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2012 : Anno 'nero' per gli incendi !


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Crocetta: 'Minacce da un sindacalista, lo denuncio'


"Il governatore ha presentato denuncia nei confronti di un dirigente sindacale che ha espresso pesanti minacce nei suoi confronti oltre che dell'assessore Scilabra e del direttore generale Corsello"




PALERMO. Il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, ha presentato oggi una denuncia nei confronti di un dirigente sindacale che - dice una nota del governatore - ha espresso pesanti minacce nei suoi confronti oltre che dell'assessore Scilabra e del direttore generale Corsello. Crocetta rivela che le parole usate dal sindacalista sono state: "Non vi rendete conto della linea che avete preso - riferendosi all'assessore Scilabra e al dirigente generale Corsello - io stesso pagherò la benzina per darvi fuoco e al presidente Crocetta non basteranno neppure cento uomini di scorta per salvarlo".

Crocetta sottolinea che "oltre alla gravità delle minacce, che sicuramente che non intaccano la riforma del settore della formazione, è veramente incomprensibile che un sindacalista adotti un tale linguaggio, soprattutto quando da parte della Regione è stato garantito che tutti i lavoratori verranno tutelati".

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Un corso per imprenditore agricolo


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Formazione: la musica è cambiata !


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Culotta: 'Usciamo dallo stallo del Patto di Stabilità''

 Culotta: 'Usciamo dallo stallo del Patto di Stabilità'”
“È una situazione che i cittadini non possono più tollerare. Ogni Pubblica Amministrazione deve sentire il dovere di porre rimedio al blocco dei pagamenti alle imprese imposto dal patto di stabilità. Sta avvenendo un massacro sociale e imprenditoriale nel silenzio collettivo.
Stamattina la manifestazione convocata a Roma dall’ANCI è servita a rompere questo silenzio: il governo sbloccherà con un decreto, circa 40 Mld di euro (in due anni), permettendo agli Enti Locali di pagare le imprese.
Madonielive - LogoSe il Governo non emetterà nessun atto concreto entro 10 giorni, con i sindaci faremo, insieme, un atto di forza: in tutta Italia approveremo delibere di giunta analoghe con le quali si deciderà di sforare il Patto di Stabilità.
Non possiamo guardare ogni giorno imprese che chiudono e lavoratori che restano a casa perché vengono imposte ai Comuni forme di risparmio illogiche.
Insieme ai Sindaci, all’ANCI e ai parlamentari sensibili al tema faremo in modo di poter sbloccare i pagamenti alle imprese. Serve ossigeno, lavoreremo per sfondare il recinto che sta soffocando una parte importante del tessuto produttivo italiano.
Il cambiamento e la trasformazione della società passa dalla dignità e del rispetto del lavoro.”

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Crocetta: garantiremo i lavoratori


Il presidente della Regione: stiamo lottando per loro, nessuno perderà il posto

 
PALERMO. "I lavoratori stiano tranquilli, stiamo lottando per loro. L'avvio del procedimento di revoca nei confronti di diversi enti è fatto per difendere i lavoratori della formazione, malpagati, sfruttati, utilizzati spesso dagli enti per difendere i privilegi dei padroni degli enti stessi in una sorta di circolo parassitario e antidemocratico". Lo dice il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta.  "Trovo singolare - aggiunge - che ogni volta gli enti vogliono utilizzare i lavoratori come mezzo di manovra per poterli continuare a sfruttare. Non un solo formatore perderà il posto di lavoro. Nel nostro progetto gli riconosceremo il giusto salario e gli restituiremo la dignità. Non tollereremo più l'esistenza di enti che non pagano i lavoratori, che si appropriano di risorse pubbliche per interessi di pochi, che non sono in grado di certificare, che fanno corsi inutili. Vogliamo una formazione che serva ai giovani per l'inserimento nel mondo del lavoro e vogliamo certezze per i lavoratori". "Alcune cricche del parassitismo - continua - stiano tranquille, non ci faremo intimidire. Chi è in regola lo dimostri con le carte e non sfrutti la buona fede dei lavoratori. Faccio appello ai lavoratori di non farsi strumentalizzare aderendo a scioperi che non servono a tutelarli, ma a difendere i loro aguzzini. Siamo con i lavoratori e soltanto con i lavoratori. Non cederemo al ricatto reazionario di coloro che vogliono continuare ad arricchirsi, sciupando le risorse pubbliche, anzi, saremo su questo fronte durissimi. Non tollereremo tentativi di mantenere un sistema che viene pagato dai siciliani onesti". "Chi è in regola, - aggiunge il governatore - non deve avere paura, ma chi non lo è cominci a sollevare la clessidra di un allontanamento certo e sicuro, perché quando si costruisce sulla sabbia, i castelli sono destinati a crollare, e molti castelli sono stati costruiti sulle clientele e sul malaffare. Per il resto la mia solidarietà a tutti i lavoratori, che mi auguro capiscano, che stiamo lottando per loro". 

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Avviso 20, l’anatema di Crocetta contro enti di formazione e sindacati

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Lo aveva detto ieri in occasione della conferenza stampa che ha annunciato il terremoto nel mondo della formazione professionale in Sicilia e torna sull’argomento anche oggi. Il governatore Rosario Crocetta rassicura i lavoratori della formazione, che intanto si preparano a protestare lunedì mattina davanti la sede dell’assessorato regionale, in via Ausonia.
“Stiano tranquilli, stiamo lottando per loro – precisa il presidente della Regione siciliana. “L’avvio del procedimento di revoca nei confronti di diversi enti è fatto per difendere i lavoratori della formazione, malpagati, sfruttati, utilizzati spesso dagli enti per difendere i privilegi dei padroni degli enti stessi in una sorta di circolo parassitario e antidemocratico”.
Crocetta aggiunge: “Trovo singolare che ogni volta gli enti vogliono utilizzare i lavoratori come mezzo di manovra per poterli continuare a sfruttare. Non un solo formatore perderà il posto di lavoro. Nel nostro progetto noi gli riconosceremo il giusto salario e gli restituiremo la dignità. Non tollereremo più l’esistenza di enti che non pagano i lavoratori, che si appropriano di risorse pubbliche per interessi di pochi, che non sono in grado di certificare, che fanno corsi inutili. Vogliamo una formazione che serva ai giovani per l’inserimento nel mondo del lavoro e vogliamo certezze per i lavoratori”.
Logo blogsicilia.itPoi, una sorta di ‘avvertimento’ agli enti di formazione: “Alcune cricche del parassitismo stiano tranquille, non ci faremo intimidire. Chi è in regola lo dimostri con le carte e non sfrutti la buona fede dei lavoratori”.
Infine, il messaggio rivolto proprio a chi teme di perdere il posto di lavoro: “Faccio appello ai lavoratori di non farsi strumentalizzare aderendo a scioperi che non servono a tutelarli, ma a difendere i loro aguzzini. Siamo con i lavoratori e soltanto con i lavoratori. Non cederemo al ricatto reazionario di coloro che vogliono continuare ad arricchirsi, sciupando le risorse pubbliche, anzi, saremo su questo fronte durissimi. Non tollereremo tentativi di mantenere un sistema che viene pagato dai siciliani onesti. Chi è in regola, – aggiunge il governatore – non deve avere paura, ma chi non lo è cominci a sollevare la clessidra di un allontanamento certo e sicuro, perchè quando si costruisce sulla sabbia, i castelli sono destinati a crollare, e molti castelli sono stati costruiti sulle clientele e sul malaffare. Per il resto la mia solidarietà a tutti i lavoratori, che mi auguro capiscano, che stiamo lottando per loro”.

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Forestalinews : 200.000 grazie !


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Crocetta: ' Gli enti di Formazione in mano agli autisti dei parlamentari '. Ecco i nomi delle 43 sigle a rischio


crocetta-scilabra22marzo2013PALERMO, 22 MARZO 2013 - Dopo una serie di ispezioni, anche multiple, il governatore Rosario Crocetta e l'assessore Nelli Scilabra hanno avviato le procedure per ritirare l'accreditamento a 43 enti di Formazione in Sicilia.

Lo annuncia il presidente della Regione, Rosario Crocetta, in conferenza stampa conl'assessore alla Formazione, Nelli Scilabra, per denunciare "le innumerevoli irregolarità riscontrate negli enti di formazione professionale". 

"Non possiamo accettare - dice Crocetta - che rimangano in attività quegli enti che hanno ricevuto anche grossi fondi per pagare i lavoratori e hanno preferito invece pagare i loro debiti". E lancia quindi un messaggio ai dipendenti degli enti: "Non cascate nell'inganno che i titolari vi presenteranno - dice Crocetta - noi stiamo facendo tutto questo per voi e non contro di voi".

E poi denuncia: "Molti di questi enti erano affidati in vari modi agli autisti di alcuni parlamentari. Questa è infatti, a quanto pare, un'usanza classica della cattiva politica.D'altronde - scherza il governatore - se sanno guidare bene l'auto perchè non dovrebbero sapere guidare un ente di formazione".

In totale, sono 235 gli enti per la Formazione professionale cancellati dall'avvio della Legislatura. "E già è un buon risultato - dice Crocetta - ma siamo intenzionati, io e l'assessore Scilabra, a non lasciare niente di intentato. E se sarà necessario andremo a farle anche direttamente di persona le ispezioni, per controllare che ognuno sia al proprio posto".

E in merito all'Avviso 20, il governatore Crocetta dice: "Non c'è copertura contabile nè per quest'anno nè per il prossimo, quindi è un'esperienza che può considerarsi conclusa. Finanzieremo i corsi del 2013 con i soldi che abbiamo a disposizione e poi si concluderanno a luglio. Dopodichè sono già pronti nuovi bandi, per la nuova Formazione che abbiamo in mente".

E l'assessore Nelli Scilabra precisa: "Non è che i soldi dell'Avviso 20 siano spariti, non ci sono mai stati". 

"Ovviamente - continua Crocetta - prima di salvare i lavoratori, stiamo controllando i contratti dei dipendenti e la loro regolarità, anche perché non può considerarsi dipendente chi ha contratti di collaborazione saltuaria con gli enti. In futuro, i lavoratori della Formazione verranno assunti con le stesse modalità con cui vengono assunti i collaboratori della scuola pubblica".
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"Era stato previsto un modo poco lineare e poco corretto per dare continuità all'Avviso 20 - spiega Scilabra - ma noi abbiamo preferito ripartire da zero e avvieremo nuovi bandi per corsi di formazione destinati ai giovani. Costruiremo una formazione che guarda ai lavoratori, ai giovani e agli enti. Una formazione che partirà dall'analisi del fabbisogno del nostro territorio. La prima riforma parte anche dalla modifica delle procedure per l'accreditamento, che sarà molto restrittivo e rigido sotto certi aspetti. Intanto, stiamo già cercando di fare in modo che per quando i corsi residui dell'Avviso 20 saranno terminati possano partire corsi di riqualificazione di tutto il personale impiegato". 

"Altro provvedimento a cui stiamo lavorando - annuncia l'assessore Scilabra - è un disegno di legge che istituisca l'anagrafe scolastica. E stiamo allestendo anche un ufficio stralcio che si occuperà di tutti i pagamenti pregressi, e si occuperà solo di questo. Ci sono debiti che risalgono al 1998".

"Insomma - conclude Scilabra - stiamo cercando di dare un segnale di rottura chiaro. È finita un'era. Non posso permettermi di tradire la mia generazione. Ho 29 anni e voglio che i miei coetanei possano rivolgersi alla Formazione per la loro crescita professionale e lavorativa".

Ecco la lista dei 43 enti che rischiano il ritiro dell'accreditamento:
Cipa AT, Medea, Usmi, Ial Sicilia, Ecap-Caltanissetta, Irfap-Caltanissetta, Ial Sicilia-Caltanissetta, Ial Sicilia-Palermo, Coo.Tur.Soc.Coop di Capo d'Orlando, Afel-Messina, Cufti-Taormina, Esfo-Sant'Agata di Militello, Esac Messina, Euris, Genesi, Giovanni XXIII, Ismerfo, Jasna Gora, Studio Milone di Brolo, Trinacria, Lumen, Ancol, Training service, San Pancrazio, Consorzio Insieme, Efal-Messina, Centro studi ibleo, Enaip, Forpromed, Logos, Promoter sud, Ial Sicilia-Ragusa, Centro Filippo Buonarruoti, Engim, Eureca, Is.for.d.d., Isme R.C., Associazione Eris, Ecap-Catania, Euroform, As Group Counsult, Ciofs-Fp Sicilia, Enaip Asaform.

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Formazione, i sindacati: 'Che fine fanno i lavoratori' ?>

Cgil, Cisl e Uil chiedono un confronto al governo regionale per avere garanzie sul futuro dei lavoratori del comparto
Live Sicilia
PALERMO - Sindacati allarmati dalla conferenza stampa di Rosario Crocetta e Nelli Scilabra sulla formazione. La Cisl replica al governatore: “Non abbiamo alcun interesse e volontà a difendere un sistema inadeguato, costoso e fonte di tanti guai . Protestiamo per avere chiarezza sul futuro dei 10 mila operatori e delle loro famiglie, vogliamo sapere come il governo intende tutelare i lavoratori , quali azioni concrete ha predisposto a tale scopo”. Ad affermarlo annunciando la protesta che si terrà lunedì prossimo 25 marzo alle ore 9,30 davanti la sede dell’assessorato regionale alla Formazione in via Ausonia, sono Maurizio Bernava Segretario regionale Cisl Sicilia, Vito Cudia Segretario regionale Cisl Scuola e Giovanni Migliore Responsabile Formazione Cisl Scuola. “E’ grave, e quanto antidemocratico, l’invito del Presidente della Regione a non protestare, arrogandosi con fumosi dichiarazioni , l’impegno a tutelare i lavoratori . Ribadiamo, non ci interessa difendere il sistema pachidermico degli enti di formazione professionali cosi com’è ma di riqualificarlo, i lavoratori non devono però di certo pagare gli errori dei governi passati e del governo attuale. Invitiamo pertanto gli operatori in piazza lunedì , resteremo li fino a quando non avremo risposte serie e concrete e non i soliti annunci” concludono Bernava Cudia e Migliore.

Forti perplessità anche dalla Cgil. "Le dichiarazioni odierne rilasciate dal Presidente Crocetta e dell’Assessore Scilabra, circa l’abbandono della seconda e della terza annualità dell’avviso 20, a noi appare estemporanea ed imprudente, anche a fronte dell’annunzio di un disegno di legge di riforma del settore della formazione professionale", commenta Giusto Scozzaro, Segretario Generale Flc Cgil Sicilia. "Non vorremmo - aggiunge il sindacalista - che queste risorse venissero distratte e destinate a coprire altre esigenze e a dare risposte ad altre emergenze, come è avvenuto con i fondi della 236/93 che finanziavano l’avviso 9 che è stato “cancellato”, e sono state dirottate a finanziare la Cassa integrazione in deroga. Gli effetti che potrebbero provocare in un lasso di tempo assai breve le azioni annunziate dal Presidente potrebbero essere devastanti, e indurre molti soggetti oggi operanti ad avviare procedure di licenziamento collettivo. L’assessore Scilabra ha affermato che al termine delle attività dell’avviso ancora in corso si darebbe luogo ad una azione di riqualificazione del personale della formazione, finanziata con circa 50 milioni. Non ha spiegato come e se i lavoratori continueranno a percepire il salario".

Per la Flc Cgil "è paradossale che questo piano, complesso e che riguarda gli interessi di decine di migliaia di cittadini e di migliaia di lavoratori, dall’esito- a nostro avviso- incerto, venga assunto dal Presidente senza un confronto accurato con le Parti sociali, un confronto che non può essere inteso e sostituito da “assemblee” di dubbia efficacia che hanno solo effetti mediatici".

Fa sentire la sua voce la Uil: "Vogliamo più garanzie per i lavoratori della Formazioneprofessionale siciliana. Il Governo regionale ha annunciato oggi interventi di grande impatto ma le conseguenze sui dipendenti del settore devono essere gestite altrimenti rischiamo il caos". Lo dice Giuseppe Raimondi della Uil Sicilia, che aggiunge: "Chiediamo subito un tavolo di confronto con il Governo Crocetta per capire, quindi, come tamponare le emergenze e come procedere in direzione di una vera riforma del settore, già da troppo tempo richiesta da questo sindacato. Esiste un problema di risorse, e' vero, ma e' necessario recuperare presto l'efficenza formativa valorizzando tutte le professionalità".

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Scilabra: 'E' finita un'era'

Formazione, Crocetta: "43 enti a rischio" Scilabra: "E' finita un'era"Conferenza stampa del presidente Rosario Crocetta e dell'assessore Nelli Scilabra sui soldi della formazione: "Cancellati 235 enti - annuncia il governatore -. È inutile che mandino i lavoratori a scioperare. Noi stiamo lavorando proprio per tutelare loro".

PALERMO - Accreditamento tolto a 235 enti di Formazione. Avvio del processo di revoca ad altri 43, compresi "giganti" come lo Ial Sicilia, ed enti riferibili oggi o in passato, a big della politica siciliana. Infine, tanti saluti all'Avviso 20, che terminerà mestamente, dopo appena un anno, la sua breve vita.

Quello di oggi è un vero ciclone. Che si abbatte sul settore della Formazione professionale siciliana. E le cui conseguenze sono ancora, forse, tutte da comprendere. A cominciare dal destino dei lavoratori. "Noi stiamo lavorando per loro - assicura Crocetta - e li tuteleremo in tutti i modi. I nostri interventi, anzi, riguardano proprio quegli enti che non pagano gli stipendi ai lavoratori. Che da oggi sanno a chi attribuire certe responsabilità".

E una sforbiciata, all'elenco di quegli enti, il governatore, insieme all'assessore alla Formazione Nelli Scilabra, l'ha data: "Sono 235 gli enti di formazione cancellati dalla liste della Regione e 43 quelli su cui abbiamo riscontrato irregolatità multiple, a cui contestiamo, a seguito di ispezioni, anche inadempienze retributive accertate nei confronti dei lavoratori. Abbiamo fatto un'operazione di cleaning" ha aggiunto. Poi il governatore ha elencato alcuni enti, accreditati dalla Regione, cancellati dopo i controlli, perché sono state riscontrate irregolarità. Tra questi ha detto Crocetta ci sono "Medea, Ial Sicilia, Eureka, Euriform e altri". "Abbiamo avviato il procedimento di revoca di accreditamento di questi enti - ha sottolineato Crocetta - Stiamo procedendo in questo modo -per tutelare i lavoratori, nessuno si aspetti sconti. I lavoratori stiano tranquilli. Nei prossimi bandi chiederemo che gli enti abbiamo un conto corrente dedicato solo al personale".

Poi Crocetta ha anche detto 'l'operazione di cleaning chiaramente non è finita. Andremo avanti nell'opera di verifica, alcune ispezioni le faremo personalmente io e l'assessore Scilabra". "Saremo ancora più scrupolosi per quanto riguarda i corsi che prevedono obbligo di formazione", ha proseguito ancora il governatore. Per quanto riguarda le assunzioni del personale negli enti Crocetta ha sottolineato che in futuro i docenti 'dovranno essere assunti come avviene nella scuola''.

Quindi l'assessore Scilabra ha chiarito la vicenda riguardante l'Avviso 20. Decretandone, di fatto, la fine prematura: "L'Avviso 20, pur essendo previsto per tre anni, - ha spiegato - aveva una copertura finanziaria per un anno soltanto. Si era scelto un modo poco lineare per assicurare continuità. Abbiamo previsto nuovi bandi che si baseranno sul Piano giovani, che ha logiche diverse dall'Avviso 20. E ammonta a circa 420 milioni di euro. Da ieri è finita un'era - prosegue -. Da adesso, la Formazione guarderà non solo agli enti, ma anche ai lavoratori. I soldi non sono spariti, ma non ci sono mai stato. Faremo partire anche la riforma del sistema di accreditamento. Sarà molto più restrittivo che in passato. Chi fa Oif, dovrà fare solo Oif. L'Avviso 20 terminerà quindi a luglio. A quel punto scatteranno i corsi di riqualificazione per il personale. Altro provvedimento a cui stiamo lavorando èl'anagrafe scolastica. Istituiremo anche un ufficio stralcio che si occuperà di tutti i pagamenti pregressi, e si occuperà solo di questo". "Non vogliamo - ha rivbadito Croceta - fare processi. Io so solo che le somme per l'Avviso 20 non erano presenti nel bilancio pluriennale. Penso che tutto sia stato fatto in buona fede. Ma per l'Avviso non c'è copertura finanziaria. Adesso quella esperienza va chiusa". Insieme a tanti enti.

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La Lega: no al modello Sicilia per l’abolizione delle Province


«Sanità fallimentare, con 40 miliardi di debiti verso i fornitori. Un esercito di 30mila forestali. Un’armata da 50mila dipendenti regionali. Infrastrutture bloccate ai tempi del Regno delle Due...

«Sanità fallimentare, con 40 miliardi di debiti verso i fornitori. Un esercito di 30mila forestali. Un’armata da 50mila dipendenti regionali. Infrastrutture bloccate ai tempi del Regno delle Due Sicilie. Una pioggia di inchieste per infiltrazioni mafiose e voti di scambio. È questo il modello Sicilia che il simpatico Galluccio vuole importare in Friuli Venezia Giulia?».
Mara Piccin, consigliere regionale della Lega Nord del Friuli Venezia Giulia, considera le parole del “pentastellato Galluccio offensive, irresponsabili e vergognose. «L’operazione della giunta Crocetta di abolire le Province non può coprire 150 anni di scandali e sprechi. Galluccio non ha la minima idea di quello che dice, brilla della luce riflessa dal suo padrone Grillo e cavalca l’onda di indignazione nei confronti dei partiti tradizionali, unico vero propellente del Movimento 5 Stelle. Le parole di Galluccio sulla A4 rasentano l’assurdo. Forse per lui – chiude il Carroccio – A4 è una casella della battaglia navale».
La Lega, per la Provincia di Udine, sostiene convintamente il suo candidato presidente che è l’uscente Pietro Fontanini, esponente di punta del Carroccio.

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Crocetta-Bianchi, dialogo con Roma 'Possibile la diluizione del debito'

«Le misure di spending review prospettate e l'approvazione del disegno di legge sull'abolizione delle Province, danno una grande apertura di credito alla Regione siciliana»: Crocetta e Bianchi sono ottimisti dopo il colloquio, ieri a Roma, col ministro dell'Economia Grilli, in vista di una difficile quadratura del bilancio. Il confronto continuerà con un tavolo tecnico. Tra le misure da adottare, dice Crocetta, «la diluizione del debito in tre anni». Da sciogliere anche il nodo dei forestali, che saranno impiegati anche per l'impianto di alberi da legna
La Sicilia

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I sindacati : Ora parliamo di forestali !

Unanime giudizio positivo dei sindacati sul provvedimento di eliminazione delle province, pur con qualche riserva in ordine al nuovo assetto che il governo regionale dovrà dare successivamente ai liberi consorzi che dovranno nascere entro la fine dell'anno. «Quando si parla di riduzione degli sprechi - afferma il neosegretario territoriale agrigentino della Cisl Maurizio Saia - non possiamo non essere d'accordo. Ben venga dunque l'abolizione delle Province, a patto però che al posto dell'ente soppresso non nascano venti consorzi. Ovviamente ci sono poi alcuni problemi che vanno affrontati, a partire dalla sistemazione del personale, sia quello di ruolo che soprattutto quello a tempo determinato. Ai precari in particolare devono essere fornite precise garanzie, altrimenti rischiano di rimanere tagliati fuori. E poi c'è tutta la parte amministrativa da regolamentare (proprietà, competenze, eccetera) ».
«La Uil - afferma il segretario provinciale Aldo Broccio - saluta positivamente questa legge, perché consentirà un notevole risparmio di risorse finanziarie pubbliche che potranno essere impegnate per fare fronte alle varie emergenze del territorio siciliano. Occorre però non vanificare lo sforzo legislativo appena compiuto; riteniamo non coerente l'abolizione di nove provincie e la creazione di un numero superiore di "Liberi Consorzi fra Comuni". Riteniamo che tale scelta debba essere ben ponderata oltre che equilibrata, avviando da subito il confronto con la parti sociali per quanto che riguarda il personale dipendente, che deve essere garantito. A questo punto è indispensabile avviare il confronto anche per i lavoratori precari che, alla luce dei risparmi che si coglieranno con tale riorganizzazione, dovranno essere stabilizzati e, tenuto conto che si ipotizzano risparmi notevoli, sarà doveroso confrontarsi anche per forestali, Formazione Professionale ed il Sistema Rifiuti, tutti settori ormai al collasso».
«E' un fatto assolutamente positivo - gli fa eco il segretario generale della Ugl Eugenio Bartoccelli - la funzione delle province è stata sempre residuale rispetto alla Regione ed ai comuni, se facciamo eccezione per la viabilità (che può tranquillamente passare a questi ultimi). Si dovrà fare attenzione sulla destinazione da dare ad alcuni servizi che sono stati di eccellenza, come l'assistenza ai bambini sordi e ciechi. Ovviamente si deve mettere mano alla destinazione da dare a taluni servizi, ma nel complesso non credo che ci mancheranno».
«Non mi sembra una cosa cattiva - è l'opinione di Massimo Raso, segretario generale Cgil - certo c'è da usare una certa cautela per vedere prima quali saranno le soluzioni adottate, soprattutto per la salvaguardia dei dipendenti, però mi sembra che il provvedimento vada nelkla giusta direzione. I consorzi risponderanno meglio alle esigenze dei singoli territori e garantiranno una maggiore governabilità. Ovviamente bisogna riparametrare sulla stessa base anche i servizi più grossi, come quello di igiene ambientale e quello della erogazione idrica. Ma una cosa è certa, le province non hanno mai assunto quel ruolo di coordinamento economico per il quale erano nate».La Sicilia

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«Sui forestali Crocetta cambi rotta» Assemblea Sifus.


Martedì mobilitazione regionale con la simbolica occupazione di 50 Comuni

La denuncia di consiglieri municipali, abitanti e comitato cittadino. L'assessore Santagati: «Pronti a bonificare»

forestali che aderiscono all'organizzazione del Sifus, di fronte alle difficoltà che vivono i lavoratori del comparto, lanciano la sfida al governo Crocetta.
Il richiamo alla mobilitazione parte da Catania, dove ieri è stata annunciata l'iniziativa di protesta, che i promotori sottolineano essere «assolutamente pacifica». Martedì prossimo saranno simbolicamente occupati cinquanta Comuni in tutta la Sicilia. In provincia di Catania, i forestali faranno "irruzione" nelle aule consiliari di Adrano, Linguaglossa, Randazzo, Mineo, Licodia Eubea e Grammichele, ma è possibile che anche altri si aggiungeranno nei prossimi giorni.
A spiegare le ragioni dell'iniziativa, ieri, in una conferenza stampa nella sede di via Ughetti del Sifus (Sindacato forestali uniti per la stabilizzazione), il segretario generale Maurizio Grosso.
«Ci illudevamo che con il governo Crocetta i vecchi modelli di gestione del comparto agroforestale praticati dai governi precedenti, fossero un lontano brutto ricordo -spiega Grosso - invece, dobbiamo prendere atto che nonostante i "proclami rivoluzionari", Crocetta si muove sostanzialmente in continuità con il passato. Infatti, registriamo enormi ritardi nel pagamento degli stipendi del 2012 (almeno il 20% di questi devono ancora essere liquidati). Nessuna reale programmazione dei lavori che tenga conto delle necessità oggettive del ciclo biologico delle piante. Come se non bastasse, apprendiamo dal presidente della commissione Bilancio dell'Ars, on. Dina, il taglio del 22% rispetto ai fondi stanziati nel 2012. Il Sifus si oppone a questo disegno mortale per il comparto e pone al governo una serie di richieste».
Tra queste, la garanzia dei livelli occupazionali del 2011-12, l'accelerazione dell'iter procedurale per l'approvazione della proposta di legge di iniziativa popolare sulla stabilizzazione di tutti i forestali per pubblica utilità, il pagamento degli stipendi pregressi, il pagamento degli arretrati contrattuali ai lavoratori antincendio, il rinnovo del contratto integrativo regionale (visto che è scaduto da 12 anni).
«Per queste ragioni, in segno di protesta, stiamo organizzando l'occupazione dei 50 Comuni, alla quale parteciperanno migliaia di forestali. Con questa iniziativa vogliamo far capire al governo che deve cambiare rotta, altrimenti lotta dura sarà».

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Regione: Bianchi 'non c’e’ pericolo default, spese obbligatorie coperte'


“Ho l’impressione che si susciti lo spettro del default per evitare di prendere decisioni. Non avremo il default perche’ le spese obbligatorie sono tutte coperte, ma abbiamo la necessita’ di rimpinguare il bilancio”. Lo ha detto l’assessore al Bilancio della Regione Siciliana Luca Bianchi. “Elimineremo tutte le voci di spesa non indispensabili. Il problema e’ avere un progetto di bilancio credibile e chiaro”, ha aggiunto Bianchi, secondo cui “sara’ tra l’altro applicato il principio di equivalenza dei costi degli assessorati”. “Vogliamo avviare tre grandi riforme che riguarderanno i forestali, i precari, per i quali prevediamo un percorso di stabilizzazione che deve compiersi nel giro di tre-quattro anni, e le societa’ partecipate. Bisogna chiudere quelle in liquidazione e accorpare le altre: ne basta una per ciascuna area”, ha affermato Bianchi. (ITALPRESS).

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SICILIA SENZA FORESTE, CHE FANNO I FORESTALI?

Resteranno in vita senza esserci. Non è un enigma. Dopo averli tenuti sul libro paga per mezzo secolo, facendone una delle bandiere della Regione, ci si è accorti che la Sicilia non ha foreste e, quindi, non sa che farsene dei forestali. L’Isola possiede boschi, semmai avrebbe dovuto servirsi di boscaioli,ma è andata com’è andata e non è il caso di fasciarsi la testa. “Se chiediamo soldi per pagare i forestali all’Europa, osserva l’assessore alle risorse agricole – Dario Cartabellotta – ci mandano al diavolo. Sanno che non abbiamo foreste e si fanno una gran risata”.
Veramente ci sono anche quattrocento trattoristi senza trattori al servizio della Regione, ma questa è un’altra storia, non si può avere tutta dalla vita. Una pena al giorno.
La rivoluzione qui significa cambiare nome a una categoria di lavoratori che ha segnato il cammino delle risorse pubbliche e fatto parlare di sé, insieme ai precari, come il comparto più esposto alla spesa assistenziale.
“Non sarà più così”, assicura Cartabelllotta che è un funzionario regionale ed un esperto del settore prima che un componente della giunta di governo. E dal tono che adopera, c’è da credergli. E’ come se avesse giurato sulla bibbia davanti ad un folto gruppo di giornalisti che è venuto ad ascoltarlo a Palazzo d’Orleans in una conferenza stampa.
I siciliani si sentiranno spaesati senza i forestali al centro delle cronache, ma Cartabellotta si sentirà invece sollevato, perché dal giorno in cui i forestali non saranno più tali e verranno adibiti a tutto ciò che serve, immettendoli nel ciclo produttivo (manutenzione, vigilanza, demanio di eccellenza…) con finanziamenti europei e progetti di sviluppo, dando loro compiti nuovi di pubblica utilità, invece che l’esercito degli assistiti saranno la spina dorsale del comparto economico più “speranzoso” dell’Isola.
Cartabellotta ha progetti, idee e proposte legislative che potrebbero fare compiere un salto di qualità all’agricoltura siciliana: dal turismo ambientale al turismo terapeutico, dall’enogastronomia all’agroturismo e all’uso del demanio di eccellenza. “Ci sono 200 mila ettari di demanio da mettere nel sistema”, ricorda.“Abbiamo  insediato 1500 giovani nel settore agricolo e vogliamo che sia la campagna, il loro futuro… Non è un un comparto residuale, ma trainante, lo dimostreremo con i fatti. C’è da investire sull’agricoltura sociale, terapeutica, turistica…Non sono idee buttate giù alla meglio, ma provvedimenti di governo, proposte legislative, fatti insomma”.
Passare dall’assistenzialismo significa legare alla produttività le forze lavoro, un salto politico e culturale molto forte. Ma Cartabellotta confida nella volontà del suo governo e del suo Presidente, che  quando c’è da mettere sottosopra le cose è un maestro. “Ci siamo mesi in testa di riordinare il sistema”, dice Cartabellotta. “E di proteggere e sviluppare le nostre produzioni. Perfino Papa Francesco sa che in Sicilia si mangia…divinamente”.
Sulla tutela dei prodotti siciliani l’assessore ha idee precise, anche queste del tutto originali. “Non basta il marchio del made in Sicily, abbiamo subito e subiamo truffe quotidiane, i nostri produttori vengono bypassati e si perpetrano imbrogli colossali. Vengono immessi nel mercato prodotti con il marchio “made in Sicily”, che invece arrivano dall’altra parte del mondo . Non possiamo starcene a guardare, alcuni produttori, come Maurizio Ciaculli, denunciano le truffe, e noi stiamo dalla loro parte. Naturalmente  Ciaculli non sa che farsene della solidarietà, gli serve qualcosa di più concreto. Credo che si debba pretendere il “Born in Sicily”, un marchio doc certificato e controllabile. E chi non lo usa, deve restare fuori da qualunque tipo di rapporto o assistenza della Regione…

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ABOLIZIONE DELLE PROVINCE – UIL: ADESSO OCCORRE IL CONFRONTO


La Valle dei Templi
Dichiarazione di ALDO BROCCIO Segretario Generale U I L Agrigento
La U I L saluta positivamente la legge che sancisce l’abolizione delle Province Regionali in Sicilia, perché consentirà un notevole risparmio di risorse finanziarie pubbliche che potranno essere impegnate per fare fronte alle varie emergenze del territorio siciliano.
La U I L da diversi anni è impegnata in una campagna, su base nazionale, per la riduzione di costi e sprechi della politica e la abolizione delle province è stato uno dei capisaldi delle nostre iniziative.
Occorre però non vanificare lo sforzo legislativo appena compiuto; riteniamo non coerente l’abolizione di nove provincie e la creazione di un numero superiore di “ Liberi Consorzi fra Comuni“.
Riteniamo che tale scelta debba essere ben ponderata oltre che equilibrata, avviando da subito il confronto con la parti sociali per quanto che riguarda il personale dipendente, che deve essere garantito a norma di legge e secondo gli accordi contrattuali vigenti.
A questo punto è indispensabile avviare il confronto anche per i lavoratori precari che, alla luce dei risparmi che si coglieranno con tale riorganizzazione, dovranno essere stabilizzati e, tenuto conto che si ipotizzano risparmi notevoli, sarà doveroso confrontarsi anche per Forestali, Formazione Professionale ed il Sistema Rifiuti, tutti settori ormai al collasso.
Plauso quindi, per l’inizio di una stagione di vere riforme che, a nostro parere devono essere anche oggetto di confronto fra le parti, chiediamo al Governatore Crocetta un urgente incontro di merito.

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ARS - Cancelleri: 'Priorità: creare lavoro'


ARS - Cancelleri: Priorità: creare lavoroPalermo - Giancarlo Cancelleri, portavoce del Movimento 5 Stelle in Sicilia, appare deciso: "Non faremo parte della maggioranza per sempre, ma adesso l'importante è utilizzare con razionalità le risorse a disposizione, emerse con la politica del risparmio. Risorse che devono essere impiegate per le piccole aziende e le attività artigianali, per creare credito e lavoro. Se Crocetta sosterrà questa linea, avrà i nostro voti".
Per quanto riguarda la riforma delle Province, Cancelleri dichiara: "Sarebbe interessante analizzare l'evlversi della situazione dalle elezioni politiche fino a ieri: prima si doveva votare ad aprile, poi a maggio, poi si sposta tutto di un anno.Noi abbiamo proposto fin dall'inizio l'abolizione delle province. Non siamo la stampella della maggioranza o la terza gamba, come qualcuno ha detto. In linea generale siamo una forza politica di opposizione che vuole valutare nel particolare ogni proposta, soprattutto in merito alla gestione finanziaria del territorio. Si parla di risparmio? Bene, E' il momento di impiegare i risparmi creando sviluppo, e non di continuare a paarlare di roforme elettorali, di doppio voto, si eliminazione di un simbolo sulle schede, Sono discorsi asurdi. Con questo non voglio dire che il doppio voto non sia condivisibile, ma solo cge e priorità in Sicilia oggi sono ben altre: la Formazione, la Gesip, i Forestali, il Movimento dei Forconi, il lavoro in generale. La gente attende risposte, siamo seduti su una polveriera e molti stanno giocando con l'accendino. Il Movimento 5 Stelle non ha regiudizi: le proposte di legge che vogliono il bene della Sicilia possono anche venire dal centro-destra, e se questo avverrà noi le sosterremo".

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Crocetta annunci a Roma che non rispetterà il Patto di stabilità


Bloccato il ricorso alle urne per le Province da cancellare, il Governo regionale deve muoversi con passo veloce e tendere una mano alla disperazione che oramai si diffonde a macchia d’olio nei grandi centri devastati dalla crisi, e nelle piccole comunità dove l’economia domestica spesso sopperisce agli aiuti che non ci sono.
La cronaca delle chiusure di attività economiche ha assunto il suono lugubre delle campane a morto per l’economia e per centinaia di famiglie che si ritrovano senza reddito e nessuna prospettiva di recuperarlo a breve.
Il sistema dei media si infiamma solo per le manifestazioni di piazza della Gesip o per la chiusura di alcune grosse imprese. Per le migliaia di negozi, esercizi commerciali, attività commerciali con pochi dipendenti c’è il silenzio. L’unica traccia, l’interminabile serie di saracinesche chiuse che oramai fa da sfondo alle vie del centro e della periferia.
Strade buie, consumi nei market in calo, i pellegrinaggi quotidiani di decine di persone in cerca di lavoro nelle attività superstiti:tutti fatti che si consumano nell’indifferenza generale.
Eppure alcune misure possono essere avviate da subito.
Al pari degli interventi straordinari della Cassa integrazione, utilizzata per le imprese in crisi, il Governo regionale può chiedere il prolungamento dell’indennità di disoccupazione e l’ammissione al trattamento anche di quei capifamiglia espulsi dall’economia sommersa e senza neanche il piccolo paracadute dell’indennità.
Crocetta ci ha abituato ai gesti di coraggio. Ne faccia ancora uno. Preannunci che non osserverà il patto di stabilità. Che le somme liberate si utilizzeranno per pagare le imprese e far ripartire i cantieri e, in generale, l’economia siciliana.
Se vuole passare alla storia come il miglior presidente della Regione mostri il petto al Governo nazionale e lo sfidi.
Linksicilia
I siciliani saranno con lui e anche il Parlamento regionale gli andrà dietro. Nel passato alcuni suoi predecessori hanno tentato una improbabile politica estera varcando il mare. Erano incontri tra elite in una Sicilia preda della mafia.
Oggi che la mafia è in difesa, il Presidente si rivolga al ricco mercato del nord Europa. Garantisca che gli investimenti in Sicilia sono sicuri, che la burocrazia non metterà i bastoni tra le ruote agli imprenditori che arriveranno . Che le autorizzazioni avranno tempi certi. Racconti come l’omertà è in ritirata, come il giogo dell’estorsione sarà battuto. E la Sicilia potrà conoscere una nuova e duratura primavera.

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Oggi le comiche del M5S in Fvg: vuol copiare il modello Sicilia

La Lega: «L’operazione della giunta Crocetta  di abolire le Province non può coprire 150 anni di scandali e sprechi. Galluccio non sa ciò che dice»

Più che una proposta, sembra un ossimoro. “Modello Sicilia”. Perché pensare di importare il “modello Sicilia” è una provocazione con un effetto comico immediato.
L’aspetto grottesco è costituito dal fatto che l’estensore di questa geniale trovata non stesse scherzando. Era serissimo. Chi è questo innovatore della politica, avventuriero dei paradossi? Saverio Galluccio.  Prego? Il candidato presidente alla Regione Friuli Venezia Giulia del Movimento 5 Stelle.  
In pieno delirio di onnipotenza, gli spensierati pentastellati discettano ormai dello scibile umano con sconcertante disinvoltura. Collezionano corbellerie (che prontamente ritrattano), scodinzolano docilmente quando il loro padrone alza la voce, e si sentono ormai prossimi a conquistare anche la Casa Bianca “nel nome del popolo”. Al cospetto di una parvenza di contraddittorio, calano il tris di risposte possibili. La prima: faremo un referendum. La seconda: parola al popolo con Internet.
Terza, ed extrema ratio: insulti. La loro fortuna è che il fenomeno Beppe Grillo, in questi mesi, ha messo loro il silenziatore e ha catalizzato l’attenzione mediatica su di sé.
Dissacrante, lucido rabdomante del malessere collettivo, Grillo ha fatto incetta di voti, soprattutto tra i giovani, i disoccupati e i delusi dal sistema. Ha un grosso problema, però, nella gestione del consenso: a volte i suoi parlano. E sono problemi.
È successo anche in Friuli Venezia Giulia, regione piccola, a statuto speciale ma estremamente orgogliosa delle sue peculiarità.  Il tenero Galluccio, sull’onda della proposta della giunta Crocetta in Sicilia di abolire le Province e sostituirle con consorzi di Comuni, ha gettato il cuore oltre l’ostacolo e ha scolpito un memorabile «importiamo anche in Friuli Venezia Giulia il modello Sicilia».
 Inevitabile la replica della Lega Nord, per bocca di Danilo Narduzzi, capogruppo del Carroccio Fvg e  Mara Piccin, consigliere regionale: «Sanità fallimentare, con 40 miliardi di debiti verso i fornitori. Un esercito di 30mila forestali. Un’armata da 50mila dipendenti regionali. Infrastrutture bloccate ai tempi del Regno delle Due Sicilie. Una pioggia di inchieste per infiltrazioni mafiose e voti di scambio. È questo il modello Sicilia che il simpatico Galluccio vuole importare in Friuli Venezia Giulia?».
 «L’operazione della giunta Crocetta - continuano Narduzzi e Piccin - di abolire le Province non può coprire 150 anni di scandali e sprechi. Galluccio non ha la minima idea di quello che dice, brilla della luce riflessa dal suo padrone Grillo e cavalca l’onda di indignazione nei confronti dei partiti tradizionali, unico vero propellente del Movimento 5 Stelle. Le parole di Galluccio sulla A4 («la terza Corsia? Sarà un referendum a decidere») rasentano l’assurdo. Forse per lui A4 è una casella della battaglia navale».
Restano alcune considerazioni di fondo. L’operazione Crocetta di smantellare le Province e sostituirle con consorzi è veramente conveniente? Non si rischia, alla fine, che la montagna partorisca il topolino? Di sicuro, Grillo è nella sua posizione ideale in Trinacria. Fuori dalla giunta, ma titolare della golden share della maggioranza. In pratica, dà le carte. Rivendica i meriti delle scelte che portano consenso. E paralizza i lavori. In Friuli Venezia Giulia si voterà tra un mese. Grillo ha già previsto di bivaccare sul territorio per qualche giorno a ridosso delle urne. Corsa  a tre. Renzo Tondo (centrodestra con la Lega). Debora Serracchiani, l’ex fenomeno mediatico che ormai non incarna più la novità con il centrosinistra. E Saverio Galluccio, campano trapiantato in Friuli, con il M5S. Un carnico, una romana e un simpaticone. Che vorrebbe importare in Friuli Venezia Giulia il “modello Sicilia”. Farebbe ridere. Se non facesse piangere.

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Veneto agricoltura, i numeri nella giornata internazionale delle foreste

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Veneto Agricoltura - Ricorre oggi, 21 marzo, la giornata internazionale delle foreste, che da trent'anni viene celebrata in tutto il mondo per ricordare l'importanza dei boschi e, in particolare, del ruolo chiave che essi svolgono a favore dello sviluppo sostenibile. Proprio per questo Veneto Agricoltura, a cui è affidata la gestione del demanio forestale regionale veneto, lavora affinché vantaggio economico, rispetto e tutela dell'ambiente siano priorità comuni nell'attuazione di programmi di gestione sostenibile dei territori di competenza.
Veneto Agricoltura gestisce più di 16.000 ettari che comprendono nove foreste Demaniali e alcune Riserve Naturali Regionali (i boschi Cansiglio, Sinistra Piave, Destra Piave, Malgonera, Piangrande, Val Montina nel Bellunese; Monte Baldo, Val d'Adige e Giazza nell'area Veronese e Vicentina; Bosco Nordio a Chioggia e l'area lagunare di ValleVecchia tra Caorle e Bibione nel veneziano, la Riserva Bocche di Po e l'Oasi Cà Mello in provincia di Rovigo) oltre ad altri territori affidati in concessione da altri enti. I principali obiettivi che l'Azienda regionale persegue sono volti a promuovere come detto la gestione sostenibile delle foreste e la salvaguardia della biodiversità, a migliorare l'inserimento delle aziende agricole e delle malghe nel sistema "territorio montano" e, più in generale, a valorizzare il territorio per una fruizione turistico naturalistica compatibile e sostenibile. Il demanio forestale presenta infatti un notevolissimo interesse naturalistico ed ambientale, e gran parte delle aree sono classificate SIC e ZPS (Rete Natura 2000).
La giornata internazionale delle foreste vuole inoltre ricordare le varie funzioni che esse svolgono trasformando ad esempio il CO2 in ossigeno, preservando la biodiversità e producendo legno. Le foreste forniscono risorse rinnovabili e assicurano acqua e aria pulite. Inoltre, esse offrono luoghi in cui trascorrere il tempo libero e praticare attività ricreative.

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Fai Cisl – La nuova Fiat è rappresentata dalla Sicilia e dalle tante ricchezze che ha

Il segretario generale della Fai-Cisl Fabrizio Colonna ha inviato una lettera a tutti gli iscritti nelle categorie dei Forestali, Esa, Aras e Consorzi di Bonifica con, nella quale si esprime ottimismo dopo le dichiarazioni del Presidente della Regione Rosario Crocetta. 
In particolare si fa riferimento ad un Sistema Agro-Alimentare-Forestale-Ambientale produttivo che, tramite il proficuo investimento dei finanziamenti U.E., nazionali, regionali e comunali (che altrimenti andrebbero persi o spesi male) porti ad un progressivo affrancamento dal finanziamento pubblico e punti sempre di più all’auto finanziamento, offrendo sicurezza (dal punto di vista idro-geologico ed ambientale) a tutto il territorio e a tutta la cittadinanza, che di conseguenza si risolverebbe in sicurezza occupazionale per i lavoratori del settore.
Questo nuovo Sistema dovrebbe essere coordinato sinergicamente e costantemente monitorato dalla Cabina di Regia Unica del settore (dove siano presenti oltre alle rappresentanze istituzionali anche quelle dei lavoratori e dei datori di lavoro) ove si compongano e si determinino le strategie di investimento mirate ad un nuovo modo di pensare l’Agro-Alimentare, la Zootecnia e la Pesca Siciliane (in termini di tracciabilità, sicurezza e alta qualità dei prodotti tipici locali), l’E.S.A., i Consorzi di Bonifica e la Forestazione (in termini di sicurezza idro-geologica e di sviluppo del turismo ambientale).
In Sicilia non c’è più la Fiat e insieme a lei tanti altri marchi famosi di imprese sono andati via.
La nuova Fiat e il futuro per la gente e le famiglie locali può e deve essere l’ambiente, la sicurezza del territorio, il turismo, la cultura, la valorizzazione dell’ immensa ricchezza rappresentata dai prodotti tipici locali (come le arance rosse, che solo la terra e il sole di Sicilia riescono ad offrire).

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Cgil, Cisl e Uil, Sicilia sui ritardi della Regione nei confronti dei lavoratori forestali

Enna Press
“Se Crocetta e l’assessore Cartabellotta avessero avviato il confronto con i sindacati, che chiediamo sin dal giorno dell’insediamento del governo, le soluzioni per il comparto forestale sarebbero già percorso avviato e si sarebbe risparmiato tempo prezioso, sia per l’amministrazione che per i lavoratori, che ancora oggi scontano il mancato avviamento al lavoro”. Lo dicono Salvatore Tripi, Fabrizio Colonna e Gaetano Pensabene, segretari generali regionali di Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil . “Per un riordino del comparto che dia buoni frutti- aggiungono- chiediamo di essere convocati, per esprimere il nostro punto di vista ”. Nel carnet di proposte dei sindacati, oltre alla riunificazione dell’amministrazione forestale sotto un unico assessorato, c’e’ anche la costituzione di un gruppo di lavoro formato da dirigenti già in forza alla regione per
programmare gli interventi relativi al piano di sviluppo rurale 2007/2013- 2014/2020. Inoltre, l’applicazione delle leggi di riferimento (16/96 e 14/2006) che già prevedono la possibilità di convenzioni con altri enti e l’ampliamento del valore aggiunto del sistema attraverso la realizzazione della filiera agro- energetica e l’utilizzo delle biomasse. Flai, Fai e Uila rilanciano dunque il tema dell’apertura del confronto, nel quale per quanto riguarda i lavoratori oltre alla questione dei ritardi negli avviamenti, intendono mettere sul piatto anche il tema del mancato rinnovo del contratto integrativo regionale e annunciano, in caso di mancata risposta del governo, “iniziative sindacali di protesta”.

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