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L'assessore Scilabra tra due fuochi

Palermo. Il braccio di ferro fra i sindacati dei lavoratori della Formazione professionale e il Governo regionale ha finalmente una tregua. Ieri pomeriggio, infatti, una delegazione di Cgil, Cisl e Uil è stata ricevuta dall'assessore al ramo, Nelli Scilabra, dall'assessore regionale al Lavoro, Ester Bonafede, e dall'avvocato Stefano Polizzotto, capo della Segreteria tecnica del presidente Rosario Crocetta.

«Abbiamo raggiunto una prima intesa - rivela il responsabile Formazione della Cisl Sicilia, Giovanni Migliore - anzitutto sullo sblocco delle retribuzioni arretrate. Si tratta però solo di un avvio di dialogo, che proseguirà giovedì pomeriggio (domani, ndr). Intanto, abbiamo firmato un primo verbale».
Piena soddisfazione è stata espressa dallo stesso Crocetta: «L'accordo - spiega - prevede l'incremento dei fondi per l'Avviso 20, da 200 a 220 milioni, la copertura degli sportelli multifunzionali e lo sblocco entro il mese di giugno di tutti i pagamenti arretrati, per gli enti che hanno presentato la rendicontazione corretta». Nella giunta di domani, il governo delibererà un atto di approvazione dell'accordo. «La via da proseguire - aggiunge Crocetta - è quella del confronto, evitando tensioni che non servono a favorire il processo di riforme necessarie».
Il governatore e la Scilabra, incontreranno oggi alle 18 a Palazzo d'Orleans, gli enti di formazione, per illustrare l'organizzazione del nuovo piano formativo regionale.
Ma il governo ieri è stato messo sotto attacco da parte di pezzi della sua maggioranza. Nel mirino è finita ancora una volta la Scilabra, invitata a dimettersi dal presidente della commissione Lavoro dell'Ars, Marcello Greco, dei Democratici riformisti, il movimento che è in pressing da giorni per un rimpasto nell'esecutivo. Col voto contrario degli esponenti del Pd, la commissione Lavoro ha votato una risoluzione che impone un cambio di rotta al governo proprio mentre Scilabra era impegnata nella delicata trattativa con Cgil, Cisl e Uil per dirimere la vertenza formazione, con circa 4 mila operatori provenienti da ogni parte della Sicilia, che per l'intera giornata hanno manifestato davanti Palazzo d'Orleans. Qui si sono registrati attimi di tensione con un accenno di scontro fra i manifestanti e il cordone di polizia in assetto antisommossa. Al centro dello scontro, il taglio alle risorse di circa 115 milioni di euro che si traduce nella perdita di 3.000 posti di lavoro.
Alla testa del serpentone Maurizio Bernava, segretario regionale della Cisl: «Cominciamo a temere gravi errori su quanto speso dal Fse: giungono notizie di overbooking. Inoltre, attendiamo risposte anche sul futuro di edili,forestali e precari». Intanto, domani al Politeama di Palermo ci sarà la manifestazione unitaria Cgil-Cisl-Uil. «Sarà un ultimatum alla Regione», annuncia Bernava.

La Sicilia


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