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L'ultimo regalo da 280 milioni alla Formazione mangiasoldi


Corsi per assaggiatore di formaggi e "gestore dei conflitti" mentre le imprese cercano, senza trovarli, tecnici e operai specializzati. L'ultimo cadeau del governo Lombardo agli enti mangiasoldi

L'ultimo regalo da 280 milioni alla Formazione mangiasoldi

Oltre 280 milioni di euro gettati al vento per finanziare corsi con uno o due allievi e, ancora peggio, per formare più massaggiatori shiatsu che saldatori, più barman acrobatici che falegnami, più esperti in "regole del vivere civile" che elettricisti, più badanti che tornitori. Per non parlare della miriade di estetiste e parrucchiere, oltre cinquecento quelle che saranno formate, rispetto ad appena venti restauratori. Oppure dei quasi duemila esperti del web a fronte di appena cento sarti. E dire che stiamo parlando di formazione professionale, che dovrebbe essere altamente legata, almeno sulla carta, alle piccole e medie imprese artigiane. Invece la "nuova formazione" sbandierata dal governo Lombardo, quella che doveva mettere fine agli sprechi del passato, in realtà è un doppione dei fasulli Piani dell'offerta
formativa che dal 2001 al 2010 hanno prosciugato quasi 4 miliardi di euro.
Repubblica Palermo
Ecco il grande bluff dei corsi attivati grazie ai fondi europei dell'Avviso 20. Ecco la mappa che mette nero su bianco lo spreco di denaro pubblico: "Soldi finiti per alimentare un mondo auto-referenziale e altamente clientelare, con la conseguenza paradossale che se poi per caso il Cantiere navale di Palermo cerca saldatori non ne trova nemmeno uno sul mercato", dicono in coro Cna e Confartigianato. Per un imprenditore siciliano è molto più facile trovare un'e-
che gli curi le rughe anziché un operaio artigiano che mandi avanti la sua azienda. Il governatore Rosario Crocetta e l'assessore Nelli Scialbra hanno annunciato che l'esperienza dell'Avviso 20 "è finita". Intanto 280 milioni di euro stanno per essere dispersi in oltre 3 mila corsi in gran parte inutili o che hanno visto la partecipazione di pochi allievi: la media non supera i 10 studenti per corso, con casi limite di uno o due iscritti. I corsi di fatto sono in gran parte dei doppioni e potevano essere accorpati, risparmiando sui costi organizzativi. Ma questo avrebbe costretto gli enti ad assumere meno formatori.

I CORSI INUTILI 

Lo staff dell'assessore Scilabra ha appena concluso il monitoraggio su tutti i corsi avviati con l'Avviso 20. E per prima cosa balza agli occhi come vi siano una miriade di lezioni per massaggiatori ed esperti in "body massage antistress", e pochissime per figure artigianali. Sono stati finanziati, ad esempio, tre corsi per maestri shiatsu, due all'Enaip di Messina e uno al Centro aurora, per un totale di 35 allievi. Lo stesso numero degli allievi di corsi per saldatori affidati all'Aram, all'Endo, al Cnos e all'Anfe. Appena tre i corsi per restauratore, contro i quasi cento per estetisti e parrucchieri. Per non parlare dei tantissimi corsi per web designer ed esperti informatici: almeno 200 per circa 2 mila allievi. Ma dove andranno a lavorare tutti questi esperti informatici, che tra l'altro devono superare la concorrenza di ben più qualificati laureati nel settore?

Tra i corsi pagati dalla Regione non mancano poi quelli a dir poco curiosi e che davvero nulla sembrano avere a che fare con la formazione professionale. Dai corsi in "problem solving" e "comunicazione e gestione dei conflitti", finanziati all'Asterisco associazione, a quelli
per lo "sviluppo di competenze comunicative e relazionali" dell'ente Associazione. E, ancora, scorrendo l'elenco si legge di lezioni sulle "regole del vivere civile ", come quelle tenute dal centro Cirpe, o "sull'arte di apprendere l'inclusione " dell'associazione Costruiamo. Avviati progetti di formazione che riguardano "internet e la posta elettronica", quest'ultimo finanziato al Centro formazione di Messina, o la "lavorazione del tombolo", cioè la specialità del ricamo. Ci sono perfino corsi per governanti e "housekeeper", cioè per badanti. Non mancano inoltre lezioni per "assaggiatore di formaggio", per pizzaioli, camerieri e per barman acrobatici. Ci sono poi corsi che sembrano aprire la strada a nuovi precari nella pubblica amministrazione. Dove potranno mai lavorare "esperti nella prevenzioni d'incendi boschivi" o "addetti alla raccolta rifiuti nei centri comunali", se non alla Regione o negli enti locali? Eppure sono almeno dieci i corsi di questo genere finanziati grazie al calderone dell'Avviso 20.

PIU' INSEGNANTI CHE ALLIEVI 

Nonostante gli annunci di "stop ai corsi con pochi allievi", alla fine si scopre che sono stati avviate lezioni con appena un allievo o due. In media ci sono comunque non più di dieci studenti per classe. In sintesi, si potevano dimezzare i costi di gestione, accorpando i corsi. Invece dal monitoraggio appena concluso dall'ufficio di gabinetto della Scilabra si scoprono corsi quasi fantasma, tanto sono pochi gli allievi. Ad esempio alle lezioni per "operatore di agenzia turistica" organizzato dal Consorzio univer di Messina sta partecipando un solo allievo. Il budget del corso approvato è pari a 112 mila euro: "Certamente questa somma sarà decurtata perché il bando prevedeva il pagamento completo in base a una soglia minima di 15 allievi, ma non sarà azzerata", dicono dall'assessorato. In sintesi, la Regione pagherà un corso con un solo studente. Stesso discorso per i corsi dove risultano attivi tre allievi: come quello per "esperto in gestione rifiuti " dell'Eureka o per quello in "esperto nella valorizzazione dei beni subacquei " dell'Enapra di Ragusa. Quattro invece gli iscritti ai corsi per "potatore di spazi verdi" organizzato dall'Enaip (budget previsto di 55 mila euro) o per "conduttore di aziende agricole" curato dall'Engafa (budget approvato per 112 mila euro). Cinque i corsisti che assistono alle lezioni per "yacht designer" curate dall'Associazione Politeia. Ben 21 i corsi attivati con sei allievi ciascuno, 64 quelli con sette studenti, 80 quelli con otto iscritti. Complessivamente la media non supera i dieci allievi. Anche questo uno spreco, considerando che ogni corso significa costi di gestione e stipendi ai formatori.

IL PIANO DEL GOVERNO 
L'assessore Scilabra e il governatore Crocetta hanno appena deciso di chiudere con l'esperienza dell'Avviso 20. Di quello che hanno trovato già pronto non hanno potuto interrompere l'iter, e tra le proteste dei sindacati annunciano un nuovo percorso, che passa dalla riqualificazione del personale per poi avviare nuovi corsi "veramente legati al mondo delle imprese". "L'Avviso 20 è il simbolo di un passato che ha garantito il perfetto equilibrio di tanti interessi, un progetto che il precedente governo ha sbandierato come la grande riforma del settore  -  dice la Scilabra  -  oggi invece prendiamo atto dell'impietosa e dura realtà: un bando triennale sprovvisto di copertura finanziaria, corsi fantasma, nessun controllo, procedure ammini-strative infinite e soprattutto un livello mediocre di formazione. Non torneremo indietro. Chi ancora oggi, nonostante quanto di negativo sia emerso, continua a difendere il vecchio modello dell'Avviso 20 sappia che dinanzi a tutta la Sicilia si sta assumendo la responsabilità di tutelare i vecchi equilibri di una politica clientelare e dei suoi comitati di affari".

LE RICHIESTE DELLE IMPRESE 
Il segretario della Cna, Mario Filippello, definisce "un ennesimo scandalo" l'utilizzo dei 280 milioni dell'Avviso 20: "Abbiamo bisogno di persone che sappiano utilizzare i tornitori elettrici, sarti, esperti saldatori, oppure di panificatori e non di pizzaioli  -  dice Filippello  -  invece la formazione finanzia quello che non serve. Il Cantiere navale qualche settimana fa aveva bisogno di saldatori ma non ha trovato manodopera locale". I soldi pubblici dovrebbero essere utilizzati in modo differente, avvicinando davvero i giovani al lavoro", dice il presidente di Confartigianato Palermo, Nunzio Reina.
(12 aprile 2013)




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