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La Provincia accelera per i forestali: stop al presidio


 – Fondi ai forestali, la Provincia accelera. Sollecitato da Cgil, Cisl e Uil, il commissario Raffaele Coppola si è impegnato a richiedere un incontro al presidente Caldoro da tenersi entro mercoledì prossimo. I lavoratori hanno deciso così di continuare lo stato di agitazione, ma di sospendere il presidio sotto palazzo Caracciolo.
Il sindacato non nasconde la sua preoccupazione per la situazione di dissesto in cui versano da tempo in particolare le comunità montane Terminio Cervialto, Ufita e Partenio Vallo Lauro, «impossibilitate a pagare gli stipendi dei dipendenti e a provvedere alle spese di funzionamento. La grave situazione finanziaria in cui versano gran parte delle comunità montane – si legge nella nota di Cgil, Cisl e Uil – richiederebbe un intervento immediato del governo regionale e nazionale, troppo impegnati nel criminalizzarle in modo demagogico salvo poi promettere lo sblocco dei fondi necessari alla loro stessa sopravvivenza. Rinnoviamo la richiesta di un tavolo di confronto urgente con i soggetti interessati (presidenti delle Comunità montane e presidente della Provincia) per affrontare le problematiche tra cui quella del pagamento degli stipendi». Un passaggio che, a questo punto, potrebbe consumarsi all’indomani della verifica in Regione.

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Su Crocetta......


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Formazione, i grillini: Stipendi puntuali ai lavoratori

"Attualmente - dice il capogruppo del Movimento, Giancarlo Cancelleri - le somme destinate agli enti finiscono in un unico calderone, per cui capita spessissimo che questi diano priorità a spese di gestione delle strutture".
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PALERMO - Regolarità, certezza e tempestività nell'erogazione degli stipendi ai dipendenti della formazione professionale. A questo mira il gruppo parlamentare del Movimento Cinque Stelle, che ha presentato una mozione all'Ars che impegni il governo ad operare in modo che la Regione separi nettamente le somme versate agli enti per il personale da quelle per la gestione.

"Attualmente - dice il capogruppo del Movimento, Giancarlo Cancelleri - le somme destinate agli enti finiscono in un unico calderone, per cui capita spessissimo che questi diano priorità a spese di gestione delle strutture, piuttosto che alle esigenze dei dipendenti, che molto spesso arrivano ad attendere anche parecchi mesi prima di poter riscuotere lo stipendio". "Se la mozione dovesse essere approvata - afferma Cancelleri - si metterebbe fine ad un vero calvario che i dipendenti della Formazione sono costretti ad affrontare ormai con una ripetitività costante e sconcertante. Già è difficile arrivare a fine mese, ci si immedesimi, pertanto, in coloro che di mesi ne devono aspettare anche dieci o quindici prima di vedere la busta paga".

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Arresti per i pali eolici


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Ance, i fondi disponibili .....


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Soldi Ue , incremento per la sicilia


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Governo paghi gli Stipendi ai forestali


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e sul Servizio idrico.....


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a Vittoria per dare risposte all'agricoltura


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UE: Basta consulenti senza bandi di gara


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promesse e fatti


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Gli usa sospendono il Muos


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Sanita: Crocetta vuol vederci chiaro !


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Ecco come sarà rilanciata la nostra agricoltura: arriva nelle tavole “l’oro nero”

sun_black_serra
E’ in arrivo, nelle nostre tavole, il nuovo pomodoro che promette di rilanciare il comparto agricolo. C’è gìà chi è pronto a giurare che, a breve, si parlerà del nuovo “oro nero”, per via della strana colorazione dello stesso. E’  il frutto di anni di studi internazionali e di incroci di specie. Il SUN BLACK è un pomodoro ma con l’esposizione al sole la sua buccia assume una colorazione viola tendente al nero, grazie alla presenza degli antociani, pigmenti che si trovano in alcuni vegetali, come l’uva nera e i mirtilli. Gli antociani sono potenti antiossidanti, utili a contrastare la formazione dei radicali liberi e, quindi, a rallentare il processo di invecchiamento cellulare. Sostanze di cui il pomodoro tradizionale è sprovvisto. “Sun black“, come è stato ribattezzato questo “pomodoro nero”, conserva una polpa di colore rosso e mantiene inalterato il sapore, è ogm-free ed è quindi giustamente considerato un super-nutriente. Il progetto interuniversitario è stato completato all’Università di Pisa e coordinato professor Pierdomenico Perata, attraverso un gruppo di lavoro formato da studenti nepalesi, argentini, colombiani, pakistani, giordani, olandesi, cingalesi e, naturalmente, italiani. “Abbiamo due obiettivi – commenta però il professor Perata – Il primo è commerciale, nel senso che il progetto è propedeutico alla ricerca agroalimentare. Il secondo sta nello studio delle modifiche naturali alla genetica per migliorare la componente nutrizionale degli alimenti. Abbiamo escluso qualunque ricorso a organismi geneticamente modificati e siamo stati mossi da una constatazione: l’aspettativa di vita è aumentata anche grazie all’aggiunta, in alimentazione, di molecole capaci di prevenire le malattie e di migliorare la qualità del metabolismo, rallentando l’accumulo dei radicali liberi. Da qui è nata l’idea di combinare in un unico alimento le componenti nutritive di più cibi, appunto realizzando un pomodoro contenente antociani “.Per eguagliare l’apporto nutritivo di “Sun black”, ad esempio, oltre al pomodoro tradizionale dovremmo mangiare i mirtilli, oppure l’uva rossa, aggiungendo appunto gli antociani ai carotenoidi, quest’ultimi precursori della vitamina A. Il pomodoro scuro come una melanzana è al secondo anno di “raccolta”. Cresce nelle serre dell’Università, vicine al viale delle Piagge, e ogni sua fase evolutiva è seguita con scrupolo e attenzione dal gruppo. Ma ancor prima di entrare nel circuito commerciale, è già emblema di come la ricerca, in Italia, possa funzionare benché bistrattata: è bastato un finanziamento di 140mila euro per approdare a un risultato che potrebbe arricchire la storia dell’alimentazione umana.

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Regione Sicilia, Sanità: danno erariale a Siracusa, un ex manager pagherà 700mila euro


Dovrà pagare settecento mila euro per avere dato il via libera ad un appalto “sproporzionato e troppo costoso”. La sezione d’appello della Corte dei conti ha condannato Corrado Failla, ex direttore generale dell’Azienda sanitaria locale 8 di Siracusa. La sentenza è definitiva. L’appalto che ha provocato il danno erariale fu quello per l’adeguamento degli impianti e delle procedure di prevenzione e sicurezza, la cui regolarità era stata già stata contestata da alcuni funzionari dell’allora Ausl e dalla Cgil Funzione pubblica.
A fare le pulci alla gara fu la Procura regionale della Corte dei conti. Per assegnare il servizio furono spesi oltre 3 milioni di euro per un anno. Molto di più dei 650 mila che, ad esempio, furono investiti all’azienda sanitaria di Caltanissetta.
Nel mirino del pubblico ministero Gianluca Albo era finita la delibera con la quale, il 22 maggio 2003, Failla avviò la gara a licitazione privata sulla base del capitolato predisposto da un consulente esterno, l’ingegnere Umberto Vanella. Un anno dopo la gara venne aggiudicata al raggruppamento temporaneo d’impresa costituito da Sintesi spa di Roma, Antema srl e Tsr Engineering srl di Milano per 2.712.793 euro. Le successive indagini del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Siracusa accertarono la sproporzione della spesa.
“Failla ha indetto la gara senza alcuna verifica di congruità ed economicità della base d’asta il cui ammontare risultava ingentissimo in relazione all’oggetto e alla durata del contratto di appalto – sosteneva l’accusa -. L’oggetto del contratto non presentava alcun profilo di alta specializzazione e neppure l’impiego di risorse umane e materiali ingenti e rilevanti”. Ed ancora il pubblico ministero sottolineò “come la semplice verifica di confronto con le altre aziende dell’Isola avrebbe rivelato l’irragionevole sproporzione tra l’oggetto e la durata dell’appalto e la remunerazione del medesimo. In primo grado Failla era stato condannato a pagare seicento mila euro.
In appello l’ex direttore si è difeso sostenendo che il lavoro “sarebbe stato molto più complesso ed articolato di quello prospettato”. E poi la differenza dei costi fra le diverse era dovuta “allo stato in cui versavano gli immobili di ciascuna di esse e della rispondenza e completezza delle opere ivi realizzate rispetto alla disciplina della materia”.
Tesi che non hanno convinto la sezione d’appello (presidente Salvatore Cilia, estensore Luigi Pagliaro) che ha aumentato la pena: il danno erariale da pagare passa da seicento a settecento mila euro.

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Regione, scompare un ente fantasma


La Regione chiuderà l’Arsea, agenzia regionale che si occupa di erogare pagamenti e servizi agli agricoltori. Per espletare questi compiti siglerà un’intesa con l’Agea, organismo equivalente che opera a livello nazionale. Secondo l’assessorato regionale alle Risorse agricole, guidato da Dario Cartabellotta, il risparmio sarà di circa due milioni


di RICCARDO VESCOVO
PALERMO. Addio ente fantasma. La Regione chiuderà l’Arsea, agenzia regionale che si occupa di erogare pagamenti e servizi agli agricoltori. Per espletare questi compiti siglerà un’intesa con l’Agea, organismo equivalente che opera a livello nazionale. Secondo l’assessorato regionale alle Risorse agricole, guidato da Dario Cartabellotta, il risparmio sarà di circa due milioni di euro all’anno considerato che la nuova struttura dovrebbe funzionare all’interno dell’assessorato e sarà potenziata da personale statale. Per l’Arsea, invece, erano previste due sedi, un presidente da 150 mila euro all’anno e una pianta organica da 90 dipendenti tra cui cinque autisti. 

«Abbiamo avviato un’interlocuzione con Agea – conferma Cartabellotta – ed entro i primi di marzo formalizzeremo l’accordo. Seguiremo il modello virtuoso applicato ad esempio in Umbria e Friuli, che consente di evitare un aumento dei costi e la duplicazione delle funzioni». Si chiuderà così uno dei casi più eclatanti di sprechi e malaburocrazia. Queste agenzie di pagamento regionali erano state istituite sette anni fa per migliorare i servizi locali per gli agricoltori, che in precedenza erano affidati a un organismo nazionale, l’Agea. 

In Sicilia, però, l’Arsea non ha mai visto la luce. Nata nel 2006, non ha mai istituito alcuna pratica ed è rimasta una sorta di scatola vuota, con due sedi a Palermo e Catania e un dirigente generale da 150 mila euro all’anno a capo del nulla: la pianta organica, infatti, che prevedeva 90 dipendenti, non è stata mai riempita. Anche nel resto d’Italia le cose non sono andate bene e diverse Regioni hanno bocciato queste agenzie locali, che sarebbero pure finite nel frattempo nel mirino della Corte dei Conti per un presunto aumento dei costi. 

In Sicilia, però, l’ex presidente Raffaele Lombardo ha tentato in ogni modo di avviare il «carrozzone». Prima nominando un direttore generale, Ugo Maltese, poi pubblicando degli atti di interpello per reclutare il personale, andati a vuoto. Da qui le prime polemiche per i ritardi e il costo in bilancio di 800 mila euro per una struttura non funzionante.
A nulla sono valse le rassicurazioni del governo sull’intenzione di tagliare l’ente: a sorpresa, lo scorso mese di giugno Lombardo ha incaricato a capo della struttura Claudio Raciti, già agronomo della sua famiglia e ha pubblicato un nuovo atto di interpello per reclutare il personale. 

Il dirigente ha sempre difeso la struttura sostenendo che fosse «fondamentale per assicurare i pagamenti a 300 mila imprese»», ma il nuovo presidente della Regione, Rosario Crocetta, sin dal suo insediamento ha annunciato l’intenzione di cancellare l’ente.
Così, dopo che anche il Pdl è sceso in campo per abolire l’Arsea, lo scorso 16 gennaio l’Ars ha votato una mozione impegnando l’assessore Cartabellotta a discutere entro un mese, con Roma, la possibilità di trovare un’alternativa per risparmiare.
Risultato che sarebbe stato raggiunto nei giorni scorsi: «Miglioreremo il servizio – spiega l’assessore – accelerando ad esempio i pagamenti e facilitando l’accesso alle pratiche. La struttura sorgerà presso l’assessorato e sarà in linea con le politiche di spending review. Entro un mese dovrebbe essere realtà».

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Anno nuovo, vizio vecchio !


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Ditta fantasma e braccianti falsi, la Finanza scopre truffa all’Inps e denuncia 29 persone

Un falso imprenditore ha assunto operai prevalentemente stranieri per incassare mille euro a testa di disoccupazione. La truffa ammonta a centinaia di migliaia di euro

Corriere di Ragusa.it


CorrierediRagusa.it
Le serre c’erano, ma la ditta era fantasma. Gestita da un vittoriese di 40 anni, M.I. già noto per precedenti e furto aggravato, che nella fattispecie ha lucrato sulle indennità di disoccupazione agricola erogate dall’Inps di Ragusa che ha collaborato con la Guardia di Finanza. L’indagine ha contribuito a smascherare il sistema truffaldino organizzato dal vittoriese. Ventinove persone, falsi braccianti agricoli, prevalentemente stranieri, sono stati denunciati all’autorità giudiziaria. Le indagini condotte dalle «Fiamme gialle», precisamente dalla Tenenza di Vittoria, rappresentano lo sviluppo progettuale delle analisi complessive svolte dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie e sono state coordinate dal procuratore della Repubblica Carmelo Petralia.

Grazie allo scambio di dati e notizie tra Guardia di Finanza e Inps di Ragusa, che hanno lavorato in stretta sinergia, è venuta fuori la solita truffa vecchia come il lavoro nei campi, finalizzata all’indebita percezione di contributi. Il «datore di lavoro» e i falsi braccianti avrebbero falsificato documenti per indurre l’Istituto previdenziale a erogare le indennità previste dalla legge.

Attraverso le false certificazioni e le «assunzioni fittizie» M.I. percepiva compensi illeciti di qualche migliaio di euro per ciascun falso dipendente. Le indennità indebitamente erogate ammontano a centinaia di migliaia di euro e verranno recuperate attraverso dei sequestri per valore equivalente.

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Nuove opportunità per lavoratori ed imprese attraverso i fondi PON


E' stato pubblicato l'avviso che mette a bando il finanziamento per interventi finalizzati all’inserimento lavorativo di immigrati nelle Regioni Sicilia,Campania, Puglia e Calabria,  in seno al programma "Rete dei servizi per la prevenzione del lavoro sommerso" (RE.LA.R) finanziato con fondi a valere sul PON "Governance e Azioni di Sistema" - Ob Convergenza.
Immagine relativa alla notizia: Nuove opportunità per lavoratori ed imprese attraverso i fondi PONL’obiettivo dell’intervento è quello di promuovere la realizzazione di misure e servizi per l’inserimento lavorativo di immigrati extracomunitari, in particolare titolari e richiedenti protezione internazionale, per migliorare la loro condizione sociale ed occupazionale e contrastare fenomeni di sfruttamento, lavoro nero ed esclusione sociale.
I percorsi di politica attiva del lavoro che si intendono promuovere sono finalizzati alla formazione e qualificazione delle competenze e all’occupazione dei destinatari attraverso la realizzazione di tirocini e prevedono sia l’erogazione di un contributo agli enti promotori che una indennità di frequenza ai destinatari per la partecipazione al percorso.
I destinatari dei tirocini, quindi, sono i cittadini immigrati extracomunitari presenti nelle Regioni Obiettivo Convergenza, con particolare riferimento ai richiedenti e titolari di protezione internazionale (status di rifugiato, protezione sussidiaria, protezione umanitaria) presenti nelle strutture e nei centri di accoglienza delle Regioni indicate.
Possono partecipare al presente avviso i soggetti privati abilitati all’attivazione di percorsi di tirocinio formativo  ai sensi dell’articolo 1, comma 1,  D.M. 142/1998 (Enti promotori) e s.m.i. e delle normative regionali di riferimento.Per ciascun percorso di tirocinio dovranno essere rispettate le seguenti condizioni:
  • i percorsi dovranno essere realizzati in conformità con la normativa nazionale e regionale di riferimento in materia di tirocini formativi;
  • le attività valide ai fini dell’indennità di frequenza non potranno durare più di 5 mesi;
  • il tirocinio potrà avere una durata sino ad un massimo di 30 ore settimanali; inoltre le ore di frequenza non potranno superare le 6 ore giornaliere;
  • ogni soggetto promotore non potrà attivare – anche nell’ambito di più regioni – più di 25 percorsi di tirocinio.

Le risorse previste per il finanziamento dei percorsi di  inserimento lavorativo sono pari a € 2.200,000,00  a valere sul PON “Governance e Azioni di Sistema” - Ob. Convergenza. L’importo della dote è stato determinato nella misura massima di € 5.000,00, ripartito in due componenti: un’indennità di frequenza per i tirocinanti e un contributo al costo dell’erogazione dei percorsi di tirocinio attivati per i soggetti promotori. Il contributo verrà erogato a condizione che l’ente promotore fornisca ad Italia Lavoro la documentazione attestante l’avvenuto inserimento lavorativo del tirocinante (contratto di almeno 6 mesi).
L’intervento complessivo ha una durata di 12 mesi. I tirocini possono avere una durata da 3 a 5 mesi. I contratti di lavoro non possono essere inferiori a 6 mesi.
Le domande di partecipazione all’Avviso dovranno essere inviate ad Italia Lavoro, a mezzo Posta Elettronica certificata all’indirizzo immigrazionemobilita@pec.italialavoro.it, indicando nell’oggetto “Progetto Relar II fase” entro e non oltre le ore 13,00 del 9 marzo 2013.
I soggetti interessati potranno inviare quesiti e richieste di informazioni all’indirizzo e-mail relar@italialavoro.it. Le risposte ai quesiti di interesse generale saranno pubblicate sul sito internet www.italialavoro.it.

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Stupro, duplice omicidio e incesto. In manette due castelvetranesi dopo 23 anni


Immagine relativa alla notizia: Stupro, duplice omicidio e incesto. In manette due castelvetranesi dopo 23 anniOggi, alle prime luci dell’alba, i Carabinieri di Castelvetrano (TP) hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Marsala nei confronti di Michele Claudio e Giuseppe Vaiana, due fratelli castelvetranesi ritenuti responsabili del duplice omicidio commesso il 24 agosto del 1990 ai danni di Paolo Favara e della cognata Caterina Vaiana, due allevatori castelvetranesi.
Le vittime - due amanti che all’epoca dei fatti avevano rispettivamente 30 e 33 anni - furono uccise a colpi di lupara mentre si trovavano nel loro ovile sito in C.da “Dionisio” di Campobello di Mazara (TP).
Alla base del gesto efferato una squallida vicenda sentimentale e una inconfessabile relazione incestuosa ai danni di una bambina di appena 9 anni, figlia della giovane donna trucidata, brutalmente violentata da uno degli arrestati.
L’indagine, diretta dal Sostituto Procuratore della Repubblica Dott. Bernardo Petralia, è stata condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Castelvetrano i quali, attraverso una serie di articolati e complessi interrogatori, riscontri e attività tecniche, sono riusciti a dare un nome ai due assassini e a risolvere il delicato “cold case”, facendo luce sui complessi moventi che avevano spinto i fratelli Vaiana a commettere, circa 23 anni fa, il feroce omicidio.
I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che avrà luogo nella sala stampa del Comando Provinciale dei Carabinieri di Trapani sita in Via Orlandini nr. 27, alle ore 10.00 del 16 febbraio.(Fonte: castelvetranonews.it)

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Cancelleri: ''Gli operatori della formazione siano pagati in modo regolare''

Regolarità, certezza e tempestività nell'erogazione degli stipendi ai dipendenti della Formazione professionale. 
A questo mira il gruppo parlamentare del Movimento Cinque Stelle, che ha presentato una mozione all'Ars che impegni il governo a operare in modo che la Regione separi nettamente le somme versate agli enti per il personale da quelle per la gestione.
"Attualmente – dice il capogruppo del Movimento, Giancarlo Cancelleri – le somme destinate agli enti finiscono in un unico calderone, per cui capita spessissimo che questi diano priorità a spese di gestione delle strutture, piuttosto che alle esigenze dei dipendenti, che molto spesso arrivano ad attendere anche parecchi mesi prima di poter riscuotere lo stipendio".
La mozione dei quindici parlamentari a Cinque Stelle trae le mosse da una legge regionale (23/2002), secondo la quale "I pagamenti relativi alle spese del personale dipendente sono disposti mensilmente". "Gli enti gestori – prosegue l'articolo - provvedono ad accendere apposito conto da utilizzare esclusivamente per pagare i dipendenti e, per singolo progetto formativo, vengono accreditate, da parte dell'Amministrazione regionale le risorse relative per la copertura integrale delle spese per il personale".
"Se la mozione dovesse essere approvata – afferma Cancelleri – si metterebbe fine a un vero calvario che i dipendenti della Formazione sono costretti ad affrontare ormai con una ripetitività costante e sconcertante. Già è difficile arrivare a fine mese, ci si immedesimi, pertanto, in coloro che di mesi ne devono aspettare anche dieci o quindici prima di vedere la busta paga".

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Enna. Protesta dei lavoratori forestali per mancato pagamento spettanze arretrate

Enna. I tre segretari provinciali della Flai-Cgil, Nunzio Scornavacche, Fai Cisl Massimo Bubbo, e Uila – Uil, Enzo Savarino da tempo stanno protestando con forza in merito al mancato pagamento delle spettanze arretrate. Incontri sono stati organizzati con i dirigenti dell’Azienda Forestale, ingegnere Bellomo, e con il dirigente dell’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste demaniali, ingegnere Manuele tenuto conto del ritardo considerevole che si sta registrando per i lavoratori forestali. “Stiamo parlando – dicono i tre segretari – di mensilità del mese di novembre e dicembre per gli operai dell’azienda, e del mese di dicembre per i lavoratori dell’anticendio. Lunedì scorso Nunzio Scornavacche, Rosario Bubbo e Enzo Savarino sono stati ricevuti in Prefettura, dove hanno rappresentato il problema sociale che sta vivendo il comparto forestale. I livelli di sofferenza sono veramente alti perché i lavoratori sono al limite della disperazione, che si corre il rischio che questi lavoratori debbano rivolgersi ad usurai per poter mantenere la propria famiglia, che non ha la possibilità di acquistare quello che è necessario per il vivere quotidiano. Lunedì prossimo ci sarà un presidio dei lavoratori davanti l’assessorato regionale al bilancio, dove sono bloccate le risorse che servono per pagare i lavoratori forestali . Pare che lunedì stesso, nel corso della manifestazione, i tre segretari regionali saranno ricevuti dall’assessore regionale all’agricoltura, al quale saranno esposte le ragioni della protesta dei lavoratori in notevole difficoltà finanziarie.

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Iniziativa di sostegno del riordino forestale


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Movimento braccianti e forestali chiede il........


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Riunione consiliare per i forestali


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Forestali lunedì a Palermo


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Falcone: “Da novembre forestali senza stipendio, il Governo provveda”


“Da novembre i lavoratori forestali non percepiscono lo stipendio ed alcuni sono costretti a richiedere prestiti, spesso a tassi usurai, per provvedere ai bisogni primari delle loro famiglie”.
A lanciare l’allarme il Vicepresidente del PdL all’Ars, On.Marco Falcone, che sulla vicenda ha presentato un’interrogazione parlamentare indirizzata al Governo della Regione.
“E’ davvero intollerabile – aggiunge il Parlamentare – la mancanza di sensibilità dimostrata dal Governo verso lavoratori che con la loro opera garantiscono la salvaguardia del patrimonio boschivo siciliano”.

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Trapani: Sfiorata la tragedia

20130210_124109Sfiorata la tragedia a Balata di Baida, frazione di Castellammare del Golfo, dove un tecnico della impresa che stava effettuando rilievi al costone al viadotto che attraversa il centro abitato è sprofondato sino alla cinta in mezzo al fango. Per tirarlo fuori è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco. Si tratta dell’ episodio finale (ma non definitivo) di una lunga vicenda che interessa la frazione e che vede gli abitati ormai decisi a costituire un comitato cittadino atteso che le loro richieste sono rimaste sinora inascoltate. La vicenda,frutto del malgoverno del territorio, dicevamo, prende il via oltre otto anni fa quanto presso Balata di Baida sulla SS187, in corrispondenza del viadotto che l’attraversa, un movimento franoso interessa il rilevato di monte della stessa e la scarpa della strada comunale sovrastante, proprio all’innesto di quest’ultima col viadotto di competenza Anas. Nel 1962, la zona è interessata dalla costruzione della strada statale, che circoscrive la contrada di Balata di Baida, allo scopo di rendere fluido il traffico sino a quel momento passante all’interno della frazione tracciandone un segno indelebile proprio nella zona di natural sviluppo urbano. Da circa trent’anni , a memoria della gente che abita nella frazione, ogni anno, a causa delle piogge, e della inefficace regimentazione delle acque, nel punto sopradescritto, si accumulavano cumuli di terra che venivano prontamente asportati dall’anas, sinché nell’ultimo decennio, il semplice accumularsi di terreno, muta in fenomeni franosi di varia entità con la conseguente azione di asportazione della terra nei pressi della carreggiata. La continua asportazione di terreno, senza alcun intervento mirato all’allontanamento delle acque meteoriche, ha provocato alla data anzidetta del 25.01.2012, l’interessamento della sede strada di competenza comunale, compromettendone la fruizione pubblica. La stessa, risultava essere di grandissima importanza, non solo per gli abitanti della frazione agricola di Balata di Baida ma anche per tutti coloro i quali possedevano/posseggono il proprio appezzamento di terreno nelle zone a monte. La stessa è una antichissima TRAZZERA REGIA, che collegava due punti strategici del territorio castellammarese, il castello di Baida ed il castello d’Inici, ma poi ancora la zona archeologica di Segesta, etc… essendo una delle principali arterie storiche di collegamento rurale. A seguire l’evento si mobilitano il Comune , la Provincia e l’Anas che espongono al S.E. il Prefetto le proprie posizioni e lo stesso, sentite le parti, assegna la colpa in parti eguali, e al comune per la sistemazione della strada di propria competenza, e all’Anas per il ripristino dei muri di sostegno e la messa in sicurezza del costone.
Nel contempo, il comune di Castellammare del Golfo, guidato dalla giunta Ancona, viene commissariato e superata la fase di transizione commissariale si forma la giunta guidata dall’attuale sindaco Bresciani, ora alla fine del proprio mandato elettorale. L’Anas, facente seguito alle disposizioni del prefetto, impegnati i fondi necessari, predispone un progetto esecutivo che pone in gara, ed aggiudica i lavori all’inizio della scorsa estate. Ma i lavori non iniziano per problemi dell’impresa aggiudicataria, sino alla scorsa settimana, solo due giorni dopo che il viadotto (sino a quel momento solido e costantemente monitorato dall’anas) venisse interessato dal fronte in frana, proprio in seguito ad un interventi predisposto dall’anas per lo sgombero di terra e parti di muri in c.a. che hanno invadono la carreggiate. Proprio dopo l’asportazione di un muro di sostegno posizionato in corrispondenza del pilone di fondazione il viadotto comincia a muoversi rovinosamente verso valle. Interrotti bruscamente i lavori, i vigili del fuoco transennano l’area perché pericolosa, si installano le reti (tipo recinzione) sui due lati del viadotto determinando di fatto la chiusura totale al traffico lungo la SS 187, sino a quel momento percorsa in una sola corsia di marcia.
Naturalmente il traffico viene convogliato nei due sensi di marcia sull’unico asse stradale della frazione di Balata di Baida. Lo scorso giugno, l’Anas, vista l’assegnazione dei lavori posti in gara, ed in occasione dei lavori di manutenzione di un piccolo tratto di muri di sostegno, chiude una corsia di marcia al traffico veicolando l’altra su Balata di Baida. Da subito si notano gli effetti rovinosi che i mezzi pesanti provocano alla strada ed alle relative sottostrutture (nuovo impianto idrico e fognatura) e sempre con la mediazione del Sig Prefetto, si decide, vista la presa di posizione dell’Anas, nel impossibilità di aprire l’altra corsia sulla statale al traffico per i delicati e trafficati mesi estivi, di invertire il senso di marci prendendo per buona l’ipotesi che i mezzi pesanti non trasportassero materiali. L’azione messa in atto, dopo la costruzione da parte dell’Anas di una rotonda, ha solo aggravato la già precaria situazione della strada all’interno della borgata, ed oggi, che sta sopportando il peso dell’intero traffico, per la chiusura definitiva della statale, i segni sono noti a tutti perché definitivamente compromessa.” L’aspetto più grave della vergognosa vicenda, – dicono i promotori del costituendo comitato cittadini- più volte sottoposto all’amministrazione comunale, è che la comunità di Balata di Baida, da sempre ha utilizzato quell’unico asse, che l’attraversa in lunghezze, per svolgere ogni manifestazione, la processione religiosa in occasione del patrono l’ultima domenica di agosto, ogni momento di svago ed incontro, i funerali, etc….
L’aumento del traffico e l’impossibilità di fermare il traffico anche per poco tempo, hanno provocato un grave effetto sociale che tende a modificare le abitudini di un’intera comunità agricola.
Sono passati ben otto anni, e solo per marcare – dalla morte di Giovanni Paolo II alle dimissioni di Benedetto XVI, la comunità di Balata di Baida, sin troppo laboriosa ed attiva nelle proprie attività ha supportato in religioso silenzio, speranzosa che “qualcuno” potesse attenzionare la problematica. Gli stessi, con grande sacrificio ed aggravio di spese, per raggiungere le campagne limitrofe alla borgata, percorrono, ancor oggi, una strada comunale sterrata ed una strada provinciale in pessime condizioni, per circa 5 km.”
I cittadini lamentano lo stato di abbandono anche in considerazione della frase che a loro dire sarebbe stata pronunciata dal Sig. Prefetto “se ne hanno fatto a meno per gli ultimo otto anni posso farne a meno per sempre” decretando, proprio nell’ultimo incontro svoltosi lunedì scorso, la definitiva demolizione del viadotto perché non recuperabile. Nella stessa riunione è stato deciso che l’Anas limiterà il suo intervento alla demolizione del viadotto ed al ripristino dei muri di sostegno già crollati e pericolanti, al fine ultimo di ripristinare la viabilità sulla strada statale. “In questo modo. lamentano gli abitanti di Balata di Baida, si può definitivamente dire addio a quello che fu un importantissimo asse di collegamento rurale, e poco importa che proprio dopo il viadotto sono presenti campi non raggiungibili se non a piedi limitandone di fatto il sacrosanto diritto di proprietà. Il Sindaco, inerme, a difesa della sola viabilità interna alla Borgata, determina la chiusura totale ai mezzi pesanti nei due sensi di marcia, che sarà attiva nei prossimi giorni, cosciente del fatto che la limitazione non può che creare gravi problematiche a tutte quelle imprese che giornalmente usufruiscono della statale per svolgere le proprie attività.
Da qui la decisione da parte della comunità di Balata di Baida di costituire un comitato cittadino permanente co lo scopo di monitorare il proseguo della vicenda con la speranza di poter artecipare alle riunioni che si svolgeranno per trattare la problematica e soprattutto per tenere alto l’eco della protesta.

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SIFUS: CANCELLIERI DICE "SI" ALLA STABILIZZAZIONE DEI FORESTALI


PALERMO. Si è tenuto giorno 11-02-2013, presso la sede del gruppo 5 stelle all'ARS, un incontro tra il capogruppo Giancarlo Cancellieri, la deputata on. Palmeri e una delegazione del gruppo dirigente del SIFUS guidata dal Segretario Generale Maurizio Grosso, in cui erano presenti Fabio Bentivegna e Massimiliano Miceli. L'incontro, voluto dal SiFUS, si poneva l'obiettivo di capire se il gruppo parlamentare in questione fosse a conoscenza dei contenuti della proposta di legge di iniziativa popolare sulla stabilizzazione dei forestali e quali fossero gli intendimenti dello stesso gruppo, qualora detta proposta giungesse in Commissione Bilancio e poi in Parlamento.

Dopo che Maurizio Grosso ha rappresentato lo spirito della proposta di legge sulla stabilizzazione che, attraverso l'integrazione della legge in vigore con nuove competenze legate alla messa in sicurezza del territorio, consente di accedere ai fondi europei, e pertanto, di stabilizzare tutti i forestali siciliani in un'ottica di pubblica utilità, il Capogruppo del movimento 5 stelle, Giancarlo Cancellieri, ha così dichiarato: "andremo subito a vedere a che punto si trova la legge, i cui contenuti possono andare bene, tant'è, che l'art. 1 della proposta di legge promossa dal SIFUS, corrisponde più o meno, al nostro programma elettorale sull'argomento. E' da approfondire la parte finanziaria. Siamo d'accordo su di una stabilizzazione della copertura economica che consenta ai forestali siciliani di lavorare 365 giorni l'anno".

Il SiFUS si è dichiarato soddisfatto. Grosso ha concluso: "Un altro tassello nella lotta per la stabilizzazione è stato insediato. Dopo la presa di posizione del Gruppo Musumeci, tramite lo stesso on. Musumeci, del Gruppo PD tramite l'on. Milazzo e on. Ferrandalli, del Presidente dell'ARS, on. Ardizzone, oggi, incassiamo anche la disponibilità del Capogruppo del Gruppo più consistente dell'ARS, il Movimento 5 stelle". "Siamo riusciti - ha continuato - a porre al centro dell'attenzione del dibattito politico il tema della stabilizzazione generalmente considerato una eresia, anziche' un fatto di pubblica utilità e di giustizia sociale. Continueremo ad confrontarci con gli altri gruppi dell'Ars in attesa che la nostra proposta di legge venga discussa e votata in aula. In detta occasione, non faremo mancare la presenza massiccia di lavoratori forestali".

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Messina, le mani della mafia sui parchi eolici: cinque arresti, anche un sindaco in manette

MESSINA, 15 FEBBRAIO 2013 - Francesco Pettinato (nella foto, il primo da sinistra), sindaco del comune del messinese Fondachelli-Fantina, e altre quattro persone sono state arrestate questa mattina dai Carabinieri, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nell'ambito dell'operazione Zefiro, perchè ritenuti responsabili di associazione mafiosa, estorsione e concussione. Al centro delle indagini i parchi eolici "Alcantara-Peloritani" e "Nebrodi".In seguito alle indagini avviate nel 2009, oltre al sindaco di Fondachelli Fantina, che era in carica pro tempore, sono stati arrestati un funzionario dello stesso Comune, Giuseppe Catalano (foto 4), e tre imprenditori del settore costruzioni, Michele Rotella (foto 5), Santi Bonanno (foto 3) e Giuseppe Pettinato (foto 2).
logo Si24Proprio per favorire l'azienda di quest'ultimo, parente del sindaco, l'amministrazione avrebbe sospeso i lavori per la realizzazione del Parco eolico "Alcantara-Peloritani" e ritardato il rilascio delle autorizzazioni in modo da costringere la società appaltatrice a affidare alla ditta di Pettinato la realizzazione di sotto stazioni di rete elettrica. Gli indagati avrebbero anche richiesto l'assunzione di personale da loro segnalato.

Nell'ambito dello stesse procedimento risultano indagate altre 11 persone, ritenute responsabili a vario titolo di truffa in concorso, poiché nell'esecuzione dei lavori di realizzazione dell'impianto eolico avrebbero utilizzato materiali e modalità di lavorazione non conformi al capitolato d'appalto, predisposto false certificazioni, ed ostacolato i controlli dei tecnici delegati, i quali, a loro volta, avrebbero omesso le necessarie verifiche e le conseguenti contestazioni. Gli stessi tecnici avrebbero cercato di ottenere finanziamenti pubblici agevolati non legittimi.

Nell'ambito dell'attività sono state eseguite complessivamente 11 perquisizioni in varie località d'Italia, sia a carico di persone fisiche che presso le sedi di alcune società committenti. A condurre l'operazione, denominata "Zefiro", i carabinieri di Barcellona Pozzo di Gotto e di Patti.

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Palermo - Come agiva la mafia al quartiere Zen

edizioni oggiPalermo - In seguito agli arresti di elementi della criminalità organizzata per l'inchiesta delle estorsioni nell'assegnazione di case popolari al quartiere Zen, una delle vittime testimonia agli inquirenti come si svolgevano certe pratiche vessatorie.
Angela Spina, insieme a due parenti, occupava una casa del quartiere quando si sono ripresentati i legittimi inquilini, rientrati dopo un periodo di assenza per alcune visite specialistiche in un centro medico di Modena. Quando si è trovata davanti agli inquilini, la sua reazione è stata determinata: "Noi di qui non ce ne andiamo, la casa è nostra. Andatevene o altrimenti ci scappa il morto". Porta d'entrata sfondata, mobili sfasciati, effetti personali gettati dal balcone per la strada. E' bastato allontanarsi per alcuni giorni e al ritorno l'amara sorpresa.
Un altro testimone racconta: "Se allo Zen ci sono due case abbandonate da una decina di giorni, arriva il 'capo-padiglione' che avvvisa chi di dovere, e questo decide e assegna la casa ad amici o persone di fiducia finché la casa non viene venduta a qualcuno per almneo 20 o 25mila euro".
Uno degli alloggi era occupato dai familiari di Guido Spina, un nome che allo Zen è ben noto per essere "gestore" di affitti, vendite e amministrazione di una quarantina di appartamenti. Nel mezzo, una casa di qualcuno che avrebbe avuto alle spalle un debito non saldato. Interviene quindi Salvatore Maranzano, che assegna alla famiglia Spina l'alloggio e il compito di farla pagare al debitore insolvente, che nel frattempo aveva trovato un'alta sistemazione.
Minacce, intimidazioni, e altri atti criminali all'insegna della violenza, hanno portato alcuni cittadini, esasperati dalla situazione, a rivolgersi alle autorità, rivelando i retroscena della situazione e i vari ricatti ed estorsioni per avere la possibilità di usufruire di gas, acqua e luce.

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Bimba muore a 2 mesi, aperte le indagini


I genitori l’hanno trovata cianotica nella culla. Inutili i tentativi di rianimazione del personale del pronto soccorso di Villa Sofia: la piccola è arrivata già morta in ospedale


PALERMO. Si indaga sul decesso di una bambina di due mesi arrivata già morta al pronto soccorso dell'ospedale palermitano di Villa Sofia. I genitori l'hanno trovata cianotica nella culla e hanno chiamato il 118, ma sono stati loro a portare la piccola in ospedale nonostante l'arrivo dell'ambulanza. La notizia della morte della piccola, che invano i medici hanno tentato di rianimare, ha gettato nella disperazione i familiari che hanno danneggiato l'astanteria del pronto soccorso. È stato necessario l'intervento della polizia per fermarli. 

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Arriva lo stato di calamità per il Ponte Verdura


Finalmente è arrivata la decisione che, molto probabilmente, cambierà la situazione di stallo in cui si era giunti, per ciò che riguarda il ripristino del ponte Verdura dell S.S. 115. 
Infatti, a 14 giorni dall'accaduto, è stato decretato dalla giunta regionale, presieduta da Rosario Crocetta, lo stato di calamità per il crollo di una parte del ponte Verdura lungo la strada statale 115 .
Immagine relativa alla notizia: Arriva lo stato di calamità per il Ponte VerduraCi si aspetta che il tanto invocato provvedimento consentirà di velocizzare le procedure per il ripristino del viadotto, anche perchè la strada alternativa sembra non poter più reggere l'alta affluenza dei veicoli in transito.

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