Visualizzazioni totali

Foreste europee non connesse

Il 70 per cento del territorio dell'Unione Europea e' composto di foreste scarsamente connesse, cosa che danneggia la biodiversita'. La frammentazione delle foreste e' un processo che porta alla formazione di aree forestali isolate oppure sviluppate eccessivamente in lunghezza. In Europa, questa situazione e' dovuta principalmente a causa delle attivita' umane che eliminano strade, oppure all'agricoltura o agli insediamenti urbani o agli incendi. In un report del Joint Research Centre della Commissione Europea sulla descrizione del paesaggio forestale europeo pubblicato di recente, si sottolinea che il 70 per cento dle territorio del Vecchio Continente e' composto da boschi mal collegati. Nonostante una media annua dello 0,4 per cento di aumento della superficie forestale in Europa, le nuove aree non sempre rinforzano la connettivita' fra i diversi frammenti forestali. Inoltre, il 40 per cento delle foreste di trova entro una distanza di 100 metri dalle terre non usate come boschi, che sono usati in modo intensivo: circa il 15 per cento delle foreste e' frammentato proprio dall'uso intensivo dei suoli.

0 commenti:

Protocollo intesa 2013


0 commenti:

L'ignoranza è sovrana !

Cari amici e colleghi forestali, stento nel credere che il nostro amico Crocetta non voglia  un po di bene ai forestali. I suoi proclami pre-elettorali ci hanno fatto ben sperare nel nostro cammino e nelle sue intenzione benevole sui forestali.Facciamo così..., li mettiamo là, si possono occupare di... tante cose, indispensabili per tante cose e, utili per tanti settori , ma di tutto ciò  ?? bohh, !! Intanto ancora non vuole parlare con noi e nemmeno pensa come risolvere il nostro problema e siccome pendiamo dalle sue labbra aspettiamo con impazienza ciò che uscirà dalle sue bocca ! Mah, cosa dire, la pazienza ha un limite e tutto ciò inizia a stancarci, ma siccome siamo dei soldatini, dobbiamo essere bravi  e comportarci da persone civili ( come se siamo pronti a scendere in campo!!). Comunque, lasciamo perdere, tanta gente è solo capace di parlare solo da facebook e fare la parte da leone solo quando c'è da dire "armiamoci e partiamo", ma al momento di essere presenti si cerca sempre la calunnia di giornata. Vabbè ormai sappiamo come funziona la cosa, aspettiamo questi ultimi mesi di stipendio, stiamo uscendo dai limiti di tempo dateci dai dirigenti dell'azienda, ma siccome non è una pillola, non sappiamo l'orario in cui pèrenderla! Per quanto riguarda gli avviamenti dobbiamo aspettare le risorse del prossimo  bilancio regionale, cioè entro fine aprile, quindi non penso proprio che gli avviamenti saranno a breve, poi si partirà sempre con le fasce più alte e poi man mano si procederà con la classica prassi di rito. Tirando le conclusioni non è cambiato niente rispetto agli altri anni, i periodi sono sempre gli stessi, cambia l'anno ma, la musica è sempre la stessa, ma siamo noi che vogliamo tutto questo , quindi non mi sembra il caso di dire di fare qualcosa, perché qualcosa è stato fatto, ma non ha risposto nessuno ai proclami dati dal sindacato di base e da ciò che si è fatto ultimamente, quindi è meglio che non si parla e se spegniamo la televisione forse qualcuno che fino ad ora ha dormito, si sveglierà e, prima o poi quando la riaccenderà dirà di aver fatto un brutto sogno !, ma il sogno non è un incubo, ma la realtà dei fatti ! Mah sii è meglio non pensarci, tanto stiamo bene e poi c'è sempre il c...one di turno che pensa al posto nostro e si fa gli scioperi al posto mio, quindi perché devo andare io quando le notizie me li portano in bocca da casa !!. la prendiamo sull'ironia, ma la cosa è seria e fin quando non si capisce che il problema è serio non risolviamo niente, posso capire che la crisi è ovunque,possiamo anche avere il problema di mettere la benzina  per andare allo sciopero e di spendere quei 20 euro per spostarci a palermo, ma ci si pùò organizzarsi con altri , ma il fatto di non pensare per se stesso io non lo digerisco perchè  il pane lo rincariamo noi con la nostra indifferenza totale al problema, problema che ci porta a mangiarci dei pochi spiccioli che abbiamo sotto il materasso  e che appena finiscono saremo con le spalle a terra ! Pazienza, purtroppo l'ignoranza la fà da padrone è l'indifferenza regna sovrana.  A presto
                            Antonio David

0 commenti:

Angela Bruno spara a zero su Berlusconi VIDEO



"Berlusconi ha inviato Galan ad Agorà per minacciarmi, intimidirmi, tramite degli sms che doveva rendere pubblici. Questa a casa mia si chiama mafia": Angela Bruno, protagonista del famigerato video in cui l'ex premier chiedeva "Lei quante volte viene?", si è difesa da Berlusconi e Galan ieri sera, in diretta dallo studio di Michele Santoro.

Per settimane il famigerato video in cui Silvio Berlusconi chiedeva alla dipendente della Green Power "Quante volte viene?" è stato tra i più visualizzati in Italia: la protagonista della vicenda di chiama Angela Bruno e ieri sera Michele Santoro l'ha ospitata a Servizio Pubblico, in onda su La7, lasciandole il suo spazio per riassumere una vicenda che è sconfinata, coinvolgendo persino l'ex governatore del Veneto Giancarlo Galan. Dallo studio di Santoro la donna scaglia la sua accusa: "Berlusconi ha inviato Galan ad Agorà per minacciarmi, intimidirmi, tramite degli sms che doveva rendere pubblici. Questa a casa mia si chiama mafia".

"Sono stata calpestata. Quest'uomo mi ha mandato contro con qualsiasi mezzo, a partire dai capi della mia azienda. In secondo luogo il Giornale, che si è permesso di divulgare notizie senza aver mai parlato con me. E infine Berlusconi ha mandato il signor Galan in diretta televisiva a minacciarmi" Dal Giornale a Galan, da Berlusconi ai capi della Green Power - tutti rei di aver la donna ci tiene a far sapere di non essersi "mai sentita onorata da quella roba lì, ma siamo impazziti?". Già sabato la Bruno aveva pubblicato su Facebook i messaggi privati per poter difendere la propria posizione. Dieci giorni fa la donna aveva anche richiesto le scuse di Berlusconi e dell'azienda, scuse mai arrivate.

0 commenti:

Modificato il regolamento forestale regionale

merlinobosco

Accolte le osservazioni di Caramagna per il Bosco del Merlino: "Chi coltiva lì non può essere gravato da burocrazia pesante"


Giovedì 21 febbraio 2013 è stato approvato il decreto del Presidente della Regione Piemonte (n.2/R pubblicato sul Bollettino della Regione il 25 febbraio) che affronta e semplifica notevolmente la procedure per l'esecuzione di interventi selvicolturali all'interno della "rete Natura 2000" e nei boschi da seme e quindi, in particolare per quanto riguarda Caramagna Piemonte, il Bosco del Merlino.
"Sono stati in gran parte accolti, con questo nuovo regolamento, i nostri ripetuti appelli all'Assessorato Regionale Agricoltura e foreste, che ringraziamo per l'attenzione" dichiara il sindaco Mario Riu. "Quello del Merlino è uno dei pochi boschi di pianura rimasti, sottoposto a tutela, che i tanti propietari devono poter coltivare con equilibrio evitando una burocrazia impossibile. Cercheremo di incontrare gli interessati, utilizzando i consulenti che ci hanno sinora dato un importante contributo e coinvolgendo il Corpo Forestale, molto presente". I problemi che si presentavano ai tagli per autoconsumo e di piccola estensione, segnalati più volte dall’Amministrazione comunale con lettere agli Uffici interessati ed agli Amministratori regionali, trovano ora puntuale soluzione, come puntualmente segnalato dal dirigente responsabile del Settore politiche forestali della Regione dott. Franco Licini in una lettera di risposta inviata direttamente al Comune di Caramagna dopo l'approvazione delle modifiche al regolamento del 2011: al comma 1 dell’art. 7 che riguarda le procedure per la realizzazione di interventi selvicolturali nel siti della rate Natura 2000 e nelle aree protette (il Bosco del Merlino è tutelato come SIC, sito di interesse comunitario): non è più prevista la richiesta di "screening" (in pratica il parere affidato direttamente agli uffici regionali) grazie anche alla riscrittura dell’art. 30 che regola appunto la conservazione per i boschi in area protetta. Al comma 3, lettera a), dell'art. 35 che riguarda i boschi da seme in cui il Merlino è inserito per due specie di piante: non è più necessaria la richiesta dl autorizzazione, sempre in Regione, essendo sufficiente la "comunicazione semplice" con apposito modello da inoltrare agli uffici regionali. Queste nuove procedure semplificate valgono per le superfici minori e quindi per i piccoli proprietari, come stabilisce il regolamento in particolare agli articoli 7 (le procedure), 30 (le misure di conservazione) e 35 (la gestione). L’Amministrazione comunale di Caramagna Piemonte, per agevolare i cittadini e per puntare ad una gestione unitaria del bosco, si impegna a continuare a fornire la consulenza tecnica e l’assistenza per l’espletamento delle procedure necessarie ai proprietari che ne faranno richiesta, sfruttando la collaborazione di tecnici forestali. Chi fosse interessato può rivolgersi presso gli uffici comunali per avere ulteriori informazioni circa le nuove norme che regolamentano i tagli.

0 commenti:

Operai forestali, una mensilità alla Irno-Solofrana


Tirano un sospiro di sollievo gli operai idraulico forestali della comunità montana "Irno-Solofrano". Il presidente e vicesindaco di Montoro Inferiore Luigi Del Regno ha tenuto fede all'impegno e grazio allo sblocco delle risorse della legge 185/92 è stato possibile erogare uno stipendio in favore dei cento lavoratori dell'ente montano con sede a Calvanico

0 commenti:

Foreste, un convegno internazionale a Tarvisio (Ud) l'8 marzo


Un convegno internazionale sulla gestione forestale e la 4° gara di sci del Conaf. E’ questo il doppio appuntamento in programma venerdì 8 e sabato 9 marzo a Tarvisio (Ud). Il convegno forestale transfrontaliero (Italia, Austria, Slovenia)  dal titolo “Gestione forestale: Buone pratiche e valorizzazione dei prodotti legnosi quali strumenti per rilanciare l’economia montana” è organizzato dal Conaf e dalla  Federazione dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali del Friuli Venezia Giulia e si terrà al Centro Socio Culturale Julius Kugy (Sala Auditorium) in via Giovanni Paolo II n.1, a Tarvisio. Il giorno seguente nelle piste di Tarvisio si terrà l’ormai abituale gara di sci dei dottori agronomi e dottori forestali alla quale potranno partecipare gli iscritti all’ordine, familiari ed amici.

0 commenti:

Maxi sequestro di fitofarmaci vietati portato a termine dalla Forestale


Coinvolte 14 ditte, sanzioni per 250.000,00 Euro. Sequestri anche a Ruvo di Puglia.

I controlli del Corpo Forestale dello Stato
Quattordici sono le ditte, tra rivendite di prodotti fitosanitari e operatori agricoli, che il Corpo forestale dello Stato insieme al  personale appartenente all’Ispettorato Centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) di Bari, ha ispezionato negli ultimi mesi nelle province di Bari, Taranto e Barletta-Andria-Trani. Durante i controlli sono state accertate varie irregolarità per quanto riguarda la registrazione al Ministero della Sanità, per  utilizzo di fitoregolatori molto nocivi e per uso di diserbanti in cui i principi attivi non sono ammessi al commercio. Sono stati, pertanto, sequestrati 1.500 chilogrammi di prodotti fitosanitari irregolari e applicate elevate sanzioni amministrative per un importo complessivo pari a circa 250.000,00 Euro.
A Bisceglie (Bt) e nel barese (Conversano e Turi), l’attività investigativa è stata condotta nelle campagne, dove alcuni operatori agricoli sono stati sorpresi  mentre utilizzavano dei fitoregolatori particolarmente nocivi per l’uomo e per l’ambiente. Nello specifico, sono stati sequestrati ingenti quantitativi di prodotti  a base di  Idrogeno Cianammide, altamente tossici e  per questo revocati nel 2008 tramite un decreto ministeriale. Altrettanto pericolosi e quindi revocati i prodotti antiparassitari sequestrati in una ditta del comune di Castellana Grotte (Ba), dove erano detenuti in modo improprio e senza rispettare i vincoli di legge. Nel comune di Ruvo di Puglia, invece, i Forestali hanno sequestrato fertilizzanti (tra cui agrofarmaci contenenti principi attivi non più ammessi al commercio), terricci ed alimenti per animali giacenti nei locali di una ditta priva delle necessarie autorizzazioni.
Due episodi anche in provincia di Taranto: nel comune di Grottaglie i controlli sono stati effettuati presso diverse farmacie agricole, dove sono state sequestrate circa 70 confezioni di prodotti insetticidi e fungicidi privi di regolari autorizzazioni. Mentre nel comune di Castellaneta sotto sequestro sono finiti 900 chilogrammi di prodotti definiti “fertilizzanti” ma privi di etichetta. Infine in provincia di Barletta-Andria-Trani, in una ditta del comune di Bisceglie  sono stati sequestrati 150 chilogrammi di prodotti fitosanitari, diserbanti, contenenti principi attivi vietati per il commercio. Il Nucleo operativo di controllo tutela regolamenti comunitari del Corpo forestale dello Stato di Bari, in collaborazione con i comandi stazione Forestali competenti e con il personale dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi  è impegnato nella prosecuzione delle indagini e ha intensificato le attività di controllo sia su strada che in campagna.

0 commenti:

Il disboscamento illegale costa 7 miliardi di euro l'anno a livello globale

Roma, 1 mar. - (Adnkronos) - A livello globale, si stima che il disboscamento illegale causi la perdita di 7 miliardi di euro l'anno, senza contare le perdite in servizi ecosistemici e il deprezzamento che il fenomeno causa sui prezzi mondiali dei prodotti forestali, stimato tra il 7 e il 16%. Il disboscamento illegale ha poi gravi ripercussioni sulle piccole e medie imprese dei Paesi in via di sviluppo, quelle legate al settore del legno e che forniscono migliaia di posti di lavoro: in alcuni Paesi, infatti, il settore legno rappresenta una risorsa essenziale per l'economia, basta e pensare che in alcuni Paesi dell'Africa centrale fornisce più posti di lavoro delle pubbliche amministrazioni. Sono i dati sulla silvicoltura e lo sfruttamento forestale pubblicati dall'Ue in occasione del nuovo regolamento per contrastare il commercio illegale di legname (Eutr) che entrerà in vigore in tutti i Paesi dell'Unione Europea a partire dal prossimo 3 marzo.
La normativa vieta l'immissione di legname tagliato illegalmente nel mercato europeo, in uno sforzo teso a constrastare il fenomeno del disboscamento illegale in tutto il mondo. Fenomeno che, tra il 2000 e il 2008, ha causato la perdita, solo in Sumatra e Kalimantan in Indonesia, di 1.080.000 ettari di copertura forestale. Secondo il Wwf, il disboscamento illegale rappresenta il 73% della produzione di legname in Indonesia, il 25% delle esportazioni della Russia e il 70% del legno raccolto in Gabon.
La superficie forestale globale ricopre circa 4 miliardi di ettari, circa 0,6 ettari per abitante, ma tra il 2000 e il 2010 sono stati circa 13 milioni gli ettari di foresta persi ogni anno (quota in calo, visto che erano 16 milioni tra 1990 e 2000). Foreste e alberi generano un reddito annuo di almeno 180 milioni di euro, tra legno, legna da ardere e prodotti forestali non legnosi, senza contare che 1,3 miliardi di poveri di tutto il mondo dipendono proprio dalle foreste per la propria sussistenza. Nel 2011, il commercio mondiale di prodotti del legname primari è stato di un valore di oltre 108 miliardi di euro, di cui il 35% all'interno dell'Ue. Il legno di orgine tropicale rappresenta invece il 13% delle importazioni Ue di legno, pari a 27 miliardi di euro al 2010.

0 commenti:

Forestali, Spina detta l’agenda

 – L’emergenza forestali tiene banco e l’azione amministrativa della comunità montana resta prigioniera delle problematiche del settore. Il presidente della comunità montana del Fortore, Zaccaria Spina, insieme alla giunta, prova a uscire dall’empasse in cui si trova l’ente e detta l’agenda per le prossime settimane. “Ho chiesto un incontro per la prossima settimana con il consigliere delegato del settore forestazione Daniela Nugnes – afferma Spina – per affrontare le problematiche e le urgenze della comunità montana del Fortore. Dopodiché convocheremo la conferenza dei sindaci, le segreterie provinciali delle organizzazioni sindacali e i responsabili tecnici della comunità montana per metter in campo le azioni e le strategie programmatiche rispetto alla vertenza forestali e infine, convocheremo il consiglio generale dell’ente per predisporre una serie di atti che serviranno a sbloccare una situazione che, definire drammatica, è poco”. Il presidente Spina parla anche di alcuni atti concreti che, insieme alla giunta e agli uffici tecnici, stanno predisponendo per dare una boccata di ossigeno dal punto di vista economico agli operai, i quali ormai, sono in attesa da oltre un anno degli arretrati. “Abbiamo iniziato l’iter con l’Inps per il pagamento degli arretrati della cassa integrazione per impraticabilità dei cantieri, relativa al 2012 e abbiamo avviato le procedure per la cassa integrazione, sempre relativa all’impraticabilità dei cantieri per il 2013”. Restano comunque il problema dei ritardi della Ragione che non sblocca i fondi del settore forestale. La comunità montana del Fortore attende tre milioni di euro degli ex fondi Fas per il 2012 per saldare, anche se non in modo definitivo, gli arretrati maturati fino al 31 dicembre scorso. “Abbiamo notizia dalla Regione, che a breve dovrebbero arrivare delle anticipazioni – dice Zaccaria Spina – sui fondi del 2012. Non risolveremo il problema, ma daremo un’ulteriore boccata di ossigeno agli operai e alle loro famiglie. Naturalmente non appena i soldi saranno accreditati, la prima cosa che faremo è quella di pagare alcune mensilità”. All’orizzonte, dunque, dopo alcuni mesi di stallo, sembra apparire qualche raggio di sole, ma la vicenda dei forestali resta grave, anche perché essa blocca tutta l’attività di gestione dell’ente. Tra i tanti problemi che la comunità montana del Fortore si trova ad amministrare, c’è anche quella dei decreti ingiuntivi presentati da alcuni operai forestali, che potrebbero rallentare, non appena i fondi sarebbero accreditati, la procedura di pagamento. 

0 commenti:

Idraulico-forestali: sblocco 18 mln di euro, si attende l'ok del Ministero

Bisognerà attendere almeno una settimana o anche dieci giorni prima che nelle casse delle comunità montane del territorio salernitano possano entrare parte dei 18 milioni di euro che verranno redistribuiti e stanziati dalla Regione. La tanto attesa boccata d’ossigeno per i lavoratori idraulico-forestali sembra comunque vicina. Dopo la promessa del governatore Stefano Caldoro e la rassicurazione del consigliere all’agricoltura Daniela Nugnes, la presenza di quest’ultima due giorni fa a Roma ha prodotto dal Ministero per le Politiche Agricole e Forestali un'intesa di massima, che adesso però va certificata e ratificata con l’integrazione della documentazione che servirà poi per la firma dell’intesa vera e propria. Ciò, come assicura il vicepresidente dell’Uncem Campania, Vincenzo Luciano, “non avverrà prima di metà settimana prossima. Noi saremo a Napoli lunedì per incontrare il consigliere Nugnes, per prendere visione di tutta la documentazione ed operare un pressing per cercare di rendere quanto prima operativo lo sblocco dei 18 milioni di euro per poi procedere ad una ripartizione che secondo noi andava già prodotta, tra le comunità montane del territorio”. 

0 commenti:

Nuovo record per la disoccupazione Boom precari, e 3 milioni senza lavoro

L’Istat: ai massimi anche il dato complessivo salito all’11,7 per cento Schizza a quasi 4 milioni il numero di occupati part time. In Europa fa peggio soltanto la Spagna Nel 2012 il numero dei precari ha toccato i massimi, con 2 milioni e 375.000 contratti a termine e 433.000 collaboratori: si tratta di 2,8 milioni di lavoratori senza posto fisso. Il livello di dipendenti a termine è il più alto dal 1993 e quello dei collaboratori dal 2004, cioè dall’inizio delle serie storiche relative. Lo rileva l’Istat. Prosegue, ininterrotta dal primo trimestre 2010, anche la crescita degli occupati a tempo parziale, che nel quarto trimestre 2012 manifesta un incremento su base annua del 7,9% (+293.000 unità). I part-time sono in valori assoluti 3 milioni e 982 mila. L’aumento riguarda quasi esclusivamente il part-time involontario, ossia i lavori accettati in mancanza di occasioni di impiego a tempo pieno La disoccupazione giovanile (15-24 anni) è salita a gennaio al 38,7%, segnando un nuovo record: è il massimo dall’inizio delle serie storiche dell’Istat sia mensili (gennaio 2004) che trimestrali, ovvero dal quarto trimestre del 1992. Il record di disoccupazione giovanile rende l’Italia il paese peggiore d’Europa insieme alla Spagna quanto a giovani senza lavoro. In Spagna il tasso ha raggiunto il 55,5%. Lo comunica Eurostat. Tornando all’Italia, il numero complessivo di disoccupati a gennaio tocca quasi i 3 milioni di unità. Lo comunica ancora l’Istat precisando che i disoccupati aumentano rispetto a dicembre del 3,8% (110 mila unità) a 2 milioni 999 mila. Su base annua si registra una crescita del 22,7% (+554 mila unità). La crescita della disoccupazione riguarda sia la componente maschile sia quella femminile. Infine, il tasso complessivo di disoccupazione a gennaio è salito all’11,7%. Anche in questo caso si tratta del tasso più alto dall’inizio delle serie mensili (gennaio 2004) e dall’avvio di quelle trimestrali, ovvero dal quarto trimestre 1992. Nella media del 2012 il tasso di disoccupazione è risultato pari al 10,7%, in aumento rispetto all’8,4% del 2011. Si tratta del livello più alto dal 1993, primo anno confrontabile delle serie storiche. Lo rileva l’Istat. Al Sud il tasso arriva al 17,2%

0 commenti:

Vende casa non sua per 150 mila euro: il nuovo Totò


casaVende un appartamento non suo, all’insaputa del reale proprietario, e incassa 150mila euro. Sembra un episodio di “Tototruffa”, e invece e’ una storia realmente accaduta a Roma, dove un 53enne napoletano, gia’ noto alle forze dell’ordine, e’ finito in carcere con le accuse di truffa aggravata, possesso di documenti di identita’ falsi e falsita’ ideologica e materiale. A identificarlo e a rintracciarlo, al suo indirizzo partenopeo, i carabinieri della Stazione La Storta. Gli stessi ai quali si erano presentate le due vittime del “bidone”, il vero padrone di casa e l’incauto compratore.Tutto comincia qualche mese fa, quando un professionista romano, dopo aver letto l’annuncio economico su un giornale specializzato, fissa un appuntamento con il “presunto” proprietario di un appartamento in Via Quero, zona Osteria Nuova. Dopo averlo visitato decide di comprarlo anche perche’ l’affare sembra davvero buono, visto il prezzo vantaggioso, 150mila euro per 150 metri quadrati e giardino annesso. Dopo qualche giorno, acquirente e venditore si recano da un notaio della capitale e stipulano l’atto di compravendita: i 150mila euro passano con pochi clic dalla banca presso cui la vittima ha acceso un mutuo al conto corrente del truffatore. Passata qualche settimana, l’inganno viene a galla quando il reale proprietario dell’immobile si reca sul posto e trova la sorpresa: l’inquilino a cui aveva affittato la casa, cioe’ il truffatore, era sparito e dopo aver falsificato i documenti, fingendosi il reale proprietario, l’aveva venduta. Al compratore e al reale proprietario non resta altro da fare che rivolgersi ai carabinieri e denunciare il raggiro. In breve le indagini dei militari dell’Arma provano la falsita’ dei documenti utilizzati per la compravendita e consentono di identificare e arrestare il truffatore, rinchiuso nel carcere di Poggioreale. Sara’ interrogato nei prossimi giorni.

0 commenti:

Olio, comitato gestione Ocm approva nuovi regolamenti per trasparenza etichette e tutela consumatori


“Con l’approvazione da parte del Comitato di gestione OCM unica delle modifiche ai regolamenti europei per l’olio d’oliva, è stato compiuto un passo importante per la razionalizzazione ed il rilancio di questo settore, ma anche per la tutela degli operatori e dei consumatori. Si tratta di un passaggio fondamentale, da noi fortemente voluto e lungamente atteso che è destinato ad assicurare maggiore trasparenza nella fase di commercializzazione degli oli di oliva e a valorizzare il prodotto italiano di qualità. Le modifiche decise ieri, infatti, metteranno finalmente il consumatore nelle condizioni di poter verificare con estrema facilità alcune informazioni fondamentali sulla qualità del prodotto, come la categoria commerciale e, soprattutto, l’origine. Diversamente da quanto accade ora, queste informazioni dovranno infatti essere riportate utilizzando caratteri di dimensioni adeguate ed inserite tutte nello stesso campo visivo. È necessario ora continuare a lavorare per giungere quanto prima all’adozione di tutte le misure previste nel Piano d’azione comunitario per l’olio d’oliva, presentato a maggio dal Commissario Cioloş,  in particolare sul miglioramento dei  parametri qualitativi, in primis  per gli alchil esteri, nonché sull’adozione di apposite misure strutturali necessarie per rilanciare la competitività delle nostre aziende”.
Lo ha dichiarato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania commentando l’approvazione, nel corso del Comitato di gestione OCM unica – Ortofrutta e olio di oliva – nel tardo pomeriggio di ieri, di alcune importanti modifiche ai regolamenti (UE) n. 29/2012 e (CEE) n. 2568/91, rispettivamente per quanto concerne le norme di commercializzazione degli oli di oliva ed i controlli nel settore.
Il provvedimento riguardante la modifica del regolamento 29/2012, sottoposto al Comitato con “votazione indicativa” sarà ora notificato al WTO – Comitato barriere tariffarie TBT, per poi essere sottoposto a voto definitivo dello stesso Comitato di gestione della Commissione europea, previsto per il prossimo mese di aprile.
Altre importanti novità riguardano le bottiglie destinate alla ristorazione per le quali verrà previsto l’uso obbligatorio di sistemi di chiusura che ne impediscono il riempimento dopo l’esaurimento del contenuto e pertanto, una volta aperte, le confezioni non saranno più riutilizzabili, prevenendo, in tal modo, eventuali operazioni fraudolente.
Un rafforzamento delle operazioni di controllo ed un miglioramento dell’implementazione dei medesimi sono stati apportati attraverso le modifiche al Reg. (CEE) n. 2568/91 che prevedono, in particolare, una serie di misure specifiche sui controlli, basate su un’analisi del rischio che prende in considerazione, tra l’altro, l’origine dell’olio e il prezzo.
Inoltre, al fine di assicurare una migliore tracciabilità viene previsto l’obbligo, fino alla fase dell’imbottigliamento, di  tenere un apposito registro delle entrate e delle uscite per le varie categorie commerciali.
Entrambi i regolamenti entreranno in vigore dal 1° gennaio 2014: tuttavia, i prodotti legalmente fabbricati ed etichettati, immessi in libera pratica prima di tale data, potranno essere commercializzati fino ad esaurimento delle scorte.

0 commenti:

Biologico, il Mipaaf e i produttori italiani al Biofach di Norimberga

Sono circa 350 gli operatori biologici italiani che si accingono a partecipare alla fiera internazionale del biologico “Biofach” che aprirà le porte a Norimberga, in Germania, il prossimo 13 febbraio per chiudersi il 16 dello stesso mese. La fiera internazionale rappresenta un appuntamento unico ed oramai consolidato del biologico mondiale: una occasione per sviluppare scambi commerciali, ma anche un momento per riflettere sulle linee strategiche di sviluppo del settore. Il biologico italiano può vantare numeri da record: un milione di ettari di superficie coltivata con il metodo biologico, 50.000 operatori certificati ed un mercato che vale circa tre miliardi di euro, di cui quasi un terzo destinato all’export. Numeri che fanno giocare all’Italia un ruolo da protagonista nello scenario del biologico europeo e mondiale. Nell’area del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, presso il padiglione 1 della fiera, sarà presente il SINAB – Sistema di Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica e troveranno spazio le iniziative di comunicazione realizzate dalle Regioni italiane nell’ambito del Piano di Azione Nazionale. Verranno inoltre presentate le aziende che hanno partecipato al concorso “Le stelle del Bio” realizzato da ISMEA e saranno organizzati alcuni momenti informativi per gli operatori italiani sulla commercializzazione del biologico in Germania.

0 commenti:

Art. 62 sui pagamenti nel settore agroalimentare: la Sicilia risponde bene, prevale l’ottimismo tra i produttori


Si tratta di una svolta importante nelle relazioni commerciali all’interno della filiera alimentare. Il provvedimento si applica a tutti i contratti B2B (Business to Business) che hanno per oggetto la cessione di prodotti agricoli e alimentari con consegna in Italia e al complesso delle relazioni commerciali che gravitano attorno. Nella norma rientrano gli acquisti da parte della GDO e della distribuzione tradizionale, hotel ristoranti e pubblici esercizi. I tre pilastri sono: l’obbligo di formalizzare per iscritto gli elementi essenziali del contratto, i termini legali di pagamento (30 giorni per i prodotti deperibili che diventano 60 per i non deperibili), e le pratiche commerciali sleali. I controlli sono affidati in primis all’Autorità garante per la concorrenza che si avvale del supporto della Guardia di finanza.
L’IRVOS è molto attento, oggi, alle dinamiche del mercato interno e alla capacità delle aziende di presidiare al meglio il mercato nostrano, soprattutto in una fase di contrazione dei consumi  e di rallentamento dell’economia. Lucio Monte, capo dell’area tecnico-scientifica dell’Ente regionale, tiene a sottolineare il valore strategico, soprattutto nel medio e lungo periodo, che l’introduzione della norma comporta: “gli esercenti saranno più attenti a fare gli ordini e chiederanno alle aziende una migliore organizzazione nel servizio di approvvigionamento di ristoranti, bar ed enoteche. Piccoli ordini ripetuti nel tempo, maggiore fidelizzazione e trasparenza tra azienda vitivinicola, esercente e consumatore finale ed una gestione oculata dei pagamenti, sono elementi che caratterizzeranno lo scenario futuro, soprattutto nelle grandi aree metropolitane”.
La norma nasce per risolvere il problema del ritardo nei pagamenti, una delle questioni più annose nel mondo del vino. Nonostante lo spirito positivo apprezzato da molti produttori, rimangono alcune  preoccupazioni e rimane da chiarire il rapporto con la disposizione precedente in materia.“Ad oltre due mesi dall’entrata in vigore – afferma Antonio Rallo, Presidente Assovini Sicilia e contitolare di Donnafugata – il mondo del vino continua a domandarsi se deve rispettare l’art.62 oppure quanto previsto dall’art.22 della legge 28 del febbraio 1999che già fissava i termini di pagamento per vino e alcolici in 60 giorni, ma a decorrere dalla consegna o dal ritiro del prodotto e non dall’ultimo mese di ricevimento della fattura, e fissava, per i ritardi di pagamento, interessi più bassi dell’articolo 62”. Tra le certezze, il fatto che, scaduti i termini, i creditori hanno l’obbligo di far rispettare i termini di pagamento con solleciti e vie legali, e di calcolare gli interessi una volta scaduti i termini. Le sanzioni, per chi non rispetta i termini di pagamento, sono potenzialmente altissime: si può arrivare a 500.000 euro per il debitore.
Molti imprenditori preferiscono assumere la massima cautela al riguardo come Francesco Ferreri di Valle dell’Acate il quale ammette di essere in attesa di aspettare come muterà il mercato, “l’impatto iniziale è stato quello di una riduzione delle vendite , non ci saranno più i grandi ordini per quanto riguarda il canale HoReCa”. Sulla stessa lunghezza d’ondaFrancesco Cambria, responsabile di produzione dell’azienda Cottanerasull’Etna, che evidenzia comunque anche un primo dato positivo: “l’effetto della nuova norma ha prodotto anche dei risvolti positivi, i pagamenti infatti non solo sono diventati più regolari ma si riesce anche a recuperare con molta facilità il pregresso.”
Sicuramente uno dei commenti più positivi  quello di Giuseppe Milazzo, titolare di Milazzo Vini: “siamo orgogliosi di questa nuova leggeCi voleva finalmente un po’ di ordine nel mercato del vino. Per quanto riguarda la nostra azienda la norma non ci ha creato alcun tipo di disagio, anzi la ritengo un beneficio per tutto il comparto. Abbiamo una clientela fidelizzata e selezionata, sempre puntuale nei pagamenti”. Ottimista anche Giuseppe Formisano, direttore commerciale di Tasca D’Almerita: “una norma molto utile in quanto sta cambiando le dinamiche di mercato. I clienti sono molto più coscienti, acquistano con responsabilità sapendo di dovere pagare nei termini di legge. Gli ordini diventano più frequenti e più piccoli”. Sulla stessa scia il commento di Alberto Buratto, amministratore delegato di Baglio di Pianetto, che grazie a una selezione della clientela non sta subendo contraccolpi e si stupisce invece di “come gli attori diretti e indiretti stiano continuando a dedicarsi a questo tema, che in fin dei conti riporta la normalità nel commercio, e tralasciano invece argomenti ben più pesanti che affliggono le nostre aziende e soprattutto il sistema giovani italiano”.
Non ci sono stati grandi sconvolgimenti legati all’entrata in vigore della norma per le Cantine Settesoli come ci riporta Samatha Di Laura, direttore commerciale per la  grande distribuzione: “in generale la GDO si è attrezzata per tempo adeguando, già in sede di rinnovo contrattuale 2012, i termini di pagamento a quanto dettato dalla nuova legge”. Discorso ben diverso per wine bar, enoteche e ristoranti, “posso senz’altro dire  – dichiara Giuseppe Natoli di Fatascià – che un problema enorme la disposizione lo ha creato alle piccole aziende, con la conseguente contrazione degli ordini. Se prima il porto franco (quindi senza addebito delle spese di trasporto al cliente) era attestato alle 12 casse che venivano pagate comodamente a 120/180 giorni, adesso un ristorante di Milano dovendo pagare a 60 giorni ordinerà quantità notevolmente minori. Cosa succede con le spese di trasporto? Se si addebitano al cliente si diventa meno appetibili e si rischia di restare fuori.”
Per Emilio Ridolfi, direttore commerciale delle Cantine Pellegrino, la nuova norma porterà a una selezione delle strutture operanti nel settore: “dal 24 ottobre le cose sono sicuramente cambiate e la politica adottata è stata quella di esaurire il magazzino prima di fare nuovi ordini. Sarà pertanto interessante vedere cosa succederà tra qualche mese, quando i magazzini esauriranno le scorte, e mi riferisco più ai ristoratori perché le enoteche, tranne qualche eccezione, sono abbastanza sane. Stesso discorso per la grande distribuzione, le strutture sane rimarranno sul mercato con una conseguente selezione di quelle che non riescono a stare a galla e purtroppo in Italia si possono fare tanti esempi.” L’aziendaPlaneta pone l’accento sulla correttezza dell’informazione e sul rispetto dei termini contrattuali tra le parti. “C’è molta incertezza e ignoranza in materia – dichiara Sergio Ardito del commerciale Italia -  legata a una informazione non omogenea. Per quanto riguarda il limite dei 60 giorni,  sarebbe bastato fare rispettare i termini già esistenti tra le parti”.
L’azienda Principe di Corleone vede favorevolmente la piena attuazione dell’art.62, “senza dubbio -  dichiara Vincenzo Pollara – la regolamentazione dei pagamenti in un settore cui le aziende sono fortemente micro frammentate sta generando un impatto positivo. I clienti Ho.Re.Ca che storicamente pagavano con tempi di pagamento molto lunghi stanno rispettando la norma in pieno ma, in cambio, chiedono maggiore servizio che si traduce in ordini più piccoli e frequenti e inoltre richiedono la possibilità di ottenere adeguate condizioni commerciali. I clienti GDO hanno quasi sempre pagato entro i termini contrattuali pertanto l’effetto positivo è stato di minore impatto”.
Insomma, una riforma importante, ma piena di dubbi e rischi, almeno nel breve termine. Una riforma epocale, nei fatti, che vuole, nelle intenzioni, eliminare parte delle distorsioni dei rapporti di forza, per esempio, tra produttori e grande distribuzione (che a detta di molti, però, è oggi tra i pochi canali a pagare in tempi accettabili, visto che spesso, con la ristorazione, si arriva anche a 360 giorni). Ma che, allo stesso tempo, vista anche la mancanza di liquidità di tante piccole aziende della ristorazione, per esempio, potrebbe rappresentare un ulteriore freno all’acquisto e al consumo di vino in Italia.

0 commenti:

Il Comune di Palermo aderisce al Comitato Civico Conca d’Oro

La Giunta Comunale di Palermo ha deliberato l’adesione del Comune di Palermo al Comitato Civico “Conca d’Oro” per la progettazione partecipata al Piano Strategico Comunale sulla tutela e la valorizzazione delle aree agricole urbane e periurbane di Palermo. A rappresentare l’Amministrazione Comunale nel Comitato sarà l’Assessore alla Vivibilità e Ambiente Giuseppe Barbera. Nel progetto saranno anche coinvolti gli Assessorati alla Pianificazione Territoriale, alle Attività Produttive, alla Scuola, alla Cittadinanza Sociale e al Territorio che concorreranno attivamente ai lavori partecipativi e di sviluppo intersettoriali condotti dal Comitato Civico in sinergia con le proprie attività di programmazione. Il Comune di Palermo chiederà alla Regione l’acquisizione di competenze e risorse economiche necessarie alla partecipazione dell’Amministrazione Comunale e del Comitato Civico “Conca d’Oro” con funzioni di Organismo Intermedio alle attività di sviluppo progettuale dell’ITI Concadoro.
“Cercheremo di utilizzare quel 20% di territorio libero dall’urbanizzazione nel territorio destinandolo all’attività agricola per migliorare Palermo portandola al livello delle più importanti città internazionali – ha detto l’Assessore Barbera -. Soltanto attraverso una intelligente politica in materia, pensando anche affidando i terreni ai privati, si potrà portare avanti l’idea di coltivare cibo sano a tutela della nostra salute”.
Alla base del Piano Strategico Comunale, che si configura come una iniziativa pilota, c’e’ la volonta’ di tutelare e valorizzare le attivita’ agricole svolte in prossimita’ dell’area metropolitana di Palermo, fortemente influenzate dalla pressione esercitata dallo sviluppo urbano e delle infrastrutture a esso collegate, favorendo la nascita di un sistema agricolo locale di qualita’ centrato sul raccordo tra produzione e consumo e sull’avvio di nuove metodiche commerciali, le cosiddette “filiere corte”.
Il partenariato “Conca d’oro” nasce come organismo partecipativo in cui diversi soggetti pubblici e privati concorrono nella definizione di una strategia e di un piano di azione condivisi che, una volta attuati, consentiranno di ripristinare i legami intersettoriali esistenti tra i sistemi agricolo, ambientale, paesaggistico, urbanistico e sociale, favorendo a livello locale lo sviluppo economico ed occupazionale ed anche benefici economici sia per i produttori che per i consumatori generati dal raccorciamento delle filiere Km Zero, Miglio Zero, convenzioni per la fornitura a domicilio di derrate alimentari prodotte localmente.

0 commenti:

Scoma (Pdl):La pirateria agroalimentare colpisce la Sicilia. Difendiamoci!


“Quel che suona siciliano” potrebbe essere la traduzione di Sicilian sounding; un trucchetto che viene utilizzato dai pirati agroalimentari così come un falso amico: cioè, quel tipo di parola che in una lingua straniera è ingannevole alle nostre orecchie italiane.  
La pirateria agroalimentare mette in giro prodotti dai marchi che ricordano il dop o l’igp siciliano ma che sono fasulli. Pachino per pomodori che si coltivano chissà dove e che non riportano l’etichettaPomodorini di Pachino, un vino scuro che si chiama semplicementeAvola ma con vendemmia in Australia…
“È un vero e proprio attentato all’agricoltura e all’economia siciliane – dice il capogruppo del Pdl, Francesco Scoma – E, per questo, dobbiamo chiedere all’Ue di intervenire contro questi falsificatori e l’utilizzo improprio di  parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamino alla Sicilia per prodotti che non hanno nulla a che vedere con la nostra realtà”.
Nell’Unione, il fenomeno, genera profitti con volumi d’affari quantificabili in miliardi di euro e, al suo esterno, le cifre si moltiplicano. “Tutti introiti rubati al nostro tessuto economico – sottolinea Scoma – Solo uno su tre dei prodotti che portano il marchio Italia è prodotto in Italia e uno su dieci di quelli col marchio Sicilia è siciliano”.
Quindi, Scoma ha presentato una interrogazione urgente per esortare l’assessore all’Agricoltura a intervenire affinché la Ue metta in pratica subito forme legali di protezione dei nostri prodotti, così come finora è stato fatto soltanto per vini e liquori.
“Prezioso – conclude – sarebbe un registro multilaterale di indicazioni geografiche: strumento basilare per una difesa efficace delle denominazioni alimentari europee a livello internazionale”.

0 commenti:

Bimbo nasce e muore in ambulanza: nessun indagato

Bimbo nasce e muore in ambulanza: nessun indagatoCatania - Si era recata all'ospedale "Gravina" di Caltagirone, nel catanese, per partorire il suo bambino che avrebbe dovuto nascere prematuro, dopo soli 6 mesi di gravidanza. Ma per una complicazione dovuta proprio a questa particolare condizione, i medici avevano deciso di trasferirla al "Santo Bambino" di Catania.
Durante il trasporto in ambulanza da un nosocomio all'altro, la signora ha dato alla luce il piccolo che però senza la necessaria assistenza, e nonostante l'intervento dell'elisoccorso, richiesto dalla polizia stradale quando in territorio di Ramacca la donna si è sentita male. Al momento non risulterebbero iscrizioni sul registro degli indagati.

0 commenti:

Disoccupazione, al Sud più della metà dei giovani è senza lavoro



Nell'età compresa tra i 15 e i 24 anni il tasso supera il 50%. In Italia, calcola l'Istat, il dato trimestrale segna un tasso di disoccupazione giovanile pari al 39,0%




ROMA. Nel Mezzogiorno il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) supera il 50%. Lo si evince dalla rilevazione dell'Istat sul quarto trimestre 2012.  In totale il tasso è del 50,5%, suddiviso nel 46,7% per i maschi e 56,1% per le donne. Al Nord la disoccupazione giovanile è invece del 29,7% e al Centro del 39,3%.  In Italia, calcola l'Istat, il dato trimestrale segna un tasso di disoccupazione giovanile pari al 39,0%.

0 commenti:

Villa Trabia, pizzo sui matrimoni esposto del sindaco alla Procura


Un sedicente fotografo, in combutta con alcuni impiegati del Comune addetti alla sede, imponeva agli sposi i suoi servizi, "vietava" la presenza del fotografo al quale era stato dato l'incarico e si offriva come mediatore per molte delle altre "voci" del wedding planner, dai fiori alle sedie, arrivando persino, durante la bella stagione, ad offrire l'organizzazione di un piccolo rinfresco sotto gli alberi, assolutamente vietato dal regolamento del Comune

Villa Trabia, "pizzo" sui matrimoni  esposto del sindaco alla Procura IL SINDACO Orlando arriva a sorpresa a celebrare il primo matrimonio civile nella nuova sede della Fonderia Reale alla Cala. Un "regalo" inatteso per i due giovani sposini, Eva Paxia e Antonino Spataro, ignari anche della fortuna di non essere stati costretti a fare i conti con quella sorta di "pizzo" chiesto a quanti fino ad ora sono andati a sposarsi a Villa Trabia. 

Lì un sedicente fotografo, in combutta con alcuni impiegati del Comune addetti alla sede, imponeva agli sposi i suoi servizi, "vietava" la presenza del fotografo al quale era stato dato l'incarico e si offriva come mediatore per molte delle altre "voci" del wedding planner, dai fiori alle sedie, arrivando persino, durante la bella stagione, ad offrire l'organizzazione di un piccolo rinfresco sotto gli alberi, assolutamente vietato dal regolamento del Comune. È stato lo stesso Orlando, alcune settimane fa a firmare l'esposto presentato in Procura sulla base del quale il procuratore aggiunto Leonardo Agueci ha aperto un fascicolo che, al momento, non vede ancora indagati. 

Diversi gli episodi segnalati dal sindaco dopo che molte coppie di sposi avevano presentato le loro rimostranze per essere state costrette, anche con modi bruschi e soprattutto inattesi, a subire i servizi del sedicente fotografo ufficiale che, ovviamente, di ufficiale non aveva proprio nulla. E che arrivava a chiedere fino a 300 euro per l'album fotografico e altri servizi.

Gli inquirenti hanno già accertato che l'uomo non è un dipendente comunale ma è chiaro che la sua presenza fissa non può essere passata inosservata ai commessi e agli altri impiegati dislocati a Villa Trabia. Non a caso, probabilmente, nelle scorse settimane sul portone dell'edificio riservato ai matrimoni era stato affisso un cartello con il quale si avvertivano gli interessati che le nozze erano gratuite e che non era consentita alcuna attività extra che andasse oltre la semplice cerimonia. 

Un giro d'affari, quello del sedicente fotografo e dei suoi probabili complici non di poco conto, se si considera che l'anno scorso sono state poco più di 600 le nozze civili celebrate a Villa Trabia, un dato che non si discosta molto da quello degli anni precedenti. Nasce probabilmente anche da qui la decisione del sindaco Leoluca Orlando di spostare la celebrazione dei matrimoni da Villa Trabia alla restaurata Real Fonderia.

"È un nuovo prestigioso regalo alla città che recupera un pezzo di storia e di cultura dando anche decoro al matrimonio civile" ha detto ieri Orlando, celebrando il primo rito. "Palermo riconquista i suoi monumenti rendendoli fruibili e accessibili  -  ha aggiunto l'assessore Giusto Catania  -  La scelta di utilizzare la Fonderia come spazio per la celebrazione dei matrimoni civili contribuirà a farla conoscere. La Fonderia, oltre a ospitare riti civili, sarà il luogo della partecipazione: aperto sempre per ospitare manifestazioni, incontri, workshop. Inoltre è già disponibile la connessione a internet wifi libera".

Matrimoni dunque "liberi" e gratis dopo che la giunta Orlando ha cassato la disposizione dell'ex sindaco Cammarata che, per rimpinguare le casse del Comune, aveva predisposto un tariffario per le nozze civili: dai 250 euro per un giorno infrasettimanale fino ai 500 euro per una cerimonia il sabato pomeriggio.Repubblica Palermo

0 commenti:

Godrano, quel paesino della Sicilia dove un adulto su due fa il forestale


Sono 190 e devono gestire 2mila ettari di boschi. Ma
nell'intero Molise ce ne sono 172 per 160mila ettari



PALERMO - C'è un paese in Sicilia dove due abitanti su dieci - un adulto su due, tenendo conto di bambini, anziani e disoccupati - fanno i forestali. Lo scrive il settimanale Panorama in un servizio che apparirà nel numero in edicola domani. Il paese si chiama Godrano, a mezz'ora a Palermo: ha 1.096 abitanti e 190 forestali per occuparsi di meno di 2 mila ettari di boschi (nell'intero Molise, che di forestali ne ha 172, la superficie boschiva è di 160 mila ettari). «In tempi di spending review e di tentativi di taglio alla spesa pubblica improduttiva - si legge in una nota - il settimanale Panorama è andato a visitare Godrano scoprendo che qui fanno i forestali sindaco, vicesindaco e quasi tutti i membri della giunta comunale». In Sicilia - è scritto nell'inchiesta di Panorama - ci sono 28.542 persone pagate per occuparsi dei boschi che costano quasi 693 milioni di euro all'anno. Un'armata fatta soprattutto di precari: quasi 26 mila, che lavorano per sei mesi seguiti da altri sei di disoccupazione.

0 commenti:

Province, è scontro Crocetta-Ardizzone


Diventa un caso politico il progetto di riforma: rischia di crollare il "modello Sicilia". Il presidente dell’Ars tuona: "Ognuno rispetti i suoi ruoli, è il momento di agire"

 

PALERMO. La riforma delle Province diventa un caso, che apre uno scontro istituzionale fra presidenza dell’Ars e Palazzo d’Orleans. E che rischia di mandare subito in frantumi il modello Sicilia, l’asse fra Crocetta e i grillini che in molti vorrebbero replicare a Roma.
Il caso nasce dal fatto che per mercoledì è stata fissata da tempo la prima seduta all’Ars in cui discutere della riforma delle Province. Il governo non ha ancora formulato un proprio testo ma il piano annunciato - rinvio delle elezioni di un anno e nell’attesa discussione sul migliore modello di riforma - giovedì non è passato in commissione. La prossima riunione in commissione è fissata per martedì ma sarà dura in questo clima arrivare a un’intesa che metta al riparo dalle burrasche d’aula il giorno dopo.
Per questo motivo ieri Crocetta ha messo le carte sul tavolo e ha chiesto al presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, di rinviare la trattazione della riforma. Contestualmente il governo presenterebbe una leggina per ottenere il rinvio delle elezioni di un anno, altrimenti si dovrebbe votare il 26 e 27 maggio prossimi, data già fissata anche per le elezioni in 142 Comuni.
La base di partenza è la trasformazione delle Province in «liberi consorzi di Comuni, come prevede lo Statuto, magari più numerosi. Potrebbe crearsi il libero consorzio dei comuni vicini a Marsala, che lo chiedono da tempo».
Ma la mossa non è affatto semplice. Giovanni Ardizzone ha annunciato che mercoledì porterà in aula la riforma, l’Ars non si limiterà a varare un rinvio delle elezioni. Il presidente dell’Ars ha parlato di «rispetto dei ruoli» e ha ricordato che questo «è il momento di agire e non delle polemiche».
Un servizio sul Giornale di Sicilia in edicola oggi. 

0 commenti:

Regione, rotazioni senza fine Via in 14 dalla segreteria generale

palazzo D'Orleans

Quattordici dirigenti della segreteria generale di Palazzo d’Orleans, sede della Presidenza della Regione siciliana, da oggisono a disposizione dell’assessorato regionale per la Funzione Pubblica ed il personale in attesa di nuova assegnazione d’incarico. E’ la nuova punta delle rotazioni di personale decisa dal governatore Rosario Crocetta. oggi tocca proprio agli uffici che lavorano a stretto contatto del Presidente. Nei prossimi giorni toccherà ai dirigenti dall’assessorato regionale ai Beni Culturali ed Ambientali ed, a seguire, a quelli dell’assessorato Energia, Acque e Rifiuti.
Logo blogsicilia.itIl nuovo spostamento di personale, stavolta, è passato quasi sotto silenzio. Non ha sortito alcun effetto deterrente, almeno per il momento, la denuncia per comportamento anti sindacale che Cobas e Sadirs hanno presentato la scorsa settimana al giudice del lavoro di Palermo che dovrà pronunciarsi su questo ricorso, fra due settimane. Che le rotazioni sarebbero andate avanti, infatti, era stato confermato a BlogSicilia anche dall’assessore regionale al Personale Patrizia Valenti.

0 commenti:

Fumava una sigaretta sul divano: disabile muore asfissiato a Trabia


vigile del fuoco notteTragedia nella tarda serata di ieri, venerdì 1 marzo, a Trabia, nel Palermitano. Un disabile di 65 anni, Giuseppe Bono, è morto per un’intossicazione da fumo nel proprio appartamento in piazza Mulini. Da una prima ricostruzione dei vigili del fuoco, l’uomo, che era solo in casa, stava fumando una sigaretta disteso sul divano. Forse a causa di un colpo di sonno, la sigaretta ha innescato le fiamme. Per Bono, portatore di handicap perchè senza una gamba, non c’è stato scampo. Il monossido di carbonio respirato gli è risultato fatale.
L’allarme è stato dato da un vicino di casa che vedendo il fumo uscire dall’appartamento ha chiamato i carabinieri e il 115. I soccorritori al loro arrivo nell’abitazione di Bono hanno potuto solo constatare la morte dell’uomo. Il palazzo momentaneamente sgomberato è stato dichiarato agibile. 

Logo blogsicilia.it

0 commenti:

Codifas: Produrre insieme per vincere !!



0 commenti:

Nuovo record per la disoccupazione Boom precari, e 3 milioni senza lavoro

L’Istat: ai massimi anche il dato complessivo salito all’11,7 per cento Schizza a quasi 4 milioni il numero di occupati part time. In Europa fa peggio soltanto la Spagna Nel 2012 il numero dei precari ha toccato i massimi, con 2 milioni e 375.000 contratti a termine e 433.000 collaboratori: si tratta di 2,8 milioni di lavoratori senza posto fisso. Il livello di dipendenti a termine è il più alto dal 1993 e quello dei collaboratori dal 2004, cioè dall’inizio delle serie storiche relative. Lo rileva l’Istat. Prosegue, ininterrotta dal primo trimestre 2010, anche la crescita degli occupati a tempo parziale, che nel quarto trimestre 2012 manifesta un incremento su base annua del 7,9% (+293.000 unità). I part-time sono in valori assoluti 3 milioni e 982 mila. L’aumento riguarda quasi esclusivamente il part-time involontario, ossia i lavori accettati in mancanza di occasioni di impiego a tempo pieno La disoccupazione giovanile (15-24 anni) è salita a gennaio al 38,7%, segnando un nuovo record: è il massimo dall’inizio delle serie storiche dell’Istat sia mensili (gennaio 2004) che trimestrali, ovvero dal quarto trimestre del 1992. Il record di disoccupazione giovanile rende l’Italia il paese peggiore d’Europa insieme alla Spagna quanto a giovani senza lavoro. In Spagna il tasso ha raggiunto il 55,5%. Lo comunica Eurostat. Tornando all’Italia, il numero complessivo di disoccupati a gennaio tocca quasi i 3 milioni di unità. Lo comunica ancora l’Istat precisando che i disoccupati aumentano rispetto a dicembre del 3,8% (110 mila unità) a 2 milioni 999 mila. Su base annua si registra una crescita del 22,7% (+554 mila unità). La crescita della disoccupazione riguarda sia la componente maschile sia quella femminile. Infine, il tasso complessivo di disoccupazione a gennaio è salito all’11,7%. Anche in questo caso si tratta del tasso più alto dall’inizio delle serie mensili (gennaio 2004) e dall’avvio di quelle trimestrali, ovvero dal quarto trimestre 1992. Nella media del 2012 il tasso di disoccupazione è risultato pari al 10,7%, in aumento rispetto all’8,4% del 2011. Si tratta del livello più alto dal 1993, primo anno confrontabile delle serie storiche. Lo rileva l’Istat. Al Sud il tasso arriva al 17,2%. 

0 commenti:

La madre era morta, lui incassava la pensione

La madre era morta, lui incassava la pensioneRagusa - I carabinieri di Chiaramonte Gulfi, provincia di Ragusa, hanno identificato e denunciato un uomo di 60 anni, il quale dovrà rispondere del reato di truffa ai danni dell'Inps. La persona in questione ha incassato in totale oltre 5.000 wuro fra il nopvembre 2005 e il febbraio 2006, da un libretto di conto corrente postale sul quale continuava a rivecere la pensione della madre, deceduta da tre mesi.

0 commenti:

AVVISTATO UN ORSO NELLE CAMPAGNE DI CHIARAMONTE GULFI?


Foto_orsoUn cittadino rumeno ha segnalato ai Carabinieri della stazione di Chiaramonte Gulfi  che due giorni fa mentre era intento a raccogliere asparagi in località C della cittadina montana iblea sarebbe stato inseguito da un orso di medie dimensioni proveniente dalla campagnja circostante
O militari appresa la notizia hanno avviato assieme alla Forestale le opportune indagini per verificare l'episodio e procedere alle ricerche dell'animale. Al momento le ricerche e gli accurati  sopralluoghi nella zona segnalata non hanno dato favorevole esito mentre non sono state rilevate tracce utili a comprovare il passaggio dell'animale.

0 commenti:

Blogger Template by Clairvo