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Trapani: Sfiorata la tragedia

20130210_124109Sfiorata la tragedia a Balata di Baida, frazione di Castellammare del Golfo, dove un tecnico della impresa che stava effettuando rilievi al costone al viadotto che attraversa il centro abitato è sprofondato sino alla cinta in mezzo al fango. Per tirarlo fuori è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco. Si tratta dell’ episodio finale (ma non definitivo) di una lunga vicenda che interessa la frazione e che vede gli abitati ormai decisi a costituire un comitato cittadino atteso che le loro richieste sono rimaste sinora inascoltate. La vicenda,frutto del malgoverno del territorio, dicevamo, prende il via oltre otto anni fa quanto presso Balata di Baida sulla SS187, in corrispondenza del viadotto che l’attraversa, un movimento franoso interessa il rilevato di monte della stessa e la scarpa della strada comunale sovrastante, proprio all’innesto di quest’ultima col viadotto di competenza Anas. Nel 1962, la zona è interessata dalla costruzione della strada statale, che circoscrive la contrada di Balata di Baida, allo scopo di rendere fluido il traffico sino a quel momento passante all’interno della frazione tracciandone un segno indelebile proprio nella zona di natural sviluppo urbano. Da circa trent’anni , a memoria della gente che abita nella frazione, ogni anno, a causa delle piogge, e della inefficace regimentazione delle acque, nel punto sopradescritto, si accumulavano cumuli di terra che venivano prontamente asportati dall’anas, sinché nell’ultimo decennio, il semplice accumularsi di terreno, muta in fenomeni franosi di varia entità con la conseguente azione di asportazione della terra nei pressi della carreggiata. La continua asportazione di terreno, senza alcun intervento mirato all’allontanamento delle acque meteoriche, ha provocato alla data anzidetta del 25.01.2012, l’interessamento della sede strada di competenza comunale, compromettendone la fruizione pubblica. La stessa, risultava essere di grandissima importanza, non solo per gli abitanti della frazione agricola di Balata di Baida ma anche per tutti coloro i quali possedevano/posseggono il proprio appezzamento di terreno nelle zone a monte. La stessa è una antichissima TRAZZERA REGIA, che collegava due punti strategici del territorio castellammarese, il castello di Baida ed il castello d’Inici, ma poi ancora la zona archeologica di Segesta, etc… essendo una delle principali arterie storiche di collegamento rurale. A seguire l’evento si mobilitano il Comune , la Provincia e l’Anas che espongono al S.E. il Prefetto le proprie posizioni e lo stesso, sentite le parti, assegna la colpa in parti eguali, e al comune per la sistemazione della strada di propria competenza, e all’Anas per il ripristino dei muri di sostegno e la messa in sicurezza del costone.
Nel contempo, il comune di Castellammare del Golfo, guidato dalla giunta Ancona, viene commissariato e superata la fase di transizione commissariale si forma la giunta guidata dall’attuale sindaco Bresciani, ora alla fine del proprio mandato elettorale. L’Anas, facente seguito alle disposizioni del prefetto, impegnati i fondi necessari, predispone un progetto esecutivo che pone in gara, ed aggiudica i lavori all’inizio della scorsa estate. Ma i lavori non iniziano per problemi dell’impresa aggiudicataria, sino alla scorsa settimana, solo due giorni dopo che il viadotto (sino a quel momento solido e costantemente monitorato dall’anas) venisse interessato dal fronte in frana, proprio in seguito ad un interventi predisposto dall’anas per lo sgombero di terra e parti di muri in c.a. che hanno invadono la carreggiate. Proprio dopo l’asportazione di un muro di sostegno posizionato in corrispondenza del pilone di fondazione il viadotto comincia a muoversi rovinosamente verso valle. Interrotti bruscamente i lavori, i vigili del fuoco transennano l’area perché pericolosa, si installano le reti (tipo recinzione) sui due lati del viadotto determinando di fatto la chiusura totale al traffico lungo la SS 187, sino a quel momento percorsa in una sola corsia di marcia.
Naturalmente il traffico viene convogliato nei due sensi di marcia sull’unico asse stradale della frazione di Balata di Baida. Lo scorso giugno, l’Anas, vista l’assegnazione dei lavori posti in gara, ed in occasione dei lavori di manutenzione di un piccolo tratto di muri di sostegno, chiude una corsia di marcia al traffico veicolando l’altra su Balata di Baida. Da subito si notano gli effetti rovinosi che i mezzi pesanti provocano alla strada ed alle relative sottostrutture (nuovo impianto idrico e fognatura) e sempre con la mediazione del Sig Prefetto, si decide, vista la presa di posizione dell’Anas, nel impossibilità di aprire l’altra corsia sulla statale al traffico per i delicati e trafficati mesi estivi, di invertire il senso di marci prendendo per buona l’ipotesi che i mezzi pesanti non trasportassero materiali. L’azione messa in atto, dopo la costruzione da parte dell’Anas di una rotonda, ha solo aggravato la già precaria situazione della strada all’interno della borgata, ed oggi, che sta sopportando il peso dell’intero traffico, per la chiusura definitiva della statale, i segni sono noti a tutti perché definitivamente compromessa.” L’aspetto più grave della vergognosa vicenda, – dicono i promotori del costituendo comitato cittadini- più volte sottoposto all’amministrazione comunale, è che la comunità di Balata di Baida, da sempre ha utilizzato quell’unico asse, che l’attraversa in lunghezze, per svolgere ogni manifestazione, la processione religiosa in occasione del patrono l’ultima domenica di agosto, ogni momento di svago ed incontro, i funerali, etc….
L’aumento del traffico e l’impossibilità di fermare il traffico anche per poco tempo, hanno provocato un grave effetto sociale che tende a modificare le abitudini di un’intera comunità agricola.
Sono passati ben otto anni, e solo per marcare – dalla morte di Giovanni Paolo II alle dimissioni di Benedetto XVI, la comunità di Balata di Baida, sin troppo laboriosa ed attiva nelle proprie attività ha supportato in religioso silenzio, speranzosa che “qualcuno” potesse attenzionare la problematica. Gli stessi, con grande sacrificio ed aggravio di spese, per raggiungere le campagne limitrofe alla borgata, percorrono, ancor oggi, una strada comunale sterrata ed una strada provinciale in pessime condizioni, per circa 5 km.”
I cittadini lamentano lo stato di abbandono anche in considerazione della frase che a loro dire sarebbe stata pronunciata dal Sig. Prefetto “se ne hanno fatto a meno per gli ultimo otto anni posso farne a meno per sempre” decretando, proprio nell’ultimo incontro svoltosi lunedì scorso, la definitiva demolizione del viadotto perché non recuperabile. Nella stessa riunione è stato deciso che l’Anas limiterà il suo intervento alla demolizione del viadotto ed al ripristino dei muri di sostegno già crollati e pericolanti, al fine ultimo di ripristinare la viabilità sulla strada statale. “In questo modo. lamentano gli abitanti di Balata di Baida, si può definitivamente dire addio a quello che fu un importantissimo asse di collegamento rurale, e poco importa che proprio dopo il viadotto sono presenti campi non raggiungibili se non a piedi limitandone di fatto il sacrosanto diritto di proprietà. Il Sindaco, inerme, a difesa della sola viabilità interna alla Borgata, determina la chiusura totale ai mezzi pesanti nei due sensi di marcia, che sarà attiva nei prossimi giorni, cosciente del fatto che la limitazione non può che creare gravi problematiche a tutte quelle imprese che giornalmente usufruiscono della statale per svolgere le proprie attività.
Da qui la decisione da parte della comunità di Balata di Baida di costituire un comitato cittadino permanente co lo scopo di monitorare il proseguo della vicenda con la speranza di poter artecipare alle riunioni che si svolgeranno per trattare la problematica e soprattutto per tenere alto l’eco della protesta.

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