Lavoro, i precari degli enti locali si incatenano in piazza Indipendenza

"Non occorre che i precari facciano scioperi nè manifestazioni, abbiamo previsto le somme a copertura dei loro contratti per l'intero anno, senza alcuna riduzione del 20%". La rassicurazione, per bocca del presidente della Regione, arriva in un pomeriggio di fuoco sul fronte lavoro, alla fine di una manifestazione di protesta durata diverse ore e che ha fatto registrare anche momenti di tensione, con decine di precari degli enti locali, giunti da tutta la Sicilia, a incatenarsi davanti a Palazzo d'Orleans.

Si tratta di personale in servizio nei comuni e negli enti locali dell'Isola, che da giorni protestano chiedendo la stabilizzazione e garanzie per il loro futuro occupazionale. Durante il sit-in in piazza Indipendenza (chiusa anche stavolta al traffico) molti dei lavoratori si sono legati con catene proprio davanti all'ingresso della sede della Presidenza della Regione. Altri si sono stretti al collo lacci e catene: un'impiccagione collettiva simbolica, che rievoca il dramma di una crisi che sta mietendo vittime vere, in carne e ossa, anche nella nostra regione.

 

Sul posto, durante la manifestazione, le forze dell'ordine in assetto antisommossa e diverse pattuglie della polizia municipale: il traffico è andato in tilt in tutta la zona e la circolazione è stata deviata su percorsi alternativi. In piazza, tra l'altro, si sono radunate oggi anche numerose famiglie disagiate e senza casa.

 

Crocetta però rassicura tutti: "Faremo la manovra attraverso l'utilizzo produttivo di una parte del precariato - ha detto, incontrando a Palazzo dei Normanni una delegazione dei precari per spiegare loro le intenzioni del governo - risparmiando sulle esternalizzazioni di alcuni servizi e dunque tutti i precari avranno  confermato il monte ore. Abbiamo trovato copertura finanziaria - ha aggiunto il governatore - anche per i forestali".

 

Parole che però non sono bastate a stemperare gli animi: il clima durante l'incontro è stato rovente, con urla e contestazioni da parte dei precari nei confronti di Crocetta. Costretto, alla fine, ad allontanarsi dalla sala gialla attraverso una porta secondaria per raggiungere il vertice di maggioranza in corso in un'altra stanza del Parlamento