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Sicilia devastata dalle fiamme

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Non si ferma la furia delle fiamme in Sicilia. Colpite ancora 
soprattutto Palermo e Messina. Ancora attivi i roghi che ormai da 
mercoledì divampano partendo dalle zone costiere e raggiungendo boschi, 
aree naturalistiche, paesi. Paura oggi pomeriggio per un allarme 
lanciato da Polizzi Generosa, dove un uomo era rimasto bloccato 
all'interno di una stalla circondata dalle fiamme. A trarlo in salvo 
sono stati i carabinieri. Imprese e abitazioni minacciate. Decine gli 
immobili sgomberati. In alcuni casi le scuole sono state 
precauzionalmente chiuse. Gli incendi ancora attivi sono oltre una 
decina e ormai si dovrà attendere l'alba di domani per far ritornare in 
azione e mezzi aerei.



Si profila, insomma, la quarta notte di paura per migliaia di persone 
che vivono nel vasto territorio tra Cefalù, Messina, Sant'Agata di 
Militello. I fronti hanno estensioni di diversi chilometri e purtroppo 
le riprese dei focolai sono continue. Nel pomeriggio è stata chiusa 
provvisoriamente l'autostrada A/19 Palermo-Catania, in corrispondenza 
del km 26.800, tra Trabia e la zona Industriale Termini Imerese, in 
direzione Catania, a causa di un incen.

Preoccupazione anche nella zona della Palermo-Messina. In precedenza era 
stata bloccata la circolazione ferroviaria sulla linea Palermo-Messina 
per un incen tra Tusa e Pollina. Il prefetto di Messina ha convocato 
una riunione per fare fronte all'emergenza. Al momento sembra 
scongiurato il pericolo per centri abitati come Castel di Tusa, San 
Mauro Castelverde, Castel di Lucio, ma rimane l'allerta per le migliaia 
di abitazioni sparse, le aziende agricole e gli allevamenti, oltre a 
moltissime attività produttive, su un'area di miglia di ettari. I danni 
alle aziende agricole sono incalcolabili, come quelli alle 
infrastrutture pubbliche e private. A Nicosia (Enna), l'incen della 
rocca del castello, sulle cui pendici è costruita parte della cittadina, 
ha danneggiato il sistema di paramassi, realizzato negli ultimi decenni, 
per ripristinare il quale serviranno diversi milioni di euro.

La situazione è drammatica sui monti Nebrodi, Madonie e Peloritani. Un 
Sos è stato lanciato dal presidente

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