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Cateno De Luca: "Voglio 'spasciare' il sistema politico siciliano"




cateno de luca
19 settembre 2012 - Mi sono candidato per ‘spasciare’ il sistema politico siciliano, per rivoluzionare una Regione che ha accumulato 10 miliardi di debiti e non ha prodotto nulla di utile per i cittadini. È arrivato il momento di tagliare le spese inutili ed eliminare gli sprechi”. Un Cateno De Lucascatenato, quello intervistato da BlogSicilia.
Il candidato alla presidenza della Regione di Rivoluzione siciliana considera prioritario “eliminare almeno il 30% dei 2 miliardi di euro destinati a stipendi, indennità e pensioni di deputati e dirigenti“.

Tra le soluzioni proposte da De Luca per far quadrare i conti della Regione Siciliana c’è la chiusura dell’Azienda foreste e la distribuzione dei forestali tra gli organici di Province e Comuni.
Cateno De Luca conferma poi il divorzio politico da Vittorio Sgarbi: “Propone l’alleanza con Musumeci per non fare vincere Crocetta, ma è un buon motivo per bloccare il nostro progetto. Ma come si può fare la rivoluzione in Sicilia alleandosi con chi è stato causa dello sfascio in cui ci troviamo?”.

De Luca sostiene inoltre che le carriere politiche dei candidati alla poltrona di governatore dei principali schieramenti siano piene di contraddizioni. “Miccichè – attacca De Luca – era presidente del Cipe e sottosegretario alla presidenza del Consiglio quando il governo Berlusconi con le sue scelte economiche e ha affossato il Meridione e la Sicilia. Adesso è l’utile idiota di Lombardo”.
Riferendosi a Musumeci il leader di Rivoluzione siciliana dice: “Ha dimostrato di valere zero come amministratore”.
E sul conto del candidato di Pd e Udc De Luca afferma: “Crocetta propone oggi soluzioni affossate prima dal Partito democratico quando sosteneva il governo Lombardo, come la restituzione della gestione del ciclo dei rifiuti ai Comuni”.
Mentre su Claudio Fava dice che “la sua notorietà e la carriera politica sono collegate ai fatti tragici che riguardano il padre Pippo”.
Poco più di un mese fa De Luca aveva rivolto un appello ai candidati, cosiddetti minori, proponendogli di unirsi e costituire uno schieramento politico alternativo. “L’ipotesi è ormai tramontata anche perché non potevamo condividere un percorso insieme a chi ha dato luogo a manifestazioni violente causando disagi ai siciliani”.

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