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Trapani : operai in piazza


Circa trecento operatori del servizio antincendio, sono tornati a manifestare ieri mattina, davanti la sede provinciale dell'Ispettorato dipartimentale delle foreste, in via Virgilio, per sollecitare l'immediato avviamento al lavoro, come avevano fatto anche lo scorso 4 settembre con una analoga iniziativa. 
La protesta, , riguarda 750 lavoratori del settore che sono stati costretti a sospendere le attività antincendio in provincia di Trapani. I manifestanti chiedono al Governo regionale di risolvere la mancanza di fondi determinata dallo sforamento del patto di stabilità, per consentire finalmente la ripresa del servizio e il completamento delle 151 giornate lavorative per i forestali che avevano la garanzia di 101 giornate, in applicazione di un preciso accordo sindacale sottoscritto nel 2009 e attualmente disatteso.

«Al Governo regionale - afferma ,  chiediamo di destinare le risorse stanziate dal Governo nazionale per la ripresa delle attività antincendio, considerate, anche, le condizioni meteorologiche che stanno determinando continui incendi". Per scongiurare altri gravi danni all'ambiente dovuti alla mancata attività di prevenzione, ma anche per sostenere le aspettative degli operatori rimasti disoccupati, i rappresentanti sindacali intendono ricorrere ancora alla Prefettura come avevano già fatto il mese scorso, quando avevano lamentato la prolungata attesa per il pagamento delle mensilità arretrate di giugno e luglio scorsi, oltre al mancato rispetto dell'accordo sindacale sottoscritto con la Regione nel 2009. 
L'azione di protesta a settembre era stata la conseguenza di un incontro avuto dai sindacati con l'assessore regionale delle Risorse agricole, Francesco Aiello, dal quale sarebbero scaturite «pochissime garanzie - secondo i sindacalisti - riguardo all'applicazione dell'accordo di tre anni fa e, dunque, alle possibilità di consentire ai forestali il completamento delle giornate di lavoro spettanti». 
I sindacati intendono ora chiedere un incontro con il prefetto di Trapani, a distanza di un mese da una prima richiesta di intervento avanzata alla Prefettura per ottenere dal Governo regionale il rispetto degli accordi sottoscritti».

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