina Ricami

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Video: protesta dei forestali tva notizie 12 aprile



Vetrina Ricami

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Forestali, i sindacati: 'Rinnovare il contratto'

Sono tante le aspettative degli operai che lavorano per boschi e foreste: 5000 solo a Catania. E a giudicare dai contenuti e dai toni usati nell’attivo unitario regionale tenutosi stamattina nel Salone “Russo” della Cgil, il clima è quello della preoccupazione per l’immediato futuro.
Live Sicilia Catania
CATANIA - Cinquemila forestali solo a Catania, venticinquemila in tutta l’Isola, attendono che il governo regionale riordini il sistema legislativo e applichi l’accordo firmato tre anni fa. Ma soprattutto, che rinnovi il contratto di lavoro e che reperisca nel nuovo bilancio le risorse da destinare alla salvaguardia dell'ambiente, alla tutela del territorio e all'ampliamento della superficie boschiva. Sono tante le aspettative degli operai che lavorano per boschi e foreste. E a giudicare dai contenuti e dai toni usati nell’attivo unitario regionale tenutosi stamattina nel Salone “Russo” della Cgil, il clima è quello della preoccupazione per l’immediato futuro.

All’incontro – molto partecipato dai lavoratori - di stamattina erano presenti i tre segretari regionali di categoria, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, Fabrizio Colonna, Salvatore Tripi e Gaetano Pensabene; insieme ai tre provinciali Pietro Di Paola, Alfio Mannino e Nino Marino. Il perché dell’attivo, è da ricercare nello “stato di incertezza che attraversa il settore, soprattutto a seguito dell’adozione delle linee di intervento adottate dalla delibera n.117 dalla giunta regionale. In essa vengono fatte proposte penalizzanti per i lavoratori". I sindacati temono "in primo luogo il disimpegno da parte della Regione nella gestione diretta delle risorse umane".In parole povere: persistono i ritardi nei pagamenti, la mancanza di progetti, l'incertezza dei finanziamenti, il vuoto contrattuale, la messa in discussione di accordi esistenti. Fai, Flai e Uila rimproverano alla Presidenza della Regione di seguire una sorta di doppio binario: “a parole, da un lato sui tavoli interlocutori propone percorsi innovativi sul fronte delle relazioni, mentre dall'altro sui temi da discutere ha già assunto posizioni deliberate”.

Senza contare il rifiuto del confronto con il sindacato su temi come ambiente, difesa del suolo, sviluppo del sistema agro forestale. I lavoratori? Sono “esasperati”, questa sembra la definizione più azzeccata in questo momento, a Catania, in Sicilia. Entro quando aspettarsi delle risposte concrete dal governo Crocetta? “La scadenza è “naturalmente fissata- spiega Colonna- è la data del 30 aprile, la data della Finanziaria che mette un punto finale a tutta la questione. Purtroppo siamo passati dalla confusione del precedente governo alla gestione incomprensibile della democrazia da parte del nuovo governo siciliano”. Eppure, “i forestali non sono lavoratori assistiti come si vuole far credere. Al contrario, sono utili per il territorio, per il bosco e l’Isola in tutte le sue sfaccettature più difficili. Per questo diciamo che vanno salvaguardati, ma – tiene a precisare Salvatore Tripi- a questo aggiungiamo che va concordato un progetto di difesa del sottosuolo, lotta al dissesto idrogeologico. E alla centralizzazione stessa del ruolo del forestale, rispettando gli accordi che sono stati firmati con le altre presidenze della Regione”. Anche la Uil non è tenera nella valutazioni.

Per Pensabene, “Questo governo regionale ritiene di poter operare senza confrontarsi con il sindacato. Invece noi riteniamo urgente il confronto, soprattutto per creare una strategia che salvaguardi lavoro ed ambiente. C’è un degrado ed una desertificazione che fanno paura. O non crediamo più che la prevenzione sia preferibile all’intervento d’urgenza?”.Le richieste alla Regione Sicilia sono chiare: “E’ doveroso evidenziare che il livello di esasperazione raggiunto dai lavoratori, a causa della sistematica violazione dei loro diritti e la carenza di interlocuzione politica, rischia di essere sottovalutato. – si legge nel documento dell’esecutivo- c’è l'esigenza che senza ulteriori remore si proceda al confronto con il Presidente della Regione sul riordino del sistema legislativo forestale con particolare riferimento all'implementazione e diversificazione delle attività; sull’attuazione dei principi che stanno alla base dell'Accordo 2009; sul reperimento nel Bilancio 2013 delle poste finanziare accorrenti, prevedendo l'istituzione di una "cabina di regia" che monitorizzi tutte le risorse disponibili da destinare alla salvaguardia dell'ambiente, alla tutela del territorio e all'ampliamento della superficie boschiva; sul recepimento del CCNL di categoria, rinnovo del CIRL e immediato pagamento degli arretrati contrattuali e, infine, sull’ istituzione di un capitolo unico per gli operai a tempo indeterminato.

Vetrina Ricami

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La vertenza dei forestali in Sicilia si colora di tinte forti.


FORESTALI 1
ReteibleaI  sindacati confederali di categoria sostenuti dalle segreterie generali del sindacato contestano nel metodo e nel merito la politica sin qui portata avanti dal Governo della Regione. Lo hanno detto a chiare lettere questa mattina nella sede della Fai CISL di Ragusa alla stampa i segretari generali della Fai CISL, Ragusa – Siracusa Giuseppe Linzitto, della Flai CGIL, Salvatore Carpintieri e della UILA Concetta Di Gregorio. Presenti i segretari generali della Cisl di Ragusa – Siracusa, Paolo Sarzaro e della UIL di Ragusa, Giorgio Bandiera.  Non va giù ai sindacati l’atteggiamento del Governatore che sinora ha rifiutato un confronto con le parti sociali partorendo una delibera che prevedendo il blocco del turn-over l’aleatorietà dei finanziamenti per il settore e pur contenendo alcuni elementi innovativi presenta indicazioni confuse e penalizzanti sullo sbocco che si vuole dare alle risorse umane e alla futura gestione che sembra finalizzata al disimpegno diretto della Regione.  La galassia dei forestali è composita: settemila sono gestiti dal comando del Corpo Forestale per
l’antincendio boschivo e altri 18 mila gestiti dall’aziende foreste per la manutenzione dei boschi.  In provincia di Ragusa il tema è molto sentito considerato che sono  1085 gli occupati nei contingenti delle varie fasce e 390 gli operatori antincendio nel territorio ibleo laddove si sta andando avanti solo per l’esecuzione di alcuni progetti ancora da completare.  Nella mancata trattativa pesa l’assenza di una programmazione finanziaria, sono necessari 330 milioni di euro su base regionale, e questo ha determinato la concretizzazione dell’accordo sottoscritto nel 2009 con l’aumento delle ore e la scomparsa della fascia dell’orario minimo.  La cosa che non convince il sindacato è la unificazione delle fasce di garanzia occupazionale senza incremento e la previsione delle giornate di garanzia occupazionale valide ai fini previdenziali, anche le giornate lavorative eventualmente svolte alle dipendenze di soggetti privati che nei fatti determinerà, al contrario di quanto sostiene la Regione, il fenomeno del lavoro nero.
La delibera del governo rispecchia in toto l’assenza di un confronto con il sindacato. Contestato anche il piano della riforma dell’assessorato alle Risorse Agricole e Alimentari che prevede il taglio dei dipartimenti e il raggruppamento in tre macro consorzi gli attuali consorzi di bonifica.
L’unico terreno d’intesa l’impiego diversificato dei forestali in opere di scerbatura nei siti archeologici e nelle aree a valenza turistiche, nel consolidamento del territorio per fronteggiare il dissesto idrogeologico e contrastare il continuo abbandono e spopolamento delle aree interne della Sicilia.
La Fai Cisl, La Flai Cgil e la Uila Sicilia hanno già messo in campo, al termine del direttivo regionale del 5 aprile u.s., una serie di iniziative che prevedono una conferenza stampa regionale, domani a Catania; dal 15 al 19 aprile si terranno degli incontri con i Capi Gruppo e le Commissioni all’ARS; dal 22 al 27 aprile sono già in programma tre manifestazioni interprovinciali, dinanzi alla Presidenza della Regione e un’iniziativa regionale secondo il calendario d’aula all’ARS.


Vetrina Ricami

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Operai Forestali in forza al 2012 - Palermo




NB: E' chiaro che in questo totale bisogna togliere circa il 5% tra nominativi doppi su graduatorie diverse-deceduti e pensionati, quindi ....
Vetrina Ricami

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L'ultimo regalo da 280 milioni alla Formazione mangiasoldi


Corsi per assaggiatore di formaggi e "gestore dei conflitti" mentre le imprese cercano, senza trovarli, tecnici e operai specializzati. L'ultimo cadeau del governo Lombardo agli enti mangiasoldi

L'ultimo regalo da 280 milioni alla Formazione mangiasoldi

Oltre 280 milioni di euro gettati al vento per finanziare corsi con uno o due allievi e, ancora peggio, per formare più massaggiatori shiatsu che saldatori, più barman acrobatici che falegnami, più esperti in "regole del vivere civile" che elettricisti, più badanti che tornitori. Per non parlare della miriade di estetiste e parrucchiere, oltre cinquecento quelle che saranno formate, rispetto ad appena venti restauratori. Oppure dei quasi duemila esperti del web a fronte di appena cento sarti. E dire che stiamo parlando di formazione professionale, che dovrebbe essere altamente legata, almeno sulla carta, alle piccole e medie imprese artigiane. Invece la "nuova formazione" sbandierata dal governo Lombardo, quella che doveva mettere fine agli sprechi del passato, in realtà è un doppione dei fasulli Piani dell'offerta
formativa che dal 2001 al 2010 hanno prosciugato quasi 4 miliardi di euro.
Repubblica Palermo
Ecco il grande bluff dei corsi attivati grazie ai fondi europei dell'Avviso 20. Ecco la mappa che mette nero su bianco lo spreco di denaro pubblico: "Soldi finiti per alimentare un mondo auto-referenziale e altamente clientelare, con la conseguenza paradossale che se poi per caso il Cantiere navale di Palermo cerca saldatori non ne trova nemmeno uno sul mercato", dicono in coro Cna e Confartigianato. Per un imprenditore siciliano è molto più facile trovare un'e-
che gli curi le rughe anziché un operaio artigiano che mandi avanti la sua azienda. Il governatore Rosario Crocetta e l'assessore Nelli Scialbra hanno annunciato che l'esperienza dell'Avviso 20 "è finita". Intanto 280 milioni di euro stanno per essere dispersi in oltre 3 mila corsi in gran parte inutili o che hanno visto la partecipazione di pochi allievi: la media non supera i 10 studenti per corso, con casi limite di uno o due iscritti. I corsi di fatto sono in gran parte dei doppioni e potevano essere accorpati, risparmiando sui costi organizzativi. Ma questo avrebbe costretto gli enti ad assumere meno formatori.

I CORSI INUTILI 

Lo staff dell'assessore Scilabra ha appena concluso il monitoraggio su tutti i corsi avviati con l'Avviso 20. E per prima cosa balza agli occhi come vi siano una miriade di lezioni per massaggiatori ed esperti in "body massage antistress", e pochissime per figure artigianali. Sono stati finanziati, ad esempio, tre corsi per maestri shiatsu, due all'Enaip di Messina e uno al Centro aurora, per un totale di 35 allievi. Lo stesso numero degli allievi di corsi per saldatori affidati all'Aram, all'Endo, al Cnos e all'Anfe. Appena tre i corsi per restauratore, contro i quasi cento per estetisti e parrucchieri. Per non parlare dei tantissimi corsi per web designer ed esperti informatici: almeno 200 per circa 2 mila allievi. Ma dove andranno a lavorare tutti questi esperti informatici, che tra l'altro devono superare la concorrenza di ben più qualificati laureati nel settore?

Tra i corsi pagati dalla Regione non mancano poi quelli a dir poco curiosi e che davvero nulla sembrano avere a che fare con la formazione professionale. Dai corsi in "problem solving" e "comunicazione e gestione dei conflitti", finanziati all'Asterisco associazione, a quelli
per lo "sviluppo di competenze comunicative e relazionali" dell'ente Associazione. E, ancora, scorrendo l'elenco si legge di lezioni sulle "regole del vivere civile ", come quelle tenute dal centro Cirpe, o "sull'arte di apprendere l'inclusione " dell'associazione Costruiamo. Avviati progetti di formazione che riguardano "internet e la posta elettronica", quest'ultimo finanziato al Centro formazione di Messina, o la "lavorazione del tombolo", cioè la specialità del ricamo. Ci sono perfino corsi per governanti e "housekeeper", cioè per badanti. Non mancano inoltre lezioni per "assaggiatore di formaggio", per pizzaioli, camerieri e per barman acrobatici. Ci sono poi corsi che sembrano aprire la strada a nuovi precari nella pubblica amministrazione. Dove potranno mai lavorare "esperti nella prevenzioni d'incendi boschivi" o "addetti alla raccolta rifiuti nei centri comunali", se non alla Regione o negli enti locali? Eppure sono almeno dieci i corsi di questo genere finanziati grazie al calderone dell'Avviso 20.

PIU' INSEGNANTI CHE ALLIEVI 

Nonostante gli annunci di "stop ai corsi con pochi allievi", alla fine si scopre che sono stati avviate lezioni con appena un allievo o due. In media ci sono comunque non più di dieci studenti per classe. In sintesi, si potevano dimezzare i costi di gestione, accorpando i corsi. Invece dal monitoraggio appena concluso dall'ufficio di gabinetto della Scilabra si scoprono corsi quasi fantasma, tanto sono pochi gli allievi. Ad esempio alle lezioni per "operatore di agenzia turistica" organizzato dal Consorzio univer di Messina sta partecipando un solo allievo. Il budget del corso approvato è pari a 112 mila euro: "Certamente questa somma sarà decurtata perché il bando prevedeva il pagamento completo in base a una soglia minima di 15 allievi, ma non sarà azzerata", dicono dall'assessorato. In sintesi, la Regione pagherà un corso con un solo studente. Stesso discorso per i corsi dove risultano attivi tre allievi: come quello per "esperto in gestione rifiuti " dell'Eureka o per quello in "esperto nella valorizzazione dei beni subacquei " dell'Enapra di Ragusa. Quattro invece gli iscritti ai corsi per "potatore di spazi verdi" organizzato dall'Enaip (budget previsto di 55 mila euro) o per "conduttore di aziende agricole" curato dall'Engafa (budget approvato per 112 mila euro). Cinque i corsisti che assistono alle lezioni per "yacht designer" curate dall'Associazione Politeia. Ben 21 i corsi attivati con sei allievi ciascuno, 64 quelli con sette studenti, 80 quelli con otto iscritti. Complessivamente la media non supera i dieci allievi. Anche questo uno spreco, considerando che ogni corso significa costi di gestione e stipendi ai formatori.

IL PIANO DEL GOVERNO 
L'assessore Scilabra e il governatore Crocetta hanno appena deciso di chiudere con l'esperienza dell'Avviso 20. Di quello che hanno trovato già pronto non hanno potuto interrompere l'iter, e tra le proteste dei sindacati annunciano un nuovo percorso, che passa dalla riqualificazione del personale per poi avviare nuovi corsi "veramente legati al mondo delle imprese". "L'Avviso 20 è il simbolo di un passato che ha garantito il perfetto equilibrio di tanti interessi, un progetto che il precedente governo ha sbandierato come la grande riforma del settore  -  dice la Scilabra  -  oggi invece prendiamo atto dell'impietosa e dura realtà: un bando triennale sprovvisto di copertura finanziaria, corsi fantasma, nessun controllo, procedure ammini-strative infinite e soprattutto un livello mediocre di formazione. Non torneremo indietro. Chi ancora oggi, nonostante quanto di negativo sia emerso, continua a difendere il vecchio modello dell'Avviso 20 sappia che dinanzi a tutta la Sicilia si sta assumendo la responsabilità di tutelare i vecchi equilibri di una politica clientelare e dei suoi comitati di affari".

LE RICHIESTE DELLE IMPRESE 
Il segretario della Cna, Mario Filippello, definisce "un ennesimo scandalo" l'utilizzo dei 280 milioni dell'Avviso 20: "Abbiamo bisogno di persone che sappiano utilizzare i tornitori elettrici, sarti, esperti saldatori, oppure di panificatori e non di pizzaioli  -  dice Filippello  -  invece la formazione finanzia quello che non serve. Il Cantiere navale qualche settimana fa aveva bisogno di saldatori ma non ha trovato manodopera locale". I soldi pubblici dovrebbero essere utilizzati in modo differente, avvicinando davvero i giovani al lavoro", dice il presidente di Confartigianato Palermo, Nunzio Reina.
(12 aprile 2013)




Vetrina Ricami

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Forestali, non piace la nuova riforma contestato l'atteggiamento di Crocetta


altRagusa - Acque agitate tra i forestali in Sicilia: i sindacati confederali di categoria sostenuti dalle segreterie generali del sindacato contestano nel metodo e nel merito la politica sin qui portata avanti dal Governo della Regione.
Lo hanno detto a chiare lettere questa mattina nella sede della Fai CISL di Ragusa alla stampa i segretari generali della Fai CISL, Ragusa - Siracusa Giuseppe Linzitto, della Flai CGIL, Salvatore Carpintieri e della UILA Concetta Di Gregorio. Presenti i segretari generali della Cisl di Ragusa - Siracusa, Paolo Sarzaro e della UIL di Ragusa, Giorgio Bandiera.

Il Giornale di Ragusa
Non va giù ai sindacati l’atteggiamento del Governatore che sinora ha rifiutato un confronto con le parti sociali partorendo una delibera che prevedendo il blocco del turn-over l’aleatorietà dei finanziamenti per il settore e pur contenendo alcuni elementi innovativi presenta indicazioni confuse e penalizzanti sullo sbocco che si vuole dare alle risorse umane e alla futura gestione che sembra finalizzata al disimpegno diretto della Regione.
La galassia dei forestali è composita: settemila sono gestiti dal comando del Corpo Forestale per l’antincendio boschivo e altri 18 mila gestiti dall’aziende foreste per la manutenzione dei boschi.
In provincia di Ragusa il tema è molto sentito considerato che sono 1085 gli occupati nei contingenti delle varie fasce e 390 gli operatori antincendio nel territorio ibleo laddove si sta andando avanti solo per l’esecuzione di alcuni progetti ancora da completare.
Nella mancata trattativa pesa l’assenza di una programmazione finanziaria, sono necessari 330 milioni di euro su base regionale, e questo ha determinato la concretizzazione dell’accordo sottoscritto nel 2009 con l’aumento delle ore e la scomparsa della fascia dell’orario minimo.
La cosa che non convince il sindacato è la unificazione delle fasce di garanzia occupazionale senza incremento e la previsione delle giornate di garanzia occupazionale valide ai fini previdenziali, anche le giornate lavorative eventualmente svolte alle dipendenze di soggetti privati che nei fatti determinerà, al contrario di quanto sostiene la Regione, il fenomeno del lavoro nero. La delibera del governo rispecchia in toto l’assenza di un confronto con il sindacato. Contestato anche il piano della riforma dell’assessorato alle Risorse Agricole e Alimentari che prevede il taglio dei dipartimenti e il raggruppamento in tre macro consorzi gli attuali consorzi di bonifica.
L’unico terreno d’intesa l’impiego diversificato dei forestali in opere di scerbatura nei siti archeologici e nelle aree a valenza turistiche, nel consolidamento del territorio per fronteggiare il dissesto idrogeologico e contrastare il continuo abbandono e spopolamento delle aree interne della Sicilia.
La Fai Cisl, La Flai Cgil e la Uila Sicilia hanno già messo in campo, al termine del direttivo regionale del 5 aprile u.s., una serie di iniziative che prevedono una conferenza stampa regionale, a Catania; poi dal 15 al 19 aprile si terranno degli incontri con i Capi Gruppo e le Commissioni all’ARS, ed ancora dal 22 al 27 aprile sono già in programma tre manifestazioni interprovinciali, dinanzi alla Presidenza della Regione e un’iniziativa regionale secondo il calendario d’aula all’ARS.




Vetrina Ricami

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MOBILITAZIONE FORESTALI. DOMENICA, ASSEMBLEA DEI LAVORATORI

lavoratori forestaliComincerà con un’assemblea — domenica 14 Aprile, alle 9.00, al Centro Polifunzionale del Mediterraneo sui Colli San Rizzo — la fase di mobilitazione dei lavoratori forestali messinesi avviata a livello regionale e locale da Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil e illustrata questa mattina nel corso di una conferenza stampa dai segretari provinciali Calogero Cipriano, Giovanni Mastroeni e Salvatore Orlando. La mobilitazione dei forestali arriva alla vigilia dell'approvazione della finanziaria regionale. Il sindacato teme che le somme per il settore, dove operano circa 23.000 persone, siano insufficienti a garantire le giornate lavorative per il 2013 e chiede un confronto con il governo siciliano, guidato da Rosario Crocetta. Per i sindacati servirebbero circa 350 milioni di euro per dare attuazione a un accordo del 2009 di riforma del sistema e ad assicurare le giornate lavorative per quest'anno. «Non riusciamo a capire perché – ha detto Calogero Cipriano nel corso della conferenza stampa – tutti gli anni le caselle del bilancio che rimangono vuote sono quelle dei forestali e della povera gente come i precari, anche degli altri settori, e ci sia sempre la necessità di un mutuo per riempirle. Ci piacerebbe che qualche volta le caselle vuote fossero quelle dei costi della politica, dei palazzi e degli sprechi. Vorremmo leggere sui giornali che fossero garantiti i servizi essenziali come la salvaguardia del territorio, dei boschi, del sistema idrogeologico e degli incendi con i lavoratori forestali, gente che lavora tre mesi l’anno. E che il mutuo servisse invece per coprire i costi della politica». «L’attacco del Governo regionale – ha aggiunto Giovanni Mastroeni – è alla gestione unitaria del demanio boschivo e se non viene superata la sua destrutturazione è la fine dei forestali in Sicilia. La protesta sarà indirizzata da un lato all’immissione nel bilancio regionale delle norme necessarie per poter far lavorare i forestali, dall’altro perché sia riformata la struttura regionale unificando l’Azienda Foreste e l’Ispettorato Antincendio». «Il problema – ha concluso Salvatore Orlando – è la non programmazione. L’assenza di una campagna di prevenzione è gravissima per la salvaguardia del territorio boschivo. Noi non ci fermeremo perché eravamo fiduciosi delle promesse in campagna elettorale del presidente Crocetta sui precari, sui forestali ma adesso siamo convinti che sono rimaste solo tali». Le iniziative di protesta si allargheranno anche a livello regionale con una manifestazione dei forestali messinesi prevista per il 22 aprile sotto la sede dell’Ars a Palermo.





Vetrina Ricami

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Vertenza forestali: sindacati sul piede di guerra

Corriere di Ragusa.it
Contestato anche il piano della riforma dell’assessorato alle Risorse Agricole e Alimentari che prevede il taglio dei dipartimenti e il raggruppamento in tre macro consorzi gli attuali consorzi di bonifica

La vertenza dei forestali in Sicilia si colora di tinte forti. I sindacati confederali di categoria sostenuti dalle segreterie generali del sindacato contestano nel metodo e nel merito la politica sin qui portata avanti dal Governo della Regione.

Lo hanno detto a chiare lettere questa mattina nella sede della Fai CISL di Ragusa alla stampa i segretari generali della Fai CISL, Ragusa - Siracusa Giuseppe Linzitto, della Flai CGIL, Salvatore Carpintieri e della UILA Concetta Di Gregorio. Non va giù ai sindacati l’atteggiamento del Presidente della Regione che sinora ha rifiutato un confronto con le parti sociali partorendo una delibera che prevedendo il blocco del turn-over l’aleatorietà dei finanziamenti per il settore e pur contenendo alcuni elementi innovativi presenta indicazioni confuse e penalizzanti sullo sbocco che si vuole dare alle risorse umane e alla futura gestione che sembra finalizzata al disimpegno diretto della Regione.
La galassia dei forestali è composita: settemila sono gestiti dal comando del Corpo Forestale per l’antincendio boschivo e altri 18 mila gestiti dall’aziende foreste per la manutenzione dei boschi.

In provincia di Ragusa il tema è molto sentito considerato che sono 1085 gli occupati nei contingenti delle varie fasce e 390 gli operatori antincendio nel territorio ibleo laddove si sta andando avanti solo per l’esecuzione di alcuni progetti ancora da completare.
Nella mancata trattativa pesa l’assenza di una programmazione finanziaria, sono necessari 330 milioni di euro su base regionale, e questo ha determinato la concretizzazione dell’accordo sottoscritto nel 2009 con l’aumento delle ore e la scomparsa della fascia dell’orario minimo.

La cosa che non convince il sindacato è la unificazione delle fasce di garanzia occupazionale senza incremento e la previsione delle giornate di garanzia occupazionale valide ai fini previdenziali, anche le giornate lavorative eventualmente svolte alle dipendenze di soggetti privati che nei fatti determinerà, al contrario di quanto sostiene la Regione, il fenomeno del lavoro nero.

La delibera del governo rispecchia in toto l’assenza di un confronto con il sindacato. Contestato anche il piano della riforma dell’assessorato alle Risorse Agricole e Alimentari che prevede il taglio dei dipartimenti e il raggruppamento in tre macro consorzi gli attuali consorzi di bonifica.
L’unico terreno d’intesa l’impiego diversificato dei forestali in opere di scerbatura nei siti archeologici e nelle aree a valenza turistiche, nel consolidamento del territorio per fronteggiare il dissesto idrogeologico e contrastare il continuo abbandono e spopolamento delle aree interne della Sicilia.


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