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Nasce il marchio “born in Sicily”


Più competenze per i forestali e via libera al marchio “born in Sicily” che sostituisce il “made in Sicily”. Sono queste le due principali novità annunciate dall’assessore Dario Cartabellotta a palazzo d’Orleans in materia di Agricoltura e Pesca.
Il marchio Born in Sicily è stato assunto, ha spiegato Cartabellotta, per evitare confusione sull’agroalimentare. Inoltre tramite l’Irfis, l’Istituto Regionale per il Finanziamento alle Imprese, si unificheranno gli strumenti di credito per agricoltura e pesca dando nuove occasioni ai giovani imprenditori.
Poi il tema dei forestali: «Non parleremo più di forestali, perchè le foreste son in Amazzonia, mentre in Sicilia esistono solo boschi». Secondo quanto annunciato, i lavoratori saranno utilizzati in più settori, dagli interventi manutenzioni del territorio, al dissesto idrogeologico, viabilità, potatura, verde pubblico urbano e cimiteriale. Questo perchè "il pacchetto tzunami dice che i forestali possono essere usati solo nella forestazione ma questo è sbagliato, serve mobilità in modo che la forestazione non sia solo decorativa ma costruttiva" spiega lo stesso Crocetta"La sicilia potrebbe ad esempio produrre canne da esportazione, aggiunge, così, se fino ad oggi per pagare i forestali serviva un mutuo, da quest’anno si guadagneranno lo stipendio da soli".
Infine il tema della valorizzazione delle aree protette: "da Vendicari all’Etna passando per Ficuzza, ci sono posti che hanno una potenzialità turistica che va messa a sistema per valorizzare il turismo ambientale – spiega Cartabellotta  - Il demanio abbandonato o requisito potrebbe andare alle onlus in modo da promuovere ad esempio la fattoria sociale che con le sue funzioni terapeutiche e didattiche danno la possibilità di utilizzare la campagna per combattere la povertà. Dopotutto pure il Papa, che è argentino, ha detto che in sicilia si magia bene. Ecco perchè i prodotti vanno valorizzati".

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