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Affaire Formazione, blitz di Crocetta nella sede dell’assessorato


Non si vede luce dal tunnel della Formazione professionale siciliana. Tra inchieste dell’Ue, della magistratura contabile e della magistratura ordinaria, passerà ancora del tempo prima che il settore possa essere davvero ripulito.Il ‘giocattolo’ clienteleare dei politici e dei loro seguaci si è rotto. Ma, intanto, sono i dipendenti a pagarne le conseguenze. Stamattina, come vi abbiamo raccontato qui, sono scesi in piazza i lavoratori che attendono da mesi gli stipendi e che aspettano di conoscere cosa ha in serbo il destino per loro.Una situazione difficile che ha imposto al Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, di prendere in mano la ‘patata bollente’. Stamattina, infatti, senza alcun preavviso, si è recato nella sede dell’assessorato a Palermo. Dove la dirigente regionale, ad interim, Anna Corsello, è sommersa da un lavoro immane. Un lavoro che sta portando avanti con estrema prudenza. E non c’è da stupirsi: con le inchieste in corso, e un ruolo che occupa solo ad interim, valuta attentamente ogni documento da firmare.

La situazione sta ovviamente portando ad un rallentamento dei processi di pagameti, quelli relativi al famigerato Avviso 20, ad esempio. L’unica soluzione sembrerebbe quella di sospenderlo. La graduatoria è, infatti, il più chiaro esempio, tranne qualche eccezione, della spartizione clientelare dei fondi. Con  i soliti sindacati, Pd e Mpa in prima fila.
Crocetta e Corsello starebbero anche valutando, in via sperimentale, il provvedimento anti-parentopoli nel settore, che sbarcherà all’Ars per la sua approvazione. Un provvedimento, che per quanto importante, rischia di salvare prestanomi e consulenti dei politici. Se pulizia va fatta, allora bisogna andare fino in fondo.
E questa sembra l’intenzione del Presidente della Regione.

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