Crocetta: "Basta dirigenti che guadagnano il doppio di Obama"

7 dicembre 2012 - “Penso che sulle commissioni dell’Ars ci voglia una accordo ampio, altrimenti si rischia il ribaltone, cosa a cui non sono interessato. In nome del no a Lombardo, che è giusto, non si può dire sì a Firrarello e Castiglione”. E’ la posizione del presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta.

Commentando il voto in aula per la nomina del presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, che ha visto convogliare sul suo nome l’Udc, pezzi del Pd, Pdl e Cantiere popolare, il presidente della Regione siciliana si schiera contro possibili “ribaltoni”.

“Mi pare che questa stia diventando una favoletta e non mi sembra accettabile. Diciamo no a Lombardo – ha concluso Crocetta – ma anche a Firrarello, a Castiglione e a Romano”.

“Cosa c’entra la delegittimazione con il taglio delle indennita’? Mi pare una cosa senza senso” – spiega Crocetta a proposito della riduzione delle indennita’ dei dirigenti regionali, commentando la proteste del comparto. “Se non diamo ai dirigenti uno stipendio che e’ il doppio di quello di Obama-ha concluso ironicamente- non sono contenti, si sentono delegittimati“.

Il presidente attacca l’ex dirigente generale della Formazione professionale Ludovico Albert, manager pubblico piemontese, licenziato dallo stesso Crocetta: “Albert ha fatto bene a denunciare le presunte irregolarita’ nei pagamenti degli enti accreditati. Ed è anche per queste ragioni che ho deciso di attuare lo spoil system. Perche’ mi pare che la denuncia doveva essere fatta prima. Non era Albert il dirigente generale della Formazione? Io non ci sono mai stato in Regione, lui sì”.

Intanto,  il presidente ha incontrato, in mattinata,  il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone. Nel corso del serrato colloquio, il primo dopo l’elezione di Ardizzone, i due presidenti hanno affrontato le questioni che riguarderanno gli immediati lavori parlamentari di fine anno, a partire dai documenti contabili, per il varo dei quali c’è poco tempo se si intende evitare il ricorso all’esercizio provvisorio.