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Scandalo Ikea: polpette fatte con carne di cavallo

Scandalo Ikea: polpette fatte con carne di cavallo
Continua ad allargarsi lo scandalo della carne di cavallo: dopo hamburger, lasagne e tortelli, oggi nel mirino sono finite le polpette del gruppo Ikea. Vuol dire che i controlli servono e stanno funzionando, ma è anche vero che questo moltiplicarsi di notizie sta alimentando il rischio di psicosi collettive, con la fuga dei consumatori da tutti i prodotti confezionati a base di carne bovina. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, in merito alla scoperta in Repubblica Ceca di tracce di carne equina nelle polpette prodotte dal colosso svedese dell’arredamento.

I cittadini sono sempre più allarmati e ora c’è il pericolo concreto che questa “febbre da cavallo” vada a contagiare seriamente i consumi -sottolinea la Cia- con immediati danni economici e d’immagine anche per tutte quelle aziende del settore che, in Italia come in Ue, hanno sempre lavorato per la qualità e la tracciabilità. Non si può dimenticare infatti il conto “salatissimo” che il nostro Paese ha già pagato per colpa degli allarmi alimentari veri o presunti degli ultimi dieci anni: tra “mucca pazza”, aviaria e “batterio killer” il bilancio dei danni della “paura a tavola” supera la cifra record di 5 miliardi di euro.

Per questo ora bisogna intervenire in fretta -osserva la Cia- ma non bastano né i test del Dna né i maggiori controlli. L’unica soluzione strutturale in grado di assicurare la trasparenza negli scambi commerciali e la tutela di consumatori e produttori dal rischio frodi è l’estensione dell’obbligo di indicare in etichetta la provenienza di tutti gli alimenti, a partire dalla materia prima utilizzata.

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