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Forestali sul piede di guerra: «O si cambia rotta o blocchiamo tutto»


I sindacati chiedono la stabilizzazione. Mobilitazioni dal 23 aprile

PALERMO - Forestali sul piede di guerra e pronti ad azioni eclatanti. O il Governo regionale cambierà presto rotta oppure il 23 aprile in Sicilia ci saranno decine di blocchi stradali “simbolici” con il coinvolgimento dei sindaci. La minaccia arriva dal Sifus-Sindacato dei forestali uniti per la stabilizzazione, secondo cui il presidente della Regione, Rosario Crocetta “continua a fingersi sordo” dinanzi alle richieste del settore agroforestale. “Non sono bastate 62 occupazioni simboliche in altrettanti comuni siciliani, non sono bastate nemmeno le adesioni di 62 sindaci siciliani a queste forme di protesta - denuncia Maurizio Grosso, segretario generale del Sifus -. E non sono bastate le lettere di protesta che gli stessi sindaci hanno inviato al Governatore e ai 9 Prefetti siciliani. E mentre continua per la sua nefasta strada rappresentata da proclami, chiacchiere e fumoserie, spinge il comparto agroforestale verso il ritorno ad un passato sempre più remoto”.

STABILIZZAZIONE - Per il sindacalista, infatti, Palazzo d’Orleans considera i forestali “un peso anziché una risorsa”, e in più “intende avviarli nei cantieri di lavoro, rispettivamente per contingente, 78-101 e 151 giorni, ma lo fa, senza nessuna programmazione che tenga conto di interventi legati al ciclo biologico delle piante, e soprattutto, senza la necessaria copertura finanziaria: nel bilancio che si sta per votare mancano 150-170 milioni di euro”. E ancora: “Come se ciò non bastasse, avendo scopiazzato i contenuti della nostra proposta di legge sulla stabilizzazione, va sproloquiando affermando di voler allargare le competenze dei lavoratori (pulizia dei cimiteri, del verde, ecc). In realtà - prosegue Grosso - , queste divagazioni rappresentano uno scontato ‘pesce di aprile’, in quanto bisognerebbe spiegare ai lavoratori, come si fa ad allargare le competenze mentre si riducono le giornate lavorative?”.

SINDACATO - Il Sifus vuole quindi che il Governo Crocetta cambi rotta ed elenca cinque proposte: garanzia dei livelli occupazionali del 2011 (101-151-180 giorni) dentro una seria programmazione che veda gli avviamenti legati alle necessità dei boschi; accelerazione dell’iter procedurale proposta di legge sulla stabilizzazione; immediata liquidazione degli stipendi 2012; immediata liquidazione degli arretrati contrattuali ai lavoratori dell'ispettorato; immediato rinnovo del contratto integrativo regionale. Cinque punti che, se ignorati, porteranno “ad una azione di lotta eclatante,simbolica e pacifica: decine di blocchi stradali in tutto il territorio siciliano il 23 aprile”, precisa Grosso.

BLOCCHI - “Daremo comunicazione alle Prefetture dei luoghi in cui si terranno i blocchi, 5 giorni prima di giorno 23, come prevede la legge. L'obiettivo - sottolinea - non è quello di paralizzare il traffico, lo lasceremo scorrere tranquillamente), ma di fermare le politiche ‘antiforestali’ del Governo Crocetta”. Inoltre, il Sifus sta chiedendo un incontro a tutti i capigruppo parlamentari all'Ars affinchè votino un emendamento alla legge finanziaria in cui si sopprime l'art. 20 comma 1 (in maniera da respingere il blocco dello scorrimento delle graduatorie) e si sostituisce l'articolo 20 comma 2 (così da garantire i livelli occupazionali del 2011). “Ovviamente - conclude Grosso -, se da oggi al 23 aprile il Governo Crocetta sarà disponibile a rivedere le sue posizioni, non avremo difficoltà a bloccare l'iniziativa di lotta che, nostro malgrado, siamo costretti ad organizzare”.


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