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Il grillino Cancelleri e Crocetta Quanto vale il modello Sicilia?


Da animale politico quale si sta dimostrando, il presidente Crocetta non si è lasciato sfuggire l’occasione. Appena “battezzato” dal leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo che ha usato il modello Sicilia per lanciare un messaggio al leader del centrosinistra, Pierluigi Bersani e “rassicurarlo” sul voto di fiducia all’eventuale governo che riuscirà a formare, Crocetta non si è lasciato sfuggire l’occasione di ridare la carica alla sua azione amministrativa appannata da un risultato elettorale deludente. Il suo Megafono infatti, nonostante la grande campagna acquisti anche in schieramenti politici non esattamente affini, non ha confermato le attese ed ha mantenuto la sua percentuale di consensi al 6% che aveva raccolto per le regionali.
E oggi, Crocetta tiene banco su tutte le cronache nazionali. I giornalisti e gli osservatori esterni, infatti, sono convinti che in Sicilia il modello Crocetta sia da esportare per mutuare la “collaborazione” – non certo l’alleanza – fra il Pd di Crocetta e i grillini di Grillo. “In Sicilia abbiamo tracciato la strada ma servono convergenze parallele – dice in un’intervista al Mattino, Crocetta citando nientemeno che Aldo Moro – . Ognuno resta al suo posto, però un’intesa è possibile tra la sinistra riformista e il movimento radicale di Grillo”.
Crocetta-Cancelleri“Non si tratta di fare il solito inciucio, piuttosto bisogna perseguire quei percorsi istituzionali che possono essere compiuti insieme”.G li accordi, per Crocetta, si possono trovare a partire dai temi ambientali, del lavoro, e sulle regole: “Serve un accordo istituzionale che tenga tutto dentro, a cominciare dai primi passi: l’elezione delle presidenze delle Camere e quella del Quirinale. Poi sarà il turno delle commissioni parlamentari. Quindi il programma di governo. I partiti – aggiunge – sono vecchi, si affidano a schemi organizzativi del secolo scorso. E’ naturale che uno come Grillo e con le sue idee innovative sfondi: sarebbe accaduta la stessa cosa in Spagna se gli indignados fossero andati a votare. E ora bisogna lasciare che la politica si rinnovi davvero. Questo Paese ha bisogno di riforme che ne modifichino in meglio la vita sociale, economica e politica. Il nostro è un Paese vecchio che con Grillo ha una possibilità in più”.
A livello regionale però, Crocetta si spinge oltre. In un’intervista a Repubblica Palermo oggi dice: “Finora i grillini non hanno manifestato interesse” a entrare in maggioranza. “Ma se volessero, non troverei alcuna difficoltà a farlo. Vi ricordo che ho nominato una ragazza di 29 anni come assessore alla Formazione? Questa non le sembra una mossa grillina?”.
Sulle questioni nazionali, gli fa eco, a distanza, il leader dei grillini in Sicilia che a Prima di tutto su Radio Rai 1 questa mattina ha detto: “Non c’è nessun matrimonio in vista col Partito Democratico – dice superando lo Stretto e parlando da leader, Cancelleri – Si andrà avanti proposta per proposta, saremo d’accordo se i primi provvedimenti saranno: riduzione seria dei costi della politica, non la solita presa in giro del 5-10%, noi in Sicilia abbiamo ridotti del 70%; una seria legge sul conflitto d’interessi, si può discutere di reddito di cittadinanza. Dobbiamo subito dare risposte reali ai bisogni della gente”.
Ritornando poi ad occuparsi di Sicilia e dell’esperienza amministrativa in Parlamento, Cancelleri però precisa e smitizza un po’ il modello regionale evocato dai giornali: “Il ‘modello Sicilia’ si può esportare, anche se bisogna ammettere che finora in Sicilia ha funzionato ma abbiamo parlato solo di aria fritta. Si può pensare a una situazione di collaborazione, ma il Parlamento deve essere in grado di proporre buone norme”.

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