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I forestali in allarme «Incertezza per i 101isti»


eri mattina l'occupazione. Il Sifus, il sindacato deiforestali, torna a far sentire la propria voce, a difesa della categoria. Così, diversi operatori del settore, con in testa i vertici del sindacato, capeggiato dal segretario generale Maurizio Grosso, si sono ritrovati nella sede dell'Azienda provinciale foreste demaniali, per occuparne la sede.
Una giornata lunga e convulsa, fitta di trattative, poi, poco dopo le 17, l'arrivo di una possibile soluzione. Gli stipendi degli addetti del settore dovrebbero essere pagati entro la settimana; e sempre entro la settimana verranno avviati al lavoro i "settantottisti". Cosa significa per questi ultimi? Significa garanzia del lavoro, dei livelli occupazionali che volevano raggiungere. Lo stesso non può dirsi per 101isti e 151isti, per i quali non vi sono, invece, rassicurazioni. Se non si avviano immediatamente al lavoro raggiungere queste giornate lavorative è matematicamente impossibile.


«Non possiamo dirci soddisfatti - evidenzia il segretario generale del Sifus, Maurizio Grosso -. Siamo lontani dal raggiungere i risultati sperati, è per questo che chiediamo agli addetti del settore di partecipare allo sciopero indetto per domani, alle 10, davanti il palazzo dell'assemblea regionale».
forestali definiscono inaccettabile il gioco fatto fino a oggi, giudicano intollerabile l'incertezza che da tempo ormai si vive. «Respingiamo al mittente - continua Maurizio Grosso - la sagra delle bugie che Governo e sindacati confederali hanno concertato per rabbonire i lavoratori forestali fino ad oggi. Non è ammissibile che entrambi, fino ad aprile scorso, ci garantivano che quest'anno non ci sarebbero stati problemi, e che pertanto i lavoratori avrebbero lavorato le stesse giornate del 2011».
Questo il nodo della questione, seguita anche dai sindacati di Cgil, Cisl e Uil, la garanzia delle giornate lavorative per gli addetti all'antincendio ed alla manutenzione, a tutela anche dell'ambiente.
«Non tollereremo oltre questa situazione - conclude il segretario Grosso - dobbiamo tutti insieme far sentire la nostra voce. Tutti insieme, dunque, siamo chiamati a partecipare allo sciopero generale per dire basta alle inefficienze, alle bugie, alle promesse non mantenute. Vogliamo fatti concreti e non più promesse vane».
Mary Sottile

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