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Forestali, un dramma umano !


A trovare la forza di parlare sono alcuni lavoratori che, per loro fortuna, non vedono l’economia della propria famiglia legata esclusivamente al loro stipendio. Stiamo parlando del dramma che sono costretti a vivere gli operai a tempo indeterminato (Oti) della Comunità montana Titerno – Alto Tammaro. Un dramma che ormai ha raggiunto i limiti della sopportabilità. Circa centocinquanta lavoratori che da un anno non percepiscono un euro. In molti di questi casi, dove si tratta dell’unico reddito familiare, la situazione si è fatta veramente gravosa e preoccupante, con le famiglie che sitrovano a fare i conti con un’amara esistenza quotidiana. Storie di estrema difficoltà. Con i lavoratori, le famiglie, che da tempo hanno rinunciato a tutto ciò che può essere giudicato superfluo, visto che ogni giorno rappresenta una vera e propria battaglia per assicurasi anche il minimo necessario per andare avanti. Come il caso del lavoratore sposato che vive nella cittadina termale e che nei giorni scorsi ha dovuto fare i conti con il distacco del servizio di fornitura elettrica, non potendo fare fronte al pagamento delle bollete.
O come quello che ha dovuto chiedere aiuto ad un proprio collega per l’acquisto della bombola del gas per la cucina. In molti casi si va avanti proprio grazie alle forme di solidarietà che si registrano tra persone che si conoscono da anni. Ed in tantissimi casi si fa fronte al minimo di alimentazione grazie alla disponibilità dei beni alimentari forniti dalla Caritas diocesana. Storie di sofferenza, che non possono più attendere. Storie che per essere risolte non bastano più le promesse. Le tante promesse che continuamente giungono ad ogni richiesta di chiarimento. Del resto, sono praticamente trascorsi due mesi (era metà febbraio) quando Daniela Nugnes, consigliere delegato all’agricoltura della Regione Campania annunciava lo sblocco di 18 milioni di euro per la forestazione. Uno sblocco che arrivava con l’obiettivo di placare, in parte, le polemiche e risolvere parzialmente i problemi di una lunga vertenza. Un primo passo, si diceva. Che non è stato mai percorso. I lavoratori titernini avevano ricevuto rassicurazioni anche alla vigilia del voto politico, quando la Nugnes giunse a Cerreto Sannita dietro invito dell’onorevole Nunzia De Girolamo. Alle dieci mensilità che questi lavoratori attendono si aggiunge anche il “giallo” del mancato pagamento dellarelativa al periodo trascorso dal 22 marzo al 5 maggio dell’anno scorso. Un giallo che tantissimi lavoratori hanno chiesto di risolvere al direttore dell’Inps di Benevento. Era il 28 gennaio quando i lavoratori hanno indirizzato alla sede sannita dell’Inps la nota in cui evidenziavano che “dopo tante chiamate al call – center dell’Inps e tante sollecitazioni al presidente dell’ente montano non siamo riusciti a sapere chi deve retribuire i 38 gioni di cassa integrazione”.
E aggiungevano: “Visto che pochi giorni fa sempre il presidente dell’ente ha ribadito che quei giorni li deve retribuire l’Inps chiediamo chiarimenti in merito alla nostra pratica per iscritto e nel più breve tempo possibile, per far si che finalmente si sappia chi e quando dovrà retribuirci queste giornate”. Da allora nessuna risposta ed ancora ieri mattina, chiamato il call-center dell’Istituto, gli operai hanno ricevuto la comunicazione che ancora nulla era previsto in pagamento. Non una somma eccessiva, ma una piccola fonte che arrecherebbe un immediato respiro di sollievo a quegli operai che vivono situazioni più disagiate.


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