Rifiuti emergenza infinita, si ferma la raccolta anche a Trapani

Pubblicato da Madonie Test alle mercoledì, febbraio 13, 2013 | 0 commenti

Dopo Simeto Ambiente nel catanese, il sistema di raccolta che opera nella fascia jonica e costiera del messinese, gli ato Palermo 4 e 5, esplode l’emergenza rifiuti anche nell’Ato Trapani 2. A causa dell’esaurimento delle scorte di carburante, da oggi raccolta rifiuti a singhiozzo. I mezzi di Belice Ambiente hanno i serbatoi a secco ed i pochi che sono in circolazione continueranno ad operare fino a quando non termina il carburante che c’è nei serbatoi. A causa della crisi economica del sistema di raccolta non si potrà più far rifornimento. “La società – si legge in un comunicato – non è più in grado di garantire il servizio per la raccolta dei rifiuti, a causa della nota crisi economico-finanziaria della spa in liquidazione, aggravata dagli ultimi atti di pignoramento verso terzi promossi dai creditori, dalla riduzione drastica del ‘fido’ da parte della Bnl (tesoreria della Belice Ambiente) e dal blocco della distribuzione di carburante e dei sevizi essenziali da parte dei fornitori”. 

La situazione è nota già da un paio di settimane ma da stamani i primi mezzi sono rimasti in rimessa. Gli effetti nefasti sulla raccolta cominceranno a sentirsi da domani quando non tutti i comuni potranno essere ripuliti. Per evitare di giungere a questo punto, l’altro ieri si era svolta una assemblea nel corso della quale alcuni dei Comuni serviti da Belice Ambiente si erano detti pronti a contribuire al rientro delle esposizioni bancaria ma l’intervento, ancora non erogato, appare tardivo per evitare una nuova fase d’emergenza. Oltre all’esigenza dell’approvvigionamento di carburante Belice Ambiente è in arretrato con gli stipendi e solo per senso di responsabilità i lavoratori continuano, al momento, a prestare la loro opera. Anche la contribuzione dei Comuni soci di Belice Ambiente è una strada complessa. perché l’intervento economico possa essere destinato a stipendi e carburanti occorre prima risolvere i pignoramenti presso le tesorerie comunali che impedirebbero l’invio delle somme alla società.