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Sicilia: la formazione e i forestali i pareri dei candidati alla Presidenza


Sicilia: la formazione e i forestali i pareri dei candidati alla PresidenzaLa campagna elettorale per il rinnovo delle cariche al vertice della Regione Sicilia è ormai nel pieno della sua attività.
I candidati che si sono presentati per la Carica di Governatore, ogni giorno, girano le piazze, le città e i comitati dei
candidati locali per conoscere la gente, ascoltare i loro problemi, spiegare il loro programma.
Nonostante questo i sondaggi rilevano una sfiducia dei cittadini nei confronti della politica e quasi la metà degli elettori non è intenzionata a recarsi alle urne per esprimere le propria preferenza e adempiere a quel dovere civico che, per la Costituzione Italiana, è anche un diritto fondamentale.
I temi di principale interesse, per i siciliani, sono il bilancio pubblico, la formazione, la gestione del turismo, i costi del carburante, delle energie e, soprattutto, la macchina burocratica, ancora troppo “arruginita” per garantire un'amministrazione vicina al cittadino e alle imprese.
Ciascun candidato sta dando il meglio di sé promettendo, se sarà eletto, di migliorare le condizioni economiche e sociali dell'Isola.

CorriereInformazione.it ha intervistato per i propri lettori, alcuni candidati a Palazzo d'Orleans mettendoli a confronto su un argomento unico.

La domanda:
La formazione e i forestali, due “argomenti bollenti”? 


Le risposte dei candidati (in ordine alfabetico):

Giancarlo Cancelleri (Movimento 5 Stelle - Beppe Grillo)

I corsi di formazione, strumento molto importante se si pensa che si tratta di formazione dei cittadini del futuro sempre più consapevoli anche a livello culturale della possibilità che possono concorrere con i propri omologhi a livello europeo. E' importante che siano attivati corsi che siano significativi da questo punto di vista: inglese, matematica, gestione aziendale e altre similari. Mi “fa specie” sapere che ci sono ancora corsi di estetista e parrucchieria. Un tempo il praticantato si faceva direttamente nei saloni da barba e non c'è bisogno di un corso professionale, mi sembra uno spreco di denaro assurdo per cui mettiamo delle professionalità in dei corsi inutili e creati solo per fare lavorare gli amici degli amici.

I Forestali, invece, vanno riutilizzati non soltanto per spegnere gli incendi ma per prevenirli e creare un'azienda regionale che utilizzi le biomasse vergini (Pellet) dalle nostre aree boschive (circa 10). Dobbiamo dare strumenti a queste persone per farli lavorare in maniera seria e opportuna. La stabilizzazione di un comparto enorme (circa 26 mila persone) è chiaramente impossibile ma dobbiamo riuscire a creare una strategia di entrate e uscite scaglionato negli anni.

Mariano Ferro (I Forconi)
Sì ma sono solo quelli che si conoscono. L'agricoltura, l'industria, l'inquinamento non sono tutti argomenti “bollenti”? Questi sono quelli “più caldi” perché dipendono direttamente dall'apparato regionale e quindi si conoscono maggiormente ma ci sono altre questioni - ugualmente o molto più - “calde”. La Sicilia “sta bollendo tutta”, è una regione che “sta affondando”, è ferma e l'economia è “al palo” e bisogna rimettere in moto tanti meccanismi perché tutte queste posizioni che vengono dal pubblico o dal privato possono ritrovare una prospettiva e un futuro.

Giovanna Marano (SEL - Verdi - IdV - Federazione della Sinistra)
Sì.
La formazione deve essere tutta rifiunzionalizzata e inserire dei meccanismi premiali per coloro i quali offrono uno strumento valido per l'impatto occupazionale. Questo sarà un criterio valido per l'assegnazione dei fondi: chi produce impatto occupazionale ha diritto a utilizzare le risorse economiche, chi non lo fa significa che non garantisce qualità.
Bisogna utilizzare tutti i lavoratori perchè sono una risorsa con meccanismi che possano connettere questo sistema al reddito minimo di cittadinanza e fare una vera rete per l'occupazione e la formazione finalizzata all'inserimento occupazionale.

Riguardo ai forestali il problema è delicato: la Sicilia brucia e, in questi giorni di Scirocco, si sono lasciati questi problemi (come quelli dei dipendenti pubblici) irrisolti e “appesi” lasciando delle vere “sacche clientelari” che antepongono il diritto al lavoro al ricatto occupazionale.
Su questo noi abbiamo dei programmi chiari e bisogna fare in modo di utilizzare meglio le risorse e offrire un impulso produttivo a questi lavoratori che lo attendono.

Gianfranco Miccichè (Grande Sud - FLI - Partito dei Siciliani ex Mpa – MPS)
La Formazione deve essere fatta “meglio” ma nel momento in cui avremo nuovi investimenti potremo pianificarla meglio. Quando arriveranno le aziende di ricerca potremo pianificare la formazione in proporzione ai mestieri richiesti. Senza imprese i corsi attuali, come quelli per estetiste, sono dei veri e propri “ammortizzatori sociali” sostitutivi dell'assegno di disoccupazione

Per quanto riguarda i forestali la situazione è assolutamente identica, con questa legge io ho fatto un patto con i forestali promettendo loro di stabilizzarli tutti entro 3 anni.

Nello Musumeci (La Destra - PDL – PID)
La formazione in Sicilia è servita più ai formatori che ai formati, lo dico da tempi non sospetti. Bisogna orientare  la formazione su  figure professionali effettivamente richieste dal mercato del lavoro, che è in continua evoluzione. Ci sono mestieri molto richiesti, redditizi e dignitosi. La laurea non è un passaporto per entrare in società e per sentirsi gratificati, ma è il lavoro.
I forestali sono tanti e gli incendi, di contro, sono una piaga sempre più estesa sul territorio, con perdite di vite umane, come è successo questa estate, danni all’economia, degrado ambientale. Lavorano spesso in condizioni di estrema precarietà, dovranno essere gestiti diversamente, la loro prestazione dovrà essere finalizzata ed essere quindi produttiva.

Gaspare Sturzo (Italiani Liberi e Forti)
Certamente sì. Io credo che la formazione oggi sia al momento nelle mani di un gruppo ben organizzato che è alla base di almeno due articolazioni complesse che fanno capo a due dei candidati alla presidenza. Questa formazione non ha prodotto alcunchè di utile per i lavoratori siciliani.
La commissione parlamentare d'inchiesta regionale ha tratto delle conclusioni molto importante che non sono state riprese in nessuna parte della legge 20 e in questo momento stiamo vedendo che davanti ai cassaintegrati stiamo ricominciando ad assumere nella formazione. Il che è veramente scandaloso.
Per i forestali dobbiamo uscire dalla logica di emergenza. Dobbiamo immaginare un percorso di cooperative, di assegnazione di aree boschive dove questi lavoratori possono creare attività agricole, forestali, turistiche, ricreative per finire di essere sub dipendenti della Regione per diventare una nuova imprenditoria che produrrà una nuova economia per la ricchezza della Sicilia.

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