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A Palermo va di scena la protesta ‘congiunta’

Il Moderatore.it – Quotidiano di Sicilia – Notizie



In coincidenza con la riunione della giunta regionale in corso oggi, venerdì 12 ottobre, a Palermo, la città è diventata un’unica grande piazza: cortei guidati dalla Rete degli studenti Medi e dalla FLC e CGIL, e sit-in di protesta organizzati dai lavoratori della forestale, dagli allevatori siciliani e dalla formazione professionale, sostenuti da CGIL, CISL e UIL si sono riuniti in un punto d’incontro comune, Palazzo D’Orleans, sede della Presidenza della Regione.
“Oggi siamo qui – ha dichiarato a IlModeratore.it Antonino Russo della CGIL di Palermo– perché con il Governo della Regione siciliana abbiamo fatto diversi accordi sindacali, soprattutto per i forestali, che rappresentano una grande fetta della manifestazione di oggi”.

“Quest’anno – ha continuato – non è stata effettuata nemmeno la metà delle giornate previste, il che significa che quasi un terzo del salario sarà decurtato. Non possiamo permettere che ciò accada”.
E sulle voci che vedono i forestali artefici degli incendi appiccati in Sicilia, si è così espresso: “Tengo a precisare che non è assolutamente vero. È solo un luogo comune.Quando brucia un bosco i lavoratori perdono un posto di lavoro. È come se i metalmeccanici bruciassero le loro fabbriche”.
Forte il malcontento tra i lavoratori: “È una vicenda che trasciniamo da 20 anni.Lavoriamo per il bene collettivo e nessuno prende in considerazione la nostra iniziativa di salvaguardare il territorio. Siamo senza stipendi da quattro mesi e ogni anno ci ritroviamo qui perché il Governo regionale non ci rappresenta con una legge”.
Anche la formazione professionale presente alla protesta: “Il 100% dei lavoratori avanza dagli 8 ai 12 mesi di stipendi. Andiamo a lavorare regolarmente e non veniamo retribuiti. I soldi per la formazione professionale, stabilita dalla legge 24 del ’76, dovrebbero venire fuori dal Fondo sociale europeo, che però è bloccato dal patto di stabilità. Se non esce la quota della Regione, il Fondo non finanzia e,di conseguenza, è tutto bloccato”.
Successivo l’intervento di I.A.L. Sicilia: “Per noi che abbiamo famiglie è diventata una situazione insostenibile. Non ci pagano da 12 mesi e ci devono anche due mensilità del 2010. Deve ‘scappare il morto’ perché ci diano ciò che ci spetta di diritto?”.
E alle 12.30 è arrivato puntuale il corteo degli Studenti Medi, partito alle 9 da piazza Verdi, portando uno striscione in cui si legge ‘Il futuro è nostro, adesso contiamo noi’.
“Veniamo a presentare pubblicamente –ha urlato al megafono Andrea Manerchia, coordinatore studenti medi di Palermo – la nostra lotta per il diritto allo studio. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, dei docenti, del personale ATA, e soprattutto di ogni studente che si siede ogni giorno sui banchi di scuola. Vogliamo parlare dei problemi che affliggono le scuole, primo tra tutti la dispersione scolastica. Gli studenti preferiscono andare a lavorare o dedicarsi alla malavita piuttosto che andare a scuola: è un mastodontico problema”.
E intanto è prevista per il 18 ottobre una grande manifestazione a Roma per confrontarsi sulle decisioni che riguardano la scuola, mentre tra fischietti e urla, al megafono si annuncia l’organizzazione di un’altra giornata in cui tutte le categorie presenti oggi, più quelle del trasporto pubblico, scenderanno in piazza per manifestare il loro dissenso.

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