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Prevenzione incendi, tutto fermo ma per i vigili del fuoco è già allerta

La stagione estiva deve ancora iniziare, ma non quella degli incendi. Già la scorsa domenica i vigili del fuoco, sia del comando provinciale sia dei distaccamenti, hanno eseguito una trentina di interventi, evadendo così altrettante richieste.
Ma almeno altre 15 sono rimaste inevase, considerato che tutte le squadre disponibili erano già alle prese con altri roghi. Inevitabile che il punto di sintesi attuale metta in luce, per l'ennesimo anno, la disattenzione da parte delle amministrazioni locali verso un'ordinanza prefettizia, che peraltro risale al prefetto Sgandurra (quattro anni fa) che imponeva ai Comuni di provvedere direttamente alla pulizia da sterpaglie delle aree di proprietà municipale e di imporre ai privati per i rispettivi lotti.

L'ordinanza prevedeva altresì che in caso di inottemperanza da parte del privato, l'Ente pubblico sarebbe dovuto intervenire con proprie squadre, salvo poi rifarsi delle spese con il privato.
Anche la Provincia ha provato a fare il suo, firmando un protocollo d'intesa che fissava i contenuti della campagna antincendi, stabilendo le operazioni di prevenzione ma anche di avvistamento degli incendi.
Erano i primi di giugno dello scorso anno. E il bilancio di fine estate dei vigili del fuoco ha messo in evidenza quanto ordinanze e protocolli restino solo carte firmate: c'è sempre qualcuno che si tira indietro rispetto all'impegno assunto.
E' l'oggettività dello stato di cose: se in circa tre mesi sono stati effettuati ben oltre 1.000 interventi per incendi di erbe secche, è evidente che ancora il meccanismo di prevenzione incendi non è decollato.
La responsabilità, come hanno spiegato gli stessi vigili del fuoco, non va addebitata solo agli enti locali, ma anche ai privati, sia a quelli che non effettuano a dovere la pulizia delle loro proprietà, sia a quelli che appiccano roghi per eliminare erbe secche (magari vicino alle villette estive per prevenire il proliferare di insetti molesti) magari con l'idea di bruciare aree contenute, salvo poi non riuscire a governare le fiamme originando così veri e propri incendi.
Lo scorso anno la Provincia aveva coinvolto nella campagna di prevenzione anche le associazioni di volontariato che per i tre mesi estivi hanno ben lavorato, soprattutto nell'avvistamento affiancando la forestale.
Il progetto antincendio dello scorso anno è stato realizzato tenendo conto delle peculiarità del territorio provinciale in rapporto al fenomeno incendi, la questione dei roghi boschivi e la relativa statistica, e per quest'anno, in base ai programmi della Provincia, dovrebbe essere riattivato a breve.


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